Ce lo hanno portato da un altro ospedale.
E’ chiaramente psichiatrico ed ha due brutte fratture esposte sotto il ginocchio.
La storia che abbiamo raccolto è agghiacciante: si tratta infatti di ferite da machete infertegli da sconosciuti. Chi può essere così crudele da infierire così su un malato di mente?
Fatto sta che la “panga” ha sezionato non solo la cute, ma anche tibia e perone da entrambi i lati. Devono essere stati dei colpi tremendi, inflitti con la chiara intenzione di azzopparlo: chissà chi poteva aver paura di lui!
Il poveretto è chiaramente fuori di testa, ed invece di starsene a letto in attesa dell’intervento, si trascina per l’ospedale “a pancia molle” come se fosse un serpente.
Non è violento, e, quando parli con lui e gli chiedi che cosa stia facendo sul pavimento, lui ha sempre delle spiegazioni plausibili: “cerco il bagno; vado a vedere dove danno da mangiare”, ecc.
Oggi lo abbiamo operato, in anestesia generale perchè temevamo che in spinale non avrebbe accettato l’intervento e non avrebbe collaborato.
Non è stato possibile pensare a dei chiodi endomidollari, perchè la frattura era esposta e ci sarebbero stati rischi troppo alti di osteomielite; abbiamo quindi posizionato dei fissatori esterni sulla tibia da entrambi i lati.
Lo abbiamo anche sedato in modo generoso, per evitare che decida di alzarsi e di rovinare in un attimo il lungo lavoro chirurgico fatto in sala per lui.
Oggi poi abbiamo avuto un altro caso straziante.
E’ arrivato un giovane con un piede distrutto e con copiose emorragie arteriose.
La storia è altrettanto triste, anche se stavolta si tratta di un brutto incidente e non di violenza umana.
Stava pascolando le capre sulle colline vicino a Matiri.
Le capre, rovistando tra il terreno roccioso alla ricerca di arbusti di cui nutrirsi, hanno causato uno smottamento ed una piccola frana di enormi massi rocciosi.
Il giovane è stato schiacciato da un roccione rotolante.
Era collassato ed in pericolo di vita.
Il piede era completamente staccato, oltre che maciullato e sporchissimo.
Per impedire che morisse abbiamo dovuto amputarlo sotto il ginocchio.
Una decisione difficile e gravosa che ho dovuto prendere in tempi brevissimi, per evitare che poi fosse troppo tardi.
Anche questo giovane ora sta bene, dopo la trasfusione ed una abbondante dose di sedativi.
Fr Beppe
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