E' una sensazione molto ricorrente negli ultimi anni della mia vita.
Anche oggi l'ho provata nuovamente...stavolta a Matiri.
Con la partenza del Dr Prosper per le sue meritate vacanze in Burundi, mi ritrovo solo, unico medico con cento pazienti ricoverati.
Ho una grande pressione chirurgica, e gli operandi in attesa di intervento sono davvero tanti. Alla sera sono stanco e svuotato, anche perchè non c'è soluzione di continuo: dalla sala, all'ambulatorio, al gabinetto odontoiatrico, all'endoscopia digestiva, al reparto. E tutti vogliono sempre tutto e subito.
Da lunedì ad oggi l'ambulatorio è stato molto esigente e mi ha succhiato le forze, ed in più ora ho anche i reparti da seguire, seppure con il supporto di un clinical officer...tutto questo durerà
almeno fino a lunedì prossimo, quando la Dottoressa Apophie verrà in mio soccorso e si prenderà cura delle corsie per il tempo in cui il dr Prosper sarà assente.
Ci sono malati molto gravi ed anche ora ne ho uno in edema polmonare.
Questo è molto pesante, dopo una giornata con 6 interventi ortopedici molto impegnativi.
Mi sento un po' in affanno.
Devo fare le cose una alla volta e poi pensare che ad un certo punto devo anche accettare di non poter fare tutto.
Fr Beppe
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