sabato 29 agosto 2020

Difficile

Oggi è stata una giornata dura, passata da un intervento all'altro, con condimento di pazienti ambulatoriali e di reparto. Come ormai capita da mesi, non c'è più neppure una pausa pranzo, ma solo chapati trangugiati in fretta in sala operatoria, prima del prossimo caso.
Sono stanco anche perchè la giornata è iniziata di notte, con un brutto cesareo.
Il bambino non respirava dopo l'estrazione, la rianimazione è stata lunghissima, ma il piccolo non si è mai ripreso bene.
Oggi sono stato chiamato in sala parto parecchie volte per rianimare il piccolo.
Ho usato tutte le mie conoscenze e tutti i farmaci di questo ospedale, ma lui sta peggio.
Ora praticamente non respira ed ha solo un gasping; onestamente non so se ce la farà, o meglio so che non ce la farà affatto, pur tentando di negarlo anche a me stesso.
La mamma mi continua a chiedere se il suo piccolo ce la farà, ed io mi sento inutile ed impotente.


Lo so che non ce la farà, ma non ho il coraggio di dirglielo.
Vorrei salvare questo piccolo, ma non so più cosa fare. Ormai passo a vederlo solo per far contenta la mamma, ma so che ho esaurito tutte le cartucce che potevo sparare.
Che brutto veder morire un neonato.
Che angoscia star vicino alla mamma che vede il suo piccolo andarsene piano piano, senza che si possa fare di più.

Fr Beppe



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