lunedì 31 agosto 2020

Settembre in maternità

Siamo alle porte del mese dei parti. Da sempre settembre lo è stato a Chaaria come a Matiri, ed in effetti già da quindici giorni abbiamo registrato un forte aumento nel numero dei ricoveri in maternità.
Nel week end ci sono stati molti parti naturali e ben 5 cesarei...un bel numero per gli standard di questo ospedale.
La giornata di oggi è iniziata con una nuova emergenza. sono stato chiamato in sala parto alle 8.
Avevo una mamma con fortissime contrazioni e con due pregresse cicatrici da cesareo. I due pregressi cesarei controindicava noi il parto in modo assoluto.
La cervice aveva già iniziato a dilatarsi. Inoltre la donna lamentava un forte dolore sulla cicatrice chirurgica, cosa che a volte è un segno premonitore di possibile rottura d'utero.
L'ecografia mi indicava una gravidanza di 36 settimane...non proprio a termine quindi, ma sicuramente in area di sicurezza. L'eco mi indicava inoltre un peso estimato del feto di circa 2200 grammi...anche questo non male ed in zona di sicurezza.

domenica 30 agosto 2020

Una come tante

Questa bimba ha un nome, ma preferisco tenerlo segreto.
Sua mamma per anni ha cercato di avere un figlio e non c'e' riuscita. Il suo problema era che le gravidanze arrivavano quasi a termine e poi, prima del travaglio, il bimbo moriva "in utero".
Ovviamente i problemi avrebbero potuto essere molteplici, congeniti o addirittura genetici.
Ovviamente a questi livelli non avremmo potuto fare nulla. Non avrei neppure avuto la competenza di scegliere quale fisse lo specialista a cui mandarla: ginecologo o genetista?
Ho quindi deciso di provare ad aiutarla. Ho seguito la gravidanza con ecografie seriate. Ho poi fatto un cesareo elettivo a 37 settimane, prima del termine di gravidanza, quando ancora il feto era in buone condizioni.
Era stata una scelta molto ansiogena... il neonato avrebbe potuto avere problemi respiratori. Ma la piccola aveva pianto subito al cesareo...me lo ricordo come ora!

sabato 29 agosto 2020

Andata in cielo

Non ricordo neppure il suo nome.
So che era ricoverata da noi fino ad una settimana fa.
HIV positiva in stadio quasi terminale, presentava dei grossi linfonodi laterocervicali che ne cambiavano l'aspetto, rendendolo in qualche modo grottesco e spiacevole.
Avevamo fatto prima un'ecografia del collo e poi un'agobiopsia ecoguidata.
Da una parte speravamo che fosse tubercolosi, perchè questo sarebbe stato l'unico caso in cui avremmo potuto somministrare una terapia gratuita i cui i risultati sono in genere incoraggianti.
Dall'altra però temevamo un linfoma o addirittura un sarcoma nasofaringeo, che da noi è molto frequente come tumore opportunistico nei sieropositivi.
Dopo la biopsia, avevamo prescritto la terapia antiretrovirale per la nostra paziente.
Siccome i tempi di attesa per il risultato della biopsia (che mandiamo a Meru) sono di circa 10 giorni, avevamo deciso di mandarle a casa la donna, con il progetto di chiamarla nuovamente non appena avessimo ricevuto il risultato dell'istologico.

Difficile

Oggi è stata una giornata dura, passata da un intervento all'altro, con condimento di pazienti ambulatoriali e di reparto. Come ormai capita da mesi, non c'è più neppure una pausa pranzo, ma solo chapati trangugiati in fretta in sala operatoria, prima del prossimo caso.
Sono stanco anche perchè la giornata è iniziata di notte, con un brutto cesareo.
Il bambino non respirava dopo l'estrazione, la rianimazione è stata lunghissima, ma il piccolo non si è mai ripreso bene.
Oggi sono stato chiamato in sala parto parecchie volte per rianimare il piccolo.
Ho usato tutte le mie conoscenze e tutti i farmaci di questo ospedale, ma lui sta peggio.
Ora praticamente non respira ed ha solo un gasping; onestamente non so se ce la farà, o meglio so che non ce la farà affatto, pur tentando di negarlo anche a me stesso.
La mamma mi continua a chiedere se il suo piccolo ce la farà, ed io mi sento inutile ed impotente.

giovedì 27 agosto 2020

Polio free

Negli anni abbiamo assistito a sforzi enormi dell'OMS e dei governi africani nella lotta contro la poliomielite.
Si sono ripetute campagne vaccinali anche di porta in porta, e si è arrivati alla vaccinazione del 95% della popolazione.
Sono stati anni di impegno davvero lodevole, nel tentativo di eradicare questa tremenda malattia infettiva senza terapia.
Si è compreso che solo un vaccino poteva salvare l'Africa da una malattia incurabile.
Ora l'Africa è stata dichiarata Polio free.
E' la seconda volta che un vaccino cancella una malattia dalla faccia della terra. La prima volta è stata più di 40 anni fa, con il debellamento del vaiolo.
Che dire!!! Sono troppo felice.
Negli anni scorsi ho collaborato attivamente anche nella segnalazione di possibili casi di paralisi flaccida acuta in bambini.

Di nuovo con l'acqua alla gola

E' una sensazione molto ricorrente negli ultimi anni della mia vita.
Anche oggi l'ho provata nuovamente...stavolta a Matiri.
Con la partenza del Dr Prosper per le sue meritate vacanze in Burundi, mi ritrovo solo, unico medico con cento pazienti ricoverati.
Ho una grande pressione chirurgica, e gli operandi in attesa di intervento sono davvero tanti. Alla sera sono stanco e svuotato, anche perchè non c'è soluzione di continuo: dalla sala, all'ambulatorio, al gabinetto odontoiatrico, all'endoscopia digestiva, al reparto. E tutti vogliono sempre tutto e subito.
Da lunedì ad oggi l'ambulatorio è stato molto esigente e mi ha succhiato le forze, ed in più ora ho anche i reparti da seguire, seppure con il supporto di un clinical officer...tutto questo durerà
almeno fino a lunedì prossimo, quando la Dottoressa Apophie verrà in mio soccorso e si prenderà cura delle corsie per il tempo in cui il dr Prosper sarà assente.

mercoledì 26 agosto 2020

Maternità e pediatria

Sin dal mio primo giorno a Matiri, ho avuto l'impressione che qualcosa non giri in questi due dipartimenti.
Li ho sempre visti semivuoti, e non me ne sono mai dato una ragione.
Da alcuni giorni li vedo però molto più abitati.
Per la pediatria a dire il vero contribuisce anche molto la sala operatoria...negli ultimi tre giorni quattro fratture in bambini,
oltre a due casi di ernia congenita.
La maternità va decisamente meglio.
Ci sono più parti naturali ed arrivano parecchi cesarei, spesso riferiti da altre strutture.
E' bello vedere le stanze della maternità con i letti pieni, ed è ancora più bello sentire il pianto dei neonati.
Speriamo che questo andamento si mantenga e possiamo crescere anche in questi due dipartimenti.

Fr Beppe

martedì 25 agosto 2020

Credere al di là delle difficoltà

A volte viene la tentazione di pensare che nulla puo' cambiare.
Ci si sente scoraggiati, nani che cercano di fronteggiare giganti. Sembra che niente possa cambiare e che la realta' non possa migliorare.
Si vede tanta corruzione e ci si sente impotenti. 
Eppure ha senso impegnarsi, donarsi, sacrificare la propria vita per i poveri che non hanno soldi per le cure mediche.
E' per i poveri che sono ancora in Africa. E' per chi non puo' pagare che mi sacrifico giorno e notte.
Se non hanno proprio niente, pago io per le spese sanitarie; do loro anche le medicine gratis e pago per esse.
Questo e' il modo in cui uso tutte le offerte libere che ricevo: donare un intervento, un ricovero e tutte le cure a chi non se lo puo' permettere.
Eh si' perche' qui le cure non sono gratuite!

domenica 23 agosto 2020

Ciò che conta

Nella vita ci sono momenti in cui tutti ti cercano. Il tuo telefono squilla quasi sempre. La gente continua a cercarti e sembra che non possa fare a meno di te. Ti illudi allora di essere importante.
Ci sono tempi in cui anche rispondere alle mail diventa un lavoro enorme. Non vuoi lasciare le mail senza risposta e dedichi un sacco di ore a questa incombenza. Anche allora ti senti qualcuno.
Poi le cose possono cambiare. La posizione apicale che ricoprivi giunge al termine. Tu non sei piu' nessuno, se non un medico qualunque in un ospedale rurale dove non ricopri alcuna posizione di autorita'.
Non sei piu' direttore e non hai altro potere che le tue mani per servire i malati che quotidianamente si presentano a te.
Allora il telefono tace. E' come se di colpo tutte le persone che ti cercavano siano scomparse.
Allora ti chiedi: ma cercavano me, il mio parere, la mia idea? Oppure cercavano il potere che in qualche modo rappresentavo? 
Onestamente il telefono purtroppo non tace del tutto, ma le telefonate sono solo e sempre di pazienti o parenti che chiedono o si lamentano perche' ancora non sono stati assistiti.
Le telefonate amicali non ci sono piu'...ovvero, onestamente parlando, sono molto poche.
Ma le poche che ci sono, sono davvero sincere e di persone che ti vogliono davvero bene: amano te e non il ruolo che ricopri o il potere che rappresenti.
La mia nuova situazione ha purificato e selezionato i rapporti. I pochi che ho oggi, sono sinceri, forti e significativi.
Rispondere alle mail o a whatsap non e' piu' un problema. Sono cosi' pochi i messaggi che non sprechi certo delle ore a rispondere. Ma i pochi messaggi che ricevo sono assolutamente sinceri e importanti.
Per questo devo essere contento. Chi trova un amico, trova un tesoro...ma i tesori sono rari e preziosi.
Il coronavirus, insieme al cambio di situazione in Matiri per me significano molta solitudine.
Pero', allo stesso tempo, significano anche scoprire i rari veri amici.
In questa nota positiva voglio ringraziare oggi la famiglia Racca, del mio paesello di origine Casalgrasso. In occasione di un lutto familiare hanno deciso di devolvere una generosissima donazione per i malati di Matiri. Che bella questa generosita' verso i poveri nel momento del lutto!Che dire! Prego per loro ed allo stesso tempo mi commuovo perche' comunque sono ancora tanti quelli che mi vogliono bene nel silenzio.

Fr Beppe


La mia Africa

La mia Africa è diversa da quella di molti altri. Non penso ai paesaggi sconfinati, ai parchi nazionali pieni di animali selvaggi, e neppure ai bellissimi mari con le spiagge immacolate.
La mia Africa è fatta di tantissimi ammalati che hanno bisogno di essere aiutati.
E' un insieme di sfinimento e scoraggiamento per non riuscire mai ad accontentare tutti: è arrivare alla sera distrutto, pensando sì a quello che hai fatto, ma ancora di più alle persone che non sei riuscito ad aiutare per mancanza di tempo e di forza fisica.
E' anche adrenalina pura, quando senti di aver salvato qualcuno veramente, quando scopri di saper fare delle cose che neppure ti immaginavi di poter fare. E' gioia quando una persona viene dimessa guarita, ma è disperazione quando un'altra ti muore in sala o poco dopo.
La mia Africa è far nascere un bambino, sia con parto naturale che con cesareo.
E' gioire con la mamma per la nuova vita, ma a volte è dolore acuto quando un bimbo non ce la fa.

venerdì 21 agosto 2020

Tiro un sospiro di sollievo...

Oggi ho fatto l'ultimo intervento su Hassan, e mi sento da una parte un po' svuotato e dall'altra soddisfatto e leggero, come dopo un esame universitario andato bene.
Mi avevano telefonato da Marsabit il 25 luglio, dicendo che sarebbero venuti con una frattura di femore bilaterale.
Considerando la distanza, sapevo che sarebbero arrivati di notte.
In effetti erano le 4 del mattino quando l'ambulanza entrava in ospedale.
Ma la cosa è apparsa più complessa.
Il clinical officer mi ha chiamato subito perchè nella lettera di trasferimento (quasi 600 chilometri), qualcuno aveva anche scritto: "rottura di milza".
Ho fatto l'ecografia ed ho confermato una enorme quantità di sangue in addome. Una bella incoscienza trasferire una rottura di milza a 600 chilometri di distanza!
Le fratture del femore passavano quindi in secondo piano; dovevo salvare la vita di questa persona. era già un miracolo che non fosse morta per strada.

giovedì 20 agosto 2020

Grazie, Sign..

NN era stato investito di sera e poi abbandonato sulla strada. Era stato un camionista a portarcelo di notte, nel cassone del suo autotreno vuoto. Ce lo aveva abbandontato senza troppi preamboli perche' non lo conosceva neppure e doveva andare lontano con il suo mezzo.
Il paziente era incosciente ed abbiamo davvero temuto di perderlo. Oltre alla frattura che abbiamo operato con chiodo di Sign, aveva lacerazioni varie su entrambi gli arti, molti denti rotti ed un bruttissimo taglio al labbro inferiore che pendeva in modo abnorme... quasi da film dell'orrore.
Pian piano lo abbiamo sistemato, lo stato di coscienza e' rientrato, ha ricordato di dove fosse, abbiamo reperito i parenti...e siamo riusciti a dimetterlo.
Dopo 6 settimane oggi e' venuto al controllo.

mercoledì 19 agosto 2020

Situazioni Simili e barriera linguistica

Loropoi è una donna sulla sessantina.
Arriva dal profondo Nord del Kenya: è di etnia Rendille e non conosce altro che il suo dialetto.
E' vestita con la solita tunica delle popolazioni nomadi del deserto, ed ha al collo collane variopinte.
Addosso ha il classico odore delle tribù nordiche, un misto di puzza di letame e latte di capra cagliato: eh già, perchè al Nord di acqua ce n'è proprio poca, e lavarsi è un lusso.
Ha una massa addominale che cerchiamo di studiare ecograficamente, con l'aiuto di un vicino di casa che ci fa da traduttore.
Senza di lui non saremmo stati capaci neppure di dirle di sdraiarsi sulla barella.
La massa è molto grande ed ecograficamente ci sembra che sia di pertinenza del rene sinistro: una cosa così grande deve essere certamente tumorale. Pare però che non ci siano metastasi addominali.

martedì 18 agosto 2020

Due diagnosi sbagliate... ma terapie corrette...

E' successo due volte oggi in sala.
Il primo paziente aveva forte dolore in fossa iliaca destra.
C'era anche una certa resistenza peritonitica alla palpazione, ed i globuli bianchi erano molto aumentati.
All'ecografia quello che ho visto è stata tutta una serie di matasse intestinali conglomerate. Di liquido peritoneale libero ce n'era molto poco.
Onestamente ho pensato ad un'appendicite, probabilmente perforata ed ormai complicata con ascesso periappendicolare.
Entrati in sala ed aperto l'addome, abbiamo in effetti trovato un quadro peritonitico, con tantissime aderenze, con un sacco di fibrina ormai depositata sulle matasse intestinali, e con una certa quantità di liquido peritoneale in parte biliare o comunque verdastro.
L'apparenza del versamento ed il quadro severamente infiammatorio dell'intestino, unito al fatto che invece l'appendice appariva bella ed innocente, mi ha spinto a cercare altre cause.

lunedì 17 agosto 2020

Guardiamo al positivo

Mi spiace aver puntato il mio occhio soprattutto al negativo in questi giorni. A volte la stanchezza e la depressione possono giocare dei brutti scherzi.
Grazie a Dio comunque, c'è sempre un aspetto positivo in qualunque esperienza della vita, ed oggi voglio pensare a quello che sono riuscito a fare e non ai parecchia che ancora si lamentano perchè non sono nella lista operatoria di domani.
Oggi ho visitato un buon numero di pazienti esterni che sono venuti a Matiri proprio per essere visti da me. Sono riuscito ad essere cordiale e concentrato con tutti, anche se questo ha significato finire in ambulatorio dopo le ore 19.
Inoltre gli interventi fatti, con buona collaborazione dello staff che ha esteso l'orario di lavoro di oltre un'ora e mezza, sono stati cinque: due ernie, due endoprotesi di anca ed una frattura di femore.
Sono stanco di essere depresso ed oggi guardo al bicchiere mezzo pieno: ci sarà chi mi detesta perchè ancora non l'ho operato, ma ci sono anche cinque persone che tra poco andranno a casa ristabilite.
Stesera mi voglio focalizzare di quest'ultimo aspetto.

fr Beppe

domenica 16 agosto 2020

Tanti pazienti

Continuo a lottare con il numero eccessivo di pazienti che vengono a Matiri con necessita' di intervento chirurgico. 90% delle persone ricoverate hanno problemi chirurgici, e 80% di loro sono fratture con necessita' di operazione. 
Spiego loro che vorrei operarli immediatamente ma che ho una lista lunghissima di operazioni ancora da fare e che potrebbero attendere giorni. 
Loro non capiscono. I loro parenti mi chiamano al telefono e mi fanno pressioni. Ma cosa posso fare se il personale in sala non e' sufficiente, se i soldi per pagare gli straordinari non ci sono. 
Il personale ha tutti i diritti di dirmi che non vuole estendere l'orario di lavoro se non viene adeguatamente remunerato...ma io mi sento male quando alle 17 mi dicono di posticipare l'intervento di chi e' stato digiuno dal mattino. Vorrei operare ancora, ma il personale me lo impedisce. 
L'amministrazione continua a ripetermi che non ci sono soldi per gli straordinari.

sabato 15 agosto 2020

Ferragosto

Oggi segna il clou delle vacanze in Italia.
Qui non è festa, anche se per i pochi che vanno in Chiesa nei giorni feriali, la messa è stata decisamente lunga a motivo dell'Assunta.
Poi in sala operatoria è stato un massacro, con 6 interventi chirurgici, tutti decisamente impegnativi.
Anche i pazienti esterni sono stati moltissimi e la tensione è stata molta, perchè tutti vogliono essere serviti in fretta, senza considerare che al sabato sono solo.
Ferragosto strano, quello che si vive in missione: tanto lavoro, nessun segno di vacanza, cielo cupo e clima decisamente rigido per gli standard africani (qui sta finendo il periodo freddo).
Buone vacanze a tutti i lettori che possono staccare un po'.

venerdì 14 agosto 2020

Buon Compleanno

Oggi Rita compie 80 anni.
Cosa dire di un tale gigante di carita' e di dedizione ai poveri?
In Kenya da quasi 40 anni, ha dapprima dato vita al dispensario ed alla maternita' di Materi...di cui sono orgoglioso di essere stato collaboratore, seppure in modo marginalissimo. 
Quindi ha collaborato al nascente ospedale St Orsola, per poi staccarsene e dedicarsi completamente alla "ca' di cit", la casa dei bambini, dove, da oltre 20 anni, e' la mamma di 22 orfani, che negli anni sono cresciuti, sono andati a scuola e si apprestano ora ad affrontare la vita in modo autonomo.
Rita non e' una suora; e' una volontaria laica, una donna di Dio e dei poveri, una testimone di Cristo in modo semplice, quotidiano e radicale.
E' totalmente dedicata ai poveri e prega come i Religiosi...se non ri piu'!
Oggi ha compiuto 80 anni, ma non si puo' riposare. Ha tanti figli di cui prendersi cura, oltre a molti poveri a cui paga le rette scolastiche o a cui assicura le terapie mediche gratuite.

giovedì 13 agosto 2020

Frustrazione quotidiana

Questa settimana è volata.
Sono stato così impegnato che non ho neppure avuto il tempo di rendermi conto che il tempo passava.
E' stato un tempo superpieno in ospedale; c'è stata tanta stanchezza, ci sono stati momenti di scoraggiamento ed altri di grande entusiasmo.
Non ci sono stati orari, nè per il pranzo nè per la cena...ma questo mi piace molto ed è la vita che ho sempre sognato di fare.
La più grande frustrazione è però quella di non riuscire a stare dietro al numero dei pazienti che arrivano e che necessitano di intervento. E' brutto avere le sere riempite da telefonate di parenti che si lamentano che il loro congiunto non è ancora stato operato; è scoraggiante andare alla sera a fare il giro visita ed incontrare pazienti che ti agitano davanti le loro lastre, ti dicono che hanno male e che vogliono essere operati subito. Peggio ancora quando i malati, per farti sentire in colpa, si autoprescrivono il digiuno ed alla sera ti dicono che li devi operare, perchè loro non hanno mangiato.
Oggi abbiamo fatto solo tre interventi maggiori perchè sono arrivati due cesarei urgenti.

mercoledì 12 agosto 2020

La lista operatoria

Nell’ultima settimana è stata più che altro un possibile piano di lavoro od un pio desiderio, piuttosto che una reale scaletta delle cose che avremmo fatto in sala.
Di per sè la lista operatoria è stata sempre molto esigente.
Il problema, soprattutto negli ultimi sette giorni, sono state le emergenze che ci hanno perseguitato a ritmo battente.
Ieri le emergenze sono state solo due, ma sono state così impegnative che hanno fermato lungamente l’attività programmata nella sala principale.
Ieri mattina, la prima situazione che ci ha impedito di seguire i nostri piani operatori è stata costituita da un uomo trasportato in ospedale verso le 8: era semicosciente e perdeva moltissimo sangue a causa di moltissime e profonde ferite da machete (panga).
Il suo carnefice aveva davvero infierito pesantemente su di lui: sul capo, sulla faccia, su gli arti superiori ed inferiori. 

martedì 11 agosto 2020

Attraversiamo acque un pò difficili

Possiamo certamente dire che l’anno 2020 non è molto facile.
Siamo in emergenza COVID ormai da sei mesi ed a volte sentiamo qualche segno di cedimento fisico, soprattutto perchè non ne vediamo la fine...i casi sono in ascesa ed ora non sono più concentrati solo a Nairobi e Mombasa ma sono ovunque, anche in Tharaka.
Lavoriamo sempre con la paura, e con pochissimi mezzi di protezione.
Lo stigma è altissimo e la gente addirittura evita gli ospedali perchè li considera centri di diffusione della malattia. C’è molta ignoranza sul COVID. Lo abbiamo demonizzato: chi si prende il coronavirus semplicemente crolla a terra e muore.
Non vedo l’eroismo di medici ed infermieri di cui ho letto tanto nei mesi disastrosi di pandemia europea. Qui i miei colleghi, al primo sentore che ci possa essere un rischio COVID, vogliono smettere di lavorare, vogliono scappare.
Il picco non è ancora arrivato. Si parla di metà settembre. Noi siamo esausti, soprattutto emotivamente.

lunedì 10 agosto 2020

Grazie

Mentre le fratture continuano ad arrivare a ritmo battente e mi lasciano sempre con la sensazione di aver fatto troppo poco, in quanto sono piu' i pazienti in lista di attesa di quelli che son riuscito ad aiutare, oggi mi ritrovo nuovamente senza parole nel constatare la generosita' dei miei amici.
Una parte dei problemi nell'operare in fretta chi viene ricoverato a Matiri e' dovuta al fatto che ormai ho solo piu' il vecchio trapano donato da Sign che funziona.
I trapani Striker trovati a Matiri e donati dalle Associazioni di Ferrara e Bologna sono tutti al capolinea.
Ho si' un altro trapano da falegname donatoci dalla Associazione Aiutando nel Mondo, trapano che rivesto di una tessuto sterile e che riesco ad usare per molti interventi ortopedici...ma quest'ultimo ha dei limiti importanti. Non e' autoclavabile e soprattutto non e' cannulato, e quindi non va bene per interventi con fili di Kirshner. 
Oggi pero' e' arrivato un nuovo trapano ortopedico, cannulato ed autoclavabile. Certo anche questo dono ci permettera' di aiutare qualche paziente in piu'.

domenica 9 agosto 2020

Emergenze

Gli operati vanno bene e la maternità al momento è calma.
Forse è meglio approfittarne ed andare a letto un po’ presto; sono un po’ stanco e svuotato.
Proprio mentre sto per andare a dormire, arriva la chiamata dal numero che mi sconvolge le notti: “Pronto. Qui è la maternità. Abbiamo unaemorragia antepartum, con distress fetale”.
Ovviamente dico di sì alla chiamata e torno in ospedale. La donna è sporca di sangue.
Prima di correre in sala decido di confermare l’età gestazionale del bimbo: quella pancia mi sembrava infatti troppo piccola per essere una gravidanza a termine.
Faccio l’ecografia che in effetti mi indica un travaglio pretermine a 33 settimane. Il feto è vivo ed il battito è buono.
Sto ancora osservando gli ultimi particolari con la sonda sulla pancia della donna, quando arrivano due potenti contrazioni: si rompono le acque ed in un battibaleno compare la testa del bambino.
Tutti si agitano e prepariamo l’occorente per il parto nello studio ecografico.

sabato 8 agosto 2020

Violenza umana

Questa settimana le brutte ferite da panga sono state varie e di solito molto gravi, con lesione di tendini ed ossa. La riparazione dei danni ha generalmente richiesto complicati interventi chirurgici di fissazione interna di ossa, di tenorrafie e neurorrafie. 
In un caso specifico la situazione è stata molto complessa da gestire: il paziente aveva ricevuto una “pangata” sul bicipite sinistro, la quale aveva reciso non soltanto il muscolo ma purtroppo anche l’arteria omerale. 
Il sanguinamento era copioso ma la soluzione più semplice di legare l’arteria avrebbe quasi certamente causato un’ischemia e forse una gangrena del braccio stesso. 
Dopo aver applicato un laccio a monte della ferita, abbiamo quindi deciso di riparare l’arteria con filo assorbibile molto fine: alla rimozione del laccio l’arteria pareva non sanguinare ed il polso si sentiva sia a livello del gomito e sia a livello radiale. 
E’ seguita ricostruzione del muscolo e dei vari piani anatomici.
Abbiamo anche avuto un caso piuttosto strano in cui ad un ragazzo giovane era stata recisa parte del labbro inferiore con un morso: sarà stata un’amante arrabbiata che gli ha promesso un bacio e poi lo ha punito? Chi lo sa! Lui non lo vuole dire. Il fatto è che il paziente è anche sieropositivo e quindi mi sa che i due si sono puniti a vicenda.

giovedì 6 agosto 2020

Casi strazianti

Ce lo hanno portato da un altro ospedale.
E’ chiaramente psichiatrico ed ha due brutte fratture esposte sotto il ginocchio.
La storia che abbiamo raccolto è agghiacciante: si tratta infatti di ferite da machete infertegli da sconosciuti. Chi può essere così crudele da infierire così su un malato di mente?
Fatto sta che la “panga” ha sezionato non solo la cute, ma anche tibia e perone da entrambi i lati. Devono essere stati dei colpi tremendi, inflitti con la chiara intenzione di azzopparlo: chissà chi poteva aver paura di lui!
Il poveretto è chiaramente fuori di testa, ed invece di starsene a letto in attesa dell’intervento, si trascina per l’ospedale “a pancia molle” come se fosse un serpente. 
Non è violento, e, quando parli con lui e gli chiedi che cosa stia facendo sul pavimento, lui ha sempre delle spiegazioni plausibili: “cerco il bagno; vado a vedere dove danno da mangiare”, ecc.
Oggi lo abbiamo operato, in anestesia generale perchè temevamo che in spinale non avrebbe accettato l’intervento e non avrebbe collaborato.

mercoledì 5 agosto 2020

Il mio cuore per chi soffre

E' per me una grande sofferenza non riuscire ad aiutare tutti quelli che si rivolgono a me.
Vorrei fare di piu'.
Saper cosa fare e non poterlo fare perche' ti mancano le risorse mi logora dentro.
Mi piacerebbe avere piu' personale per poter operare di piu'. Invece le nostre possibilita' sono limitate, il personale e' poco, ed i pazienti giacciono a letto in grande sofferenza, aspettando il giorno in cui io riesca ad inserirli nella lista operatoria.
Anche questo fa parte dei limiti che dobbiamo accettare: voler aiutare e non potere.
Se avessi tanti soldi, certo aumenterei il personale in sala, farei dei turni ed opererei sempre. 
Ma la realta' e' che il personale e' molto poco e facciamo quello che possiamo.
Stasera prego per tutti quelli che ancora giacciono a letto con le loro fratture non operate.

Fr Beppe

martedì 4 agosto 2020

Cesareo o parto naturale

Negli anni è sempre stato molto difficile per me gestire da solo questa decisione, quando mi trovo davanti a donne che hanno avuto un taglio cesareo pregresso.
Normalmente esse sempre desiderano provare a partorire per via naturale e non vogliono un secondo cesareo.
Le mie ripetute esperienze di brutte complicazioni, come la rottura d'utero, a volte anche fatale, mi hanno spesso reso molto restio nel concedere un "trial of scar", cioè un tentativo di travaglio a mamma con pregressa cicatrice.
Insistevo per il cesareo, ponendo come razionale il fatto che le complicazioni possibili sono generalmente molto gravi, che la mamma aveva atteso nove mesi per aver un bambino vivo e non certo uno morto.
Spiegavo alle partorienti che il nostro personale non è così numeroso come in Europa e che soprattutto di notte si possono sottostimare segni di pericolo ed intervenire quando è già troppo tardi per la mamma e per il bimbo.

lunedì 3 agosto 2020

Anche oggi abbiamo lottato

Lunedi' campale con tantissimi pazienti e con interventi certo non facili in sala operatoria. La gente ormai viene da molto lontano e ci apprezza molto.
Il prezzo da pagare e' alto. Non ci sono momenti liberi e spesso non c'e' tempo neppure per mangiare. Ma cosa c'e' di piu' bello?
Saremo giudicati sull'amore.
Mi sento stanco e un po' svuotato da questo sciopero...ma siamo stati sempre disponibili ai bisogni della gente.

Fr Beppe

domenica 2 agosto 2020

Tra l'incudine e il martello

Mercy è incinta di circa quattro mesi ed ha una situazione clinica che sembra davvero essere un addome acuto: non va di corpo da giorni e non ha risposto a due clisteri che le abbiamo fatto; ha una importante distensione addominale che sembra più che altro gaseosa; qualche volta vomita.
Le abbiamo messo un sondino nasogastrico e ne è fuoriuscito abbondantissimo liquido biliare.
Mercy ha una lunga cicatrice chirurgica sotto-ombelicale, e mi dice che era stata operata di miomectomia perchè non riusciva ad avere bambini. Ora, dopo tanti anni è riuscita a concepire un figlio, ed è gelosissima di questa gravidanza.
Purtroppo però, sembra proprio che la terapia medica con procinetici da me instaurata non stia sortendo alcun effetto positivo, anche se la paziente si sente meglio con il sondino nasogastrico perchè la distensione dello stomaco è grandemente diminuita.
Le ho accennato che potrebbe essere una occlusione intestinale causata da aderenze post-operatorie, e le ho spiegato che l’unica possibilità di guarigione potrebbe essere un nuovo intervento.

sabato 1 agosto 2020

Florah oggi sta meglio

Era arrivata da noi con un enorme pancione che pareva suggestivo di gravidanza al nono mese.
Florah era minuta, bella anche se sciupata da una malattia finora sconosciuta; la sua faccia così giovane mi ha incoraggiato a chiederle quanti anni avesse.
"Ne ho 18", è stata la risposta.
La sua storia clinica è molto complessa. Il pancione non è dovuto a gravidanza, ma, secondo medici di altri ospedali, ad una ascite che pare non rispondere alla terapia. L'hanno trattata prima con farmaci per la cirrosi epatica e poi, dopo aver fatto un esame citologico sul liquido addominale, hanno pensato ad una peritonite tubercolare. In realtà il citologico non ha visto micobatteri, ma è risultato sì e no suggestivo di essudato. Probabilmente sanitari dell'altro ospedale si sono fatti impressionare anche da una VES superiore ai 100.

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