giovedì 13 agosto 2020

Frustrazione quotidiana

Questa settimana è volata.
Sono stato così impegnato che non ho neppure avuto il tempo di rendermi conto che il tempo passava.
E' stato un tempo superpieno in ospedale; c'è stata tanta stanchezza, ci sono stati momenti di scoraggiamento ed altri di grande entusiasmo.
Non ci sono stati orari, nè per il pranzo nè per la cena...ma questo mi piace molto ed è la vita che ho sempre sognato di fare.
La più grande frustrazione è però quella di non riuscire a stare dietro al numero dei pazienti che arrivano e che necessitano di intervento. E' brutto avere le sere riempite da telefonate di parenti che si lamentano che il loro congiunto non è ancora stato operato; è scoraggiante andare alla sera a fare il giro visita ed incontrare pazienti che ti agitano davanti le loro lastre, ti dicono che hanno male e che vogliono essere operati subito. Peggio ancora quando i malati, per farti sentire in colpa, si autoprescrivono il digiuno ed alla sera ti dicono che li devi operare, perchè loro non hanno mangiato.
Oggi abbiamo fatto solo tre interventi maggiori perchè sono arrivati due cesarei urgenti.


I pazienti in attesa di intervento e già ricoverati sono oltre 20, e so che domani aumenteranno. Non so neppure cosa farò della lista di domani, perchè ho appena ricoverato (ore 21.30) un sospetto di occlusione intestinale che certamente dovrò operare in mattinata.
A volte mi viene da piangere, e mi sembra di non farcela.
Con Pietro, Luciano, Toto, Massimiliano o altri volontari, lavoreremmo contemporaneamente in due sale e potremmo smaltire meglio i casi chirurgici ed ortopedici, ma per ora non abbiamo volontari e davvero faccio solo quello che posso...e con una certa fatica.
Ovviamente poi i pazienti non dicono grazie quando vanno a casa ricoverati. A loro basta lamentarsi quando sono in attesa...ma su questo so che tutto il mondo è paese.

Fr Beppe


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