tag:blogger.com,1999:blog-8891448919861727362024-03-29T04:28:33.403+01:00Dr. Beppe GaidoAfrica calling... Kenya...Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.comBlogger1362125tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-35440940243406068072024-03-28T09:57:00.000+01:002024-03-28T09:58:09.266+01:00RIFLESSIONI DI UNA VOLONTARIA<p class="mobile-photo"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgIRMM51yIJZKTuVFL3PGf22_BZ-6_DW9jCXpOdSRCPwplxROfnAzOD2C0nzYn6xwTGuS5Eyfz8SyukCH107cohYf-k_XwoeH00uHp_XDU1Q1nJuRswzKrrKN2UBzZ8KVkGmRjo4J6rHd-7hhZYdfS2_xlwJVf5uFf1E-ae0OcwkJSu6cB85ydT8ekXyn8"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgIRMM51yIJZKTuVFL3PGf22_BZ-6_DW9jCXpOdSRCPwplxROfnAzOD2C0nzYn6xwTGuS5Eyfz8SyukCH107cohYf-k_XwoeH00uHp_XDU1Q1nJuRswzKrrKN2UBzZ8KVkGmRjo4J6rHd-7hhZYdfS2_xlwJVf5uFf1E-ae0OcwkJSu6cB85ydT8ekXyn8=s320" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_7351335995283910258" /></a></p><div dir="ltr"><p class="MsoNormal" align="center" style="text-align:center;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><br></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><b><span lang="IT"> </span></b><span style="font-size:12pt">Parecchi giorni sono ormai passati dal mio rientro in Italia, dopo aver trascorso 3 indimenticabili settimane in quel piccolo angolo di mondo immerso nella natura.. così lontano dal nostro immaginabile. L'esperienza vissuta a Matiri è stata così grande ed intensa, che non è facile </span>sintetizzarla<span style="font-size:12pt"> in poche righe. Le emozioni provate sono state tante.... cercherò di esprimere quelle più significative.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:17pt;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:17pt;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Sebbene, a fatica, sia ritornata alla mia solita vita, mi è praticamente impossibile ignorare il ricordo dell'Africa lontana. Ogni luogo scoperto, ogni persona incontrata è riuscita ad entrare così profondamente nel mio cuore da lasciarmi dentro un incancellabile segno, una forza che mi permette di vedere la realtà presente sotto una nuova luce. La luce dell'Amore e del Volersi Bene. Fuori dal tempo e dallo spazio, nel posto più vicino all'anima dell'uomo, tra lacrime e sorrisi, sconfitte e conquiste, ogni giorno è stato unico.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:17pt;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:17pt;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Laggiù, più che mai, ho avuto modo di mettermi alla pari del povero, sperimentando l'importanza del donarsi, per la sola e semplice volontà di farlo!... e solo chi ha "sperimentato" e vissuto esperienze simili, può affermare quanto questo sia arricchente!</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:17pt;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:17pt;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Rivestendo il ruolo di infermiera mi sono inserita, pian piano, nello "sconvolgente" mondo ospedaliero di Matiri. E sì, devo proprio ammettere che anche questo è stato un impatto alquanto "traumatizzante"... sentire, ovunque, le grida dei bambini, portati in spalla dalle loro madri, dopo in lungo cammino. La maggior parte di essi deve lottare contro la malaria o la polmonite: è straordinario vedere come una trasfusione e qualche antibiotico rappresentino l'arma vincente!</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:17pt;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:17pt;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">A volte è stato davvero difficile accettare e condividere le modalità operative del personale locale: per noi può essere incomprensibile l'ipotesi di utilizzare lo stesso deflussore per tre giorni per esempio! Oppure utilizzare gli stessi contenitori per residui alimentari, farmaci, sangue, senza grossa separazione.. ma grazie ad un buon spirito di adattamento (che ritengo fondamentale!) ed alla capacità di andare oltre i nostri preconcetti, alla fine si riescono a superare pire queste difficoltà!</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:17pt;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Venti giorni non sono molti, ma si sono rivelati sufficienti per farmi comprendere l'importanza del vivere e di toccare con mano la realtà africana. Non basta venirne a contatto unicamente attraverso riviste… attraverso la televisione... per conoscere pienamente l'Africa, penso sia necessario vederla con i propri occhi!</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:17pt;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Solo così ci si rende veramente conto dell'immenso disagio che talvolta la caratterizza. E, nello stesso tempo, solo in questo modo possiamo realmente comprendere le fortune che, fin dalla nascita, possediamo in questa agiata vita europea.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:17pt;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:17pt;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">La fortuna di avere un padre ed una madre… la fortuna di avere una casa accogliente, con acqua, luce, gas... la fortuna di avere una macchina... di possedere dei vestiti integri e puliti... la fortuna di avere un'istruzione, la sola possibilità di studiare. E' sconvolgente pensare a come, prima di partire, sottovalutassi l'importanza di tutto questo. </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:17pt;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Mi è bastato un incontro con gli street-boys... le lacrime di una mamma che piangeva il suo bambino ucciso dalla malaria... gli innocenti sguardi di tanti bambini ammalati di varie patologie... la povertà che si manifesta in ogni angolo di strada che si percorre, per capire l'assurdità di tante nostre preoccupazioni, di tanti nostri problemi, il più delle volte nati da un mondo dominato dal Benessere.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:17pt;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">E' stato veramente scioccante, per me, passare da una realtà che, senza rendercene conto, ci offre ogni cosa, ad un'altra sovrastata e fortemente condizionata dalla povertà.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:17pt;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:17pt;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Ma è stato anche bello scoprire la felicità e la gioia data dalle piccole cose, da un semplice abbraccio, da un sorriso... dal Bene che ci si può scambiare l'un l'altro, senza alcun prezzo!</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:17pt;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:17pt;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">In ospedale è impressionante osservare la rapidità con cui si apre il cerchio della vita e la stessa rapidità con cui si conclude. Ricordo la prima sera in cui ho assistito alla morte di un bimbo... ciò che ho provato in quel momento va al di là di ogni parola... voglio solo aggiungere e qui concludere che è stato bello affidare al Signore quella piccola creatura ormai trasformata in un angioletto...</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Una volontaria</span></p></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-44816903726424864162024-03-26T07:42:00.001+01:002024-03-26T07:42:33.212+01:00UNA GRAVE RESPONSABILITA,<div dir="ltr"><p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">In questo momento sto pensando a quel passaggio del Vangelo in cui Gesu' dice in modo severo che "a chi molto e' stato dato, molto di piu' sara' richiesto".</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">E ci penso con un vago senso di colpa che mi pesa sulla 'bocca dello stomaco'.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Ieri notte infatti ero molto stanco, e, quando sono nuovamente stato svegliato per una emergenza, il mio umore era piuttosto terreo ed irascibile.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Ho chiesto all'infermiera che cosa ci fosse nuovamente, e lei mi ha rapidamente presentato il caso di una giovane donna con due pregressi cesarei.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Mi sono quindi rassegnato al fato, perche' sapevo che non c'erano alternative. Due cicatrici pregresse costituiscono infatti una indicazione assoluta al reintervento. Di li' non si puo' scappare.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Ma fuori della sala parto mi sono trovato di fronte il marito, che senza preamboli, mi ha chiesto di fare una ecografia alla sua donna prima di entrare in sala.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">La fatica, la tarda ora notturna, la tensione e la mia natura umana piena di limiti hanno purtroppo agito come una miscela esplosiva, e sulle mie labbra sono sbocciate parole dure, che fluivano veloci come carrozze di un treno in corsa. Io mi rendevo conto che stavo dicendo cattiverie, ma non riuscivo a fermarmi, anche se gia' avvertivo l'amaro sapore del rimorso salirmi dalle viscere verso il cervello. Ho comunicato a quell'uomo in malo modo che il medico ero io e che lui non aveva il diritto di insegnarmi il mio lavoro; ero io quello che poteva decidere se un'eco era necessaria, a meno che potesse provare di avere una laurea equipollente alla mia. Non avrei voluto dire quelle cose, ma era come se mi trovassi su una strada in discesa ripida, e la mia auto avesse rotto i freni.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">I poveri sono abituati ad essere umiliati da tutti, e quell'uomo si e' ritirato con la coda tra le gambe.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Poi, prima di entrare in sala, sua moglie, evidentemente scossa ed impauritra, mi ha domandato se almeno questa volta il feto fosse vivo.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">La sua affermazione mi ha lascia tramortito, come un fulmine che incida un tatuaggio indelebile nella mia mente; mi sono quindi rivolto all'infermiera: "qual'e' la storia di questa paziente?"</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">"E' stata cesarizzata due volte, ma entrambi i bambini sono morti all'eta' di circa un anno a causa di polmoniti severe".</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">"Vuoi dire che non hanno figli?" </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Lei ha annuito in silenzio.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Mi sono sentito un verme. Perche' sono stato tanto presuntuoso da umiliare quell'uomo senza neppure verificare le ragioni della sua apprensione?</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">"Speriamo che non sia andato via, e che stia aspettando fuori".</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Mentre stavamo preparando la malata per l'ecografia precedentemente richiesta dal marito, mi e' stato riferito che la gravidanza non era completamente a termine, ma che la pressione arteriosa della mamma era altissima.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">"Questa e' una di quelle situazioni tremende in cui si rischia di sbagliare comunque… ho gia' fatto degli errori imperdonabili con quel papa'… e se adesso non fossi capace di salvare il suo bambino? Meno male che la malata non mi ha sentito altercare con lo sposo!"</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Ho eseguito l'ecografia con grande attenzione, ed il risutato e' stato di quelli che non ti tolgono il margine di dubbio… o la possibilita' di errore. Secondo la mamma, mancava ancora un paio di setimane alla 'data estimata' del parto. Secondo gli ultrasuoni, il bambino sembrava grosso abbastanza per poter sopravvivere.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">"Cosa decidere? Aspettiamo fino a termine per evitare una eventuale immaturita' polmonare ed una insufficienza respiratoria? Ma se facciamo cosi', siamo sicuri che la pressione altissima non uccida il feto ancor prima di nascere… magari stanotte stessa? Questa coppia ha gia' sofferto tanto! E se la mia decisione portasse ad un nato-morto?"</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Dopo qualche indecisione e' prevalsa in me la linea interventistica. </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">"Dobbiamo agire e tirar fuori quel bambino che ora ha un battito cardiaco perfetto, prima che l'ipertensione arteriosa causi il disastro".</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Mi sono precipitato fuori, con la paura che quello sposo si fosse offeso e se ne fosse andato completamente. Ho scandagliato la sala di attesa, ma non l'ho visto. Quando ormai mi stavo disperando a causa della mia presuntuosa stupidita', me lo son visto spuntare da dietro una siepe. Era calmo e gentile… come se non fosse successo nulla.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Gli ho spiegato i mei dubbi, ed anche i rischi che ognuna delle due opzioni comportava. Lui e' stato risoluto nel sostenermi nella decisione verso l'operazione, ed e' stato poi bravissimo quando l'ho fatto parlare con la moglie. E' riuscito a convincerla e a farla entrare in sala senza troppe remore.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Certo Doreen aveva una paura palpabile. Subito dopo la 'spinale', quando l'ho vista tremare come una foglia e le ho messo una pesante coperta di lana sulle spalle e sul torace, lei mi ha confidato con una punta di facezia: "tremo, ma e' solo perche' sono terrorizzata… non ho freddo!"</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Poi la mano di Dio e' stata con noi e ci ha guidati. Doreen ha continuato a pregare a bassa voce durante tutta l'operazione che e' fluita liscia come l'olio.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Il maschietto di 2600 grammi ha pianto subito come un forsennato, ed ha fatto la pipi', mentre lo passavo all'assistente.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">E' stata una festa in sala operatoria. Evanjeline, la nostra infermiera, si e' messa a danzare in segno di gioia; Doreen ha cantata inni al Signore, e ci ha fatto da impianto di filodiffusione sino all'ultimo punto sulla cute.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">La festa si e' quindi estesa anche allo sposo, che si e' messo a saltare e a fare capriole quando gli ho fatto vedere il pupo nella culla termica. Mi ha abbracciato, dimenticando e perdonandomi in quello stesso istante, e mi ha detto: "Doctor, dopo un tempo, ne deve venire un altro. Questa volta sento che Dio non ci togliera' nostro figlio… grazie…grazie!"</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Guardando l'ora e vedendo che erano le 2.30 del mattino, mi sono sentito un po' svuotato e distrutto, ma anche molto contento. Quasi non ci credevo io stesso che fosse andato tutto bene, e sono ritornato da solo in sala parto per sincerarmi delle condizioni del pupo.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Poi l'eccitazione e' passata e mi sono avviato verso camera mia. Mi e' ritornato quel sapore salato del rimorso per come avevo inveito contro quel papa' senza sincerarmi prima delle sue condizioni emotive e delle sue reali paure.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Meno male che non se n' e' andato!</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">E' una grave responsabilita' davanti a Dio quella di umiliare i poveri.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Per loro il medico e' un semidio, e di fronte a lui non osano neppure tentare di spiegare le loro ragioni. Non hanno i mezzi culturali per controbattere, neppure quando il dottore ha torto.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Io in effetti ho ricevuto da Dio assai di piu' di molti di loro. Provengo da una famiglia relativamente agiata, ed e' per questo che ho potuto studiare. La cultura che ho e' un dono del Signore. Se fossi nato in uno slum di Nairobi o di Calcutta, forse non sarei un medico.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Che diritto ho io dunque di zittire una persona che e' stata meno benedetta di me dalla vita e dalla sorte?</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Prima di mettermi sotto le lenzuola ho quindi recitato una preghiera in cui ho chiesto a Dio di perdonare la mia leggerezza e la mia superficialita'.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-46732560739247993262024-03-25T09:50:00.000+01:002024-03-25T09:51:14.567+01:00GRAZIE, LUIGI<p class="mobile-photo"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhVxkCN91eqFmNb4ngt-4zze0Zr_Fa7DAuuqR1ZUP_G03UzB3HdzqmA13UI_HTX8G2d2Q5EZoNAmS02-fF_l9t96_L-X5ZvJPItKPdcIVw1b6Mt3gn7A3j5qhy3VQ9lVyfKngmAbCaC6rjIyBrbvlG_1h1jRmvN7BrrGThkzZTN0UuR_Uf0IhuZZPaI4cg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhVxkCN91eqFmNb4ngt-4zze0Zr_Fa7DAuuqR1ZUP_G03UzB3HdzqmA13UI_HTX8G2d2Q5EZoNAmS02-fF_l9t96_L-X5ZvJPItKPdcIVw1b6Mt3gn7A3j5qhy3VQ9lVyfKngmAbCaC6rjIyBrbvlG_1h1jRmvN7BrrGThkzZTN0UuR_Uf0IhuZZPaI4cg=s320" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_7350220960303520530" /></a></p><div dir="ltr">Oggi ritorna in Italia il volontario Luigi Arba.<div>E' stato con noi tre settimane.</div><div>Gigi non è di professione sanitaria ma si è adattato benissimo a svolgere il suo servizio dapprima come OSS nel reparto donne, ed in seguito come aiuto fisioterapista.</div><div>Lo ringraziamo per la sua sensibilità, per il bene che ha saputo volere ai pazienti e per i rapporti positivi che è riuscito ad instaurare con il nostro personale.</div><div>A lui auguriamo ogni bene nel futuro della sua vita, e speriamo di rivederlo ancora a Matiri.</div></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-8632659285395329122024-03-19T07:40:00.001+01:002024-03-19T07:40:39.717+01:00LA MORTE DEI BAMBINI<div dir="ltr"><p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><br></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Poco fa sono stato chiamato urgentemente a rianimare un bambino di 4 anni, appena arrivato in ospedale da molto lontano: era gonfio come un pallone su tutto il corpo, ma profondamente emaciato sul volto. Durante gli interminabili minuti in cui ho tentato la rianimazione del piccolo, la mamma era stata mandata in doccia per lavarsi ed indossare l'uniforme dell'ospedale. </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Purtroppo però le mie mani sono state inutili ancora una volta... Il bambino, probabilmente cardiopatico grave o affetto da insufficienza renale, è spirato davanti a me dopo pochi istanti. Io sono rimasto annichilito e senza parole, come mi capita di solito. Non ho emesso grida o pianti isterici. Sono rimasto di pietra. </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Quando la mamma è uscita dai servizi, ancora umida dopo il bagno salutare, mi si è avvicinata, ha guardato il bimbo, poi si è appoggiata con il suo braccio contro il mio, e mi ha chiesto: "se n'é già andato via?". Io ho posto la mia mano sulla sua spalla e le ho sussurrato: " Sì, se n'è andato così in fretta e non tornerà più". </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Allora la disperazione della mamma è stata grande, ma muta. Ha toccato il corpicino ovunque; ha posto la sua bocca vicino a quella del figlio per sentire se ancora respirava. Le lacrime scendevano copiose, ma lei non diceva neppure una parola. Dopo attimi che mi sono parsi un'eternità mi ha fatto solo una domanda: "E' andato in Paradiso?". Io mi sono sentito un nodo alla gola che mi ha impedito di parlare per un po'. L'ho solo tenuta per un braccio ed ho alla fine balbettato: "certamente!".</span></p> <p class="gmail-MsoBodyText" style="margin:0in 0in 0.0001pt;text-align:justify;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Quanta sofferenza innocente, quanti bambini che si potrebbero salvare se solo fossero nati in un'altra parte del mondo!</span></p></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-47893227605076690902024-03-18T11:41:00.001+01:002024-03-18T11:41:52.434+01:00SEMPRE DIFFICILE DECIDERE!<p class="mobile-photo"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhPzjVH6y3uyLYZRQ6i5NFGGhUOgLsB-7XUUkRXaY4mxsPLW6Wg0QUnL4ht38FqhTaErp_FcX98U1XCMG2yMeEjelsBV-npHyqTxsn6jlodmWbpOcbMo0iIoPsXxD66IFDNBuULXhUJ7QAlp35pgz3pTsmFLbsoWQ5g6IA4tZ7c9fkPUhY8VyjDDuMTZq8"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhPzjVH6y3uyLYZRQ6i5NFGGhUOgLsB-7XUUkRXaY4mxsPLW6Wg0QUnL4ht38FqhTaErp_FcX98U1XCMG2yMeEjelsBV-npHyqTxsn6jlodmWbpOcbMo0iIoPsXxD66IFDNBuULXhUJ7QAlp35pgz3pTsmFLbsoWQ5g6IA4tZ7c9fkPUhY8VyjDDuMTZq8=s320" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_7347651873347033874" /></a></p><div dir="ltr"><div dir="ltr"><p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><br></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Agnes ha una cicatrice da pregresso cesareo: era stata operata nel 2019, ma il bambino era morto subito dopo essere venuto alla luce.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Ieri e' venuta in ospedale perche' aveva rotto le acque ed aveva sentito contrazioni la notte precedente. Al momento della visita (di domenica pomeriggio!) non aveva piu' le doglie, che si erano bloccate quasi subito dopo aver perso il liquido amniotico.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Secondo la data dell'ultima mestruazione (che lei dice di ricordare perfettamente, ma di cui io mi fido sempre molto poco), Agnes sarebbe di 37 settimane, e quindi tecnicamente potrebbe partorire un feto maturo abbastanza da non avere problemi respiratori.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Ho fatto l'ecografia ed ho visto che il feto era in presentazione trasversa, cioe' in una posizione che controindica in modo assoluto il parto naturale.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Ma la biometria fetale mi ha portato a indicare una eta' gestazionale di 32 settimane. Di liquido amniotico ce ne era ancora un pochino, anche se chiaramente Agnes aveva un oligoidramnios.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Da questo momento sono iniziate le mie crisi mentali:</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt 0.5in;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">-<span style="font-variant-numeric:normal;font-variant-east-asian:normal;font-stretch:normal;font-size:7pt;line-height:normal;font-family:"Times New Roman""> </span></span><span lang="IT">Agnes ha gia' perso un figlio. Che faccio? La cesarizzo immediatamente visto che la presentazione trasversa e' una controindicazione al parto spontaneo? Pero' il feto e' piccolo; la maturazione polmonare non e' assicurata. Chi mi dice che non sara' un cesareo con esito in un secondo nato-morto?</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt 0.5in;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">-<span style="font-variant-numeric:normal;font-variant-east-asian:normal;font-stretch:normal;font-size:7pt;line-height:normal;font-family:"Times New Roman""> </span></span><span lang="IT">Ma lei non contrae al momento, e quindi si potrebbe aspettare! Di liquido amniotico c'e' ancora qualcosa , ed attendendo posso anche farle del bentelan per incrementare la produzione di sulfactante negli alveoli. Ma se aspetto e domani mattina l'eco mi dimostra un feto morto in utero a causa dell'oligoidramnios, la mamma non mi accusera' per la perdita del bambino?</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Ma alla fine mi decido per la posizione attendista, pur tormentato da tantissimi dubbi.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">La natura poi fa il suo corso e viene a tagliar corto sulle mie agonie intellettuali.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Sono infatti le due di notte quando suona il cicalino e mi dicono che Agnes ha complicato con un prolasso di cordone ombelicale.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Questa e' una situazione tremenda in cui bisogna agire al piu' presto, ed in cui il 90% dei feti non sopravvive a causa della ipossia, derivante dalla compressione sul cordone ombelicale.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Invece il Signore ci da' una mano, e la femminuccia che abbiamo tirato fuori per i piedi e con qualche difficolta' a motivo della presentazione trasversa, si mette a piangere sonoramente dopo appena cinque minuti di rianimazione.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Questa volta e' andata davvero bene, a parte l'ora del tutto sconveniente del cesareo... ma la responsabilita' della decisione finale sulla vita degli altri sempre pesa sul mio cuore come un macigno.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p></div></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-61713268670709897522024-03-17T08:33:00.000+01:002024-03-17T08:34:10.967+01:00SCIOPERO<p class="mobile-photo"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEicLuhewAvQ50h_QAyIclpE7yfI8J55vXVOZOn4HWOT2FKqk1csv_nW_295NtipRKlpKNWKO_qrVkiTP4NZZzK_5fDtGz8IS2cx5lX6ysiy_odoBzjhFLPny-TPG1Ek6hYFuqWheG6IVZFQqLHlJVbPDU6gF6R4xkYQN0dft2OfqUOEhRqXhBbtA8kbLSI"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEicLuhewAvQ50h_QAyIclpE7yfI8J55vXVOZOn4HWOT2FKqk1csv_nW_295NtipRKlpKNWKO_qrVkiTP4NZZzK_5fDtGz8IS2cx5lX6ysiy_odoBzjhFLPny-TPG1Ek6hYFuqWheG6IVZFQqLHlJVbPDU6gF6R4xkYQN0dft2OfqUOEhRqXhBbtA8kbLSI=s320" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_7347232418481219410" /></a></p><div dir="ltr"><p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">E' in corso uno sciopero nazionale dei medici negli ospedali pubblici.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">L'assenza dei medici ha portato al blocco dei ricoveri, anche se tecnicamente solo i medici sono in sciopero.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Per gli ospedali missionari, ciò ha portato ad un forte incremento del lavoro in tutti i settori, e principalmente in maternità ed in nei vari settori chirurgici.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">A Matiri abbiamo visto un forte incremento dei ricoveri soprattutto per fratture, anche molto complicate.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Lavoriamo quindi tantissimo, di giorno e di notte</span></p></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-36822819028962627392024-03-11T15:29:00.001+01:002024-03-11T15:29:58.827+01:00LA VITA APPESA AD UNA VENA<p class="mobile-photo"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjWRLuvOQ2RrXvlc64yyX6WCd_U09VrGErmbw0mkAgJycSfyWyCjn7MOdUpgAkDTSk_nPCwemqa9CUQUAmD6pl8S0xvlKo-T0fNSMrQofyuOFScwo1Dpx_kFVs63u_k97zIT8cU8g2usVNEi_C0lOsBy_IskCAzQjvVHWwm_6MAqS4U_rCN9WhLQ2nGY7E"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjWRLuvOQ2RrXvlc64yyX6WCd_U09VrGErmbw0mkAgJycSfyWyCjn7MOdUpgAkDTSk_nPCwemqa9CUQUAmD6pl8S0xvlKo-T0fNSMrQofyuOFScwo1Dpx_kFVs63u_k97zIT8cU8g2usVNEi_C0lOsBy_IskCAzQjvVHWwm_6MAqS4U_rCN9WhLQ2nGY7E=s320" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_7345113065729078226" /></a></p><div dir="ltr"><p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><br></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Normalmente te lo portano quando e' gia' stato bucato da tutte le parti. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Tu sei l'ultima spiaggia, e lo sai. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Questo non aiuta, perche' aumenta la tensione emotiva e la percentuale di errore.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Il bimbo e' quasi sempre gravissimo, o per una malaria estrema, o per una anemia paurosa.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Sei ben conscio del fatto che i farmaci o la trasfusione sono gia' tutti pronti, ma non potranno essere utili al piccolo, se tu fallisci.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Sistemi il bimbo sulla barella, con la sua testa verso di te. Ti siedi e ti concentri, come un pugile al proprio angolo del ring prima che inizi l'incontro. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Le condizioni sono di norma gravissime ed il respiro quasi sempre e' pauroso. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Pieghi la testa del tuo paziente su un lato, e gli fai estendere un po' il collo. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">A questo punto te la vedi davanti: danza sotto i tuoi occhi beffarda, al ritmo del battito cardiaco impazzito del povero piccolo morente. La scorgi chiaramente solo quando il malato espira o tenta di piangere; mentre sparisce minacciosamente quando c'e' l'inspirazione.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Sei pronto con il tuo ago cannula tra le dita, e spii il momento giusto per affondarlo, come un cecchino appostato e pronto a sparare. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Devi riuscire a bucarla, in quelle frazioni di secondo in cui e' visibile. E' un fatto di concentrazione e di riflessi… ed e' spesso anche una lotta contro il tempo. Quando hai infilato la cannula, e vedi un po' di sangue risalire in essa estraendo il mandrino, allora hai la percezione che forse salverai la vita del malcapitato. Ti affretti a mettere cerotti per non perdere il traguardo raggiunto. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Ma se la vena gonfia, sei ben cosciente del fatto che hai un'altra "pallottola" soltanto… perche' le giugulari sono solo due, e per noi sono davvero l'ultima spiaggia.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Ripeti l'operazione, normalmente in modo piu' nervoso, dall'altro lato del collo… ed ancora speri di riuscirci velocemente… se no, lo sai che il bambino morira' per causa tua. La mamma poi e' in piedi vicino a te. Si contorce di dolore ogni volta che buchi la sua creatura, come se la cannula entrasse direttamente nel suo cuore. Spesso puo' anche svenire!</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">E tutto questo e' sulle tue spalle: la vita del piccolo e' appesa ad una vena, o forse meglio… e' appesa ad un ago… e questo ago in mano ce l'hai tu.</span></p></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-35662083544334367712024-03-04T17:25:00.000+01:002024-03-04T17:26:03.170+01:00C'ERA UNA VOLTA<div dir="ltr"><p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><br></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">C'era una volta,</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">un ospedale rurale in un Paese dell'Africa . </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Questo ospedale aveva certamente tanti problemi, tante carenze... ma comunque offriva servizi importanti per la gente della zona.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">In esso venivano accolti anche volontari, e, come sempre capita, c'era un miscuglio delle personalità più diverse: c'erano volontari che non parlavano ed altri che invece avevano commenti più o meno benevoli su tutto ciò che il personale locale faceva o non faceva; c'erano coloro che si integravano benissimo con lo staff e coloro che invece si tenevano separati, giudicando i dipendenti dell'ospedale come pigri e svogliati.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Un giorno due volontari dovevano prendere una barella e portare un paziente in sala per l'intervento: il primo di essi si scandalizza e comincia a commentare ad alta voce: "ma guarda che sporca questa barella!!! Polvere, ragnatele...chissà da quanto non la puliscono! Certo il personale qui non ha voglia di lavorare!"</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Il secondo volontario sta zitto. Aiuta comunque a prendere la barella ed a coprirla con lenzuola pulito. Quindi insieme i due volontari prendono il paziente e lo accompagnano in sala.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">L'indomani mattina, la scena si ripete. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">C'è bisogno della barella nuovamente. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Bisogna portare un altro paziente per l'intervento.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Con sorpresa il volontario loquace nota che la barella è stata pulita benissimo, e nuovamente commenta in modo sarcastico: "domani nevica; non mi sarei mai aspettato che la pulissero".</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Il secondo volontario tace, ma sa benissimo quello che è successo: invece di parlar male dei dipendenti, ha deciso di pulire lui stesso la barella. Mentre lo faceva, alcuni dello staff sono venuti ad aiutarlo senza essere chiamati.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Morale della favola: è ovvio che un ospedale rurale in Africa non ha gli standard europei, nè di servizio, nè di igiene; è altrettanto ovvio che ci sono tanti limiti nel modo di lavorare...altrimenti non ci sarebbe neppure bisogno dei volontari!</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Comunque la critica sterile non serve a nulla; non unisce e non trasforma la struttura; l'esempio silenzioso invece trascina; ed il servizio offerto con umiltà è il modo migliore per far crescere il servizio.</span></p></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-53168335868665996992024-03-02T13:39:00.001+01:002024-03-02T13:39:41.468+01:00QUANDO IL DR WINTERS E' A MATIRI...<p class="mobile-photo"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjUCXb1WVLeMPPNuPlbAI2bS-60xMV4funAIXUUm0W7lW5FJ66cLDbv-U43AsgsIRJPaGfoOOQMkkJRtxfXiJ7gaMf3ajfKJADui1oJnYyDQMw1jemsCE4YVNm-musjwJu6N_FA672Y7Fthyz9tgtyedrPQhJp4ax5nVuq1oCkr_u8VXTisL5oZjUau8hU"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjUCXb1WVLeMPPNuPlbAI2bS-60xMV4funAIXUUm0W7lW5FJ66cLDbv-U43AsgsIRJPaGfoOOQMkkJRtxfXiJ7gaMf3ajfKJADui1oJnYyDQMw1jemsCE4YVNm-musjwJu6N_FA672Y7Fthyz9tgtyedrPQhJp4ax5nVuq1oCkr_u8VXTisL5oZjUau8hU=s320" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_7341744875483820178" /></a></p><div dir="ltr"><p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><br></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">...è sempre una giornata speciale. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Si lavora tantissimo, si operano casi estremamente difficili, ma sempre si respira un clima rilassato e pieno di armonia.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">E' una gioia grande accogliere il Dr Winters al sabato: da una parte, ci permette di affrontare situazioni complesse che, senza di lui, dovremmo mandare in altri ospedali; dall'altra riempie la giornata di pace e di serenità.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Il Dr Winters viene a Matiri a titolo completamente volontario: non riceve uno scellino per il servizio che ci offre.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">La sua presenza umile, competente e laboriosa lo rende per noi un modello da imitare.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Oggi ha lavorato con il Dr Riccardo Bonfanti: si sono capiti al volo e si sono aiutati vicendevolmente.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Pure oggi siamo stanchi: 5 casi ortopedici complessi e due cesarei, oltre a parecchie visite ambulatoriali.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Siamo però molto contenti e motivati.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Il sabato è diventato la giornata più pesante della settimana, dal punto di vista chirurgico-ortopedico...ma è anche il giorno in cui l'ambiente di lavoro in sala è davvero ottimo.</span></p></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-34242396656091738712024-02-27T08:00:00.001+01:002024-02-27T08:00:30.572+01:00E SE FOSSE GESU'?<p class="mobile-photo"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjR1Dr2VED2hHGsTm7YmuOImD7DxmLa50ARlFV66_0MYEWg9KqC6XfVJCn7y1YvnhhdseKCrjXVsJ33Zv3-UzXyBBRNFPGY9yYdFG5BMjtXL8BjYp6jiF3PgSJxj2gIRJQJY8ppKbb8myyVPcBN1tnLu7tsNxxnzBLAnxdpfsOfc7jDKj6wbnJUfq8Sj_I"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjR1Dr2VED2hHGsTm7YmuOImD7DxmLa50ARlFV66_0MYEWg9KqC6XfVJCn7y1YvnhhdseKCrjXVsJ33Zv3-UzXyBBRNFPGY9yYdFG5BMjtXL8BjYp6jiF3PgSJxj2gIRJQJY8ppKbb8myyVPcBN1tnLu7tsNxxnzBLAnxdpfsOfc7jDKj6wbnJUfq8Sj_I=s320" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_7340173124217120530" /></a></p><div dir="ltr"><p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">E SE FOSSE GESU'?</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Erastus è stato trasportato nel nostro ospedale dalla polizia. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Ha una piccola ferita lacero-contusa sulla gamba destra. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Il problema è che ci sono frammenti ossei che spuntano dal taglio: si tratta quindi di una frattura esposta.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Il poliziotto è veloce a dire che si tratta di un povero che non ha nessuno e che in genere vive di elemosina al di fuori delle chiese. Per le mie orecchie, ormai avvezze a questi discorsi, il messaggio subliminale è chiarissimo: "non aspettarti alcun contributo economico da nessuno".</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">"Che cosa è successo?" chiedo io, glissando l'argomento che mi era stato appena proposto.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">"Non conosciamo bene la dinamica, ma pare che gli sia caduto un pietrone sulla gamba".</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">La mia riflessione è molto lineare: se lo mando altrove, nessuno penserà di operarlo perchè non ha soldi; se non facciamo l'intervento subito, l'osteomielite distruggerà certamente l'osso esposto ed il risultato finale potrebbe essere una amputazione o anche una setticemia.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">"Ricoveriamolo subito; programmiamo una lastra e l'intervento di fissazione interna".</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Il poliziotto vuole essere sicuro di quello che ha sentito: "sappi che nessuno verrà a pagare, e che noi come istituzione non possiamo venirti incontro finanziariamente".</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT"> "E se questo poveraccio fosse Gesù in persona, lo manderesti via senza aiutarlo?" chiedo all'ufficiale che evidentemente apprezza la nostra decisione, rispondendomi con un largo sorriso.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Mentre scrivo queste due righe, Erastus è già operato: gli abbiamo messo un chiodo di Sign nella tibia, ed abbiamo fondata speranza che ritornerà a camminare come prima.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">A causa di una chiamata in maternità alle 3 di notte, oggi non ho pregato molto in cappella; ma sono in pace, perché Gesù lo abbiamo incontrato ugualmente, e non gli abbiamo chiuso il nostro cuore.</span></p></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-54862696990487330102024-02-26T16:14:00.000+01:002024-02-26T16:15:12.311+01:00NAOMI<p class="mobile-photo"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiIxqG4y5BHc6D5LBgazSwYOsrIDQrtsmh2aLTaoaJaPIc_iyqg_6GxMugiDs8NwWS8HsK_Yxo_rHnk1yRu4jSId3bSUzJgxq4MtCj0UybLKMonrdRj0OdOY1FdE9GEMsdcR3GOV20JPWFja86xS1FX53gtSL0VNqtMvByVTrBu9IvF7kfYQ1hOpBjRHPQ"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiIxqG4y5BHc6D5LBgazSwYOsrIDQrtsmh2aLTaoaJaPIc_iyqg_6GxMugiDs8NwWS8HsK_Yxo_rHnk1yRu4jSId3bSUzJgxq4MtCj0UybLKMonrdRj0OdOY1FdE9GEMsdcR3GOV20JPWFja86xS1FX53gtSL0VNqtMvByVTrBu9IvF7kfYQ1hOpBjRHPQ=s320" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_7339929518092572146" /></a></p><div dir="ltr"><p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><br></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Grazie di cuore all'infermiera Naomi, che oggi lascia Matiri per tornare a Londra dove lavora.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">E' stata con noi per quasi un mese ed è stata una bellissima presenza nel reparto uomini dell'ospedale.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Naomi è mia volontaria per la seconda volta, e per la prima volta ha vissuto l'esperienza di Matiri.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Per me è stato bello rivederla: questa volta siamo stati insieme di più e ci siamo conosciuti meglio.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Naomi è una persona silenziosa ed estremamente laboriosa: una bella figura di volontaria.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Speriamo di rivederci presto, a Matiri o a Londra. </span></p></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-22261124226652209552024-02-21T15:34:00.000+01:002024-02-21T15:35:12.475+01:00LA FILOSOFIA SWAHILI<p class="mobile-photo"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjfPyuVURnaZB_OlCnFh0TjglObJzqbDH8OCb_xglX0czvxKV8nh5hTEFhxvbQQ8gZTvztWMNRW5BCg2hFKMmg2kdC6eYR0hoQbX9XOlH0Ec0w2WDFrT_zjPs21GeACw12h_uXer3jX_f5GJBCtCpja1JTNOEj6cHGAPdyjVTFZRziaw5UKmc0cOXnapSY"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjfPyuVURnaZB_OlCnFh0TjglObJzqbDH8OCb_xglX0czvxKV8nh5hTEFhxvbQQ8gZTvztWMNRW5BCg2hFKMmg2kdC6eYR0hoQbX9XOlH0Ec0w2WDFrT_zjPs21GeACw12h_uXer3jX_f5GJBCtCpja1JTNOEj6cHGAPdyjVTFZRziaw5UKmc0cOXnapSY=s320" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_7338063795435137298" /></a></p><div dir="ltr"><p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><br></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Mi ero già soffermato in passato sulla bellezza della lingua Kiswahili e sui profondi significati culturali e filosofici di tante sue espressioni.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Oggi sono stato colpito da un altro modo di dire, già sentito in passato milioni di volte, ma particolarmente dolce alle mie orecchie proprio nella giornata odierna.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Lo sapete tutti che la maggior parte del mio tempo è assorbita dalla maternità e da tutte le sue problematiche. Mi occupo quindi molto di vita nascente: di bambini che vengono alla luce senza problemi, ma anche di altri che nascono pretermine e con un sacco di difficoltà a sopravvivere. Non mancano nella mia esperienza quotidiana i nati morti o quelli che non ce la fanno e soccombono subito dopo la nascita, senza parlare poi degli aborti naturali e provocati. Difficilissimo per me è poi occuparmi di infertilità, quando una coppia non riesce ad avere un bambino dopo anni di inutili tentativi.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Oggi per la prima volta mi sono soffermato con stupore sul modo in cui le donne in Kiswahili dicono che hanno avuto un bimbo.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">In Italiano di solito le donne dicono di "aver partorito", o di "aver dato alla luce un figlio"; in Inglese invece dicono: "I have delivered a child". </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">In entrambi i casi si tratta di espressioni attive, che fanno uso di un verbo transitivo, un verbo cioè che indica un'azione positiva in cui il soggetto è la donna stessa.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">E' la donna che dà alla luce, che partorisce, che riesce ad avere il bambino.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Il Kiswahili invece ribalta la prospettiva ed usa una dolcissima espressione passiva: "nimepewa mtoto", che potrebbe essere tradotto letteralmente: sono stata donata di un figlio... mi è stato dato un figlio.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Secondo me questo è bellissimo ed esprime un altro punto molto forte nella cultura swahili: il figlio non lo fai tu; lo puoi desiderare; puoi fare dei piani per concepirlo, ma poi il figlio ti è sempre donato da Dio.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">"Mi è stato dato un figlio" esprime la chiara coscienza swahili che la vita è dono di Dio di cui sempre bisogna ringraziarlo. Noi non siamo gli artefici ma i beneficiari della vita.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Ogni volta che oggi ho ascoltato le mamme che mi ripetevano con gli occhi lucidi che un figlio era stato loro donato, ho anche pensato a tutte quelle povere donne che tribolano per tanti anni ed un bambino non riescono proprio ad averlo. Il figlio è un dono che non tutti riescono ad ottenere!</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Mi sono ricordato oggi, come in un "flashback", di una sera in Italia a novembre scorso; ero in un bar con degli amici ed ho sentito senza volerlo il discorso di una coppietta seduta al bancone vicino a noi. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Lui ha detto ridendo alla sua ragazza: "vuoi che stanotte facciamo un figlio?"</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">A parte tutte le altre considerazioni che si potrebbero fare su questi discorsi in un bar, oggi ho pensato che una donna swahili avrebbe risposto a quel giovane: "stanotte possiamo fare dei piani e possiamo anche sperare di concepire un figlio... ma il figlio lo avremo solo se ci sarà donato da Dio".</span></p></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-56671035721732348242024-02-20T12:27:00.001+01:002024-02-20T12:27:35.050+01:00STARE CALMI<p class="mobile-photo"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjyzce4tZuV4q7UJICdZKZnidMVCYk4Qjl93y1i_O7xF148TsE2OvU1tIdewHHOQz7klJkCp6MIaKUqtf2Zwevagr8NkOaOiGXrQA4B8vxSyeEenRIlmnFU-U1whANpXiGILGzM-brcCGc4PlR2KGPU94dw7wuhNnIPwc9zSunoZbmHMxht1dN2kJws_dg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjyzce4tZuV4q7UJICdZKZnidMVCYk4Qjl93y1i_O7xF148TsE2OvU1tIdewHHOQz7klJkCp6MIaKUqtf2Zwevagr8NkOaOiGXrQA4B8vxSyeEenRIlmnFU-U1whANpXiGILGzM-brcCGc4PlR2KGPU94dw7wuhNnIPwc9zSunoZbmHMxht1dN2kJws_dg=s320" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_7337644359536511586" /></a></p><div dir="ltr"><span name="metricconverter"> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><br></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Antoine è un giovane collega congolese; oggi sembra fuori di se', e corre disperato nell'aula in cui abbiamo appena terminato la lezione per gli infermieri: "e' arrivata una donna anemicissima. Ha 3 grammi di emoglobina. E' collassata e la pressione e' imprendibile."</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">"Hai fatto un'eco?", gli chiedo immediatamente.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Antoine si aspetta la domanda:"Certo! Sono piu' o meno sicuro che si tratta di una gravidanza extrauterina".</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">"OK, ora facciamo le prove crociate; iniziamo la trasfusione; l'anestesista vede la malata, e poi entriamo in sala".</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">"Ma le condizioni sono instabili; dobbiamo prima stabilizzarla con la trasfusione. Non possiamo operare adesso", interviene il nostro medical officer.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Antoine si fa piu' ansioso: "l'eco dimostra che lei ha gia' piu' di un litro di sangue raccolto in pancia. Piu' aspettiamo e piu' continua a sanguinare! Rischiamo di perderla!"</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">E' l'anestesista a risolvere il dilemma: "dobbiamo operare subito; altrimenti la mamma muore! Le sue condizioni emodinamiche sono un problema mio, e non vostro!".</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Onestamente io ne sono felice, e silenziosamente ringrazio in cuor mio il vecchio anestesista, perche' attendere sarebbe stato un errore grave.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">"Bisogna metterle del sangue subito", riprende Antoine.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Io rispondo che c'e' un tempo tecnico necessario per il gruppo e le prove crociate, ed in questo campo la fretta e' una cattiva consigliera: "La donna adesso sta ricevendo liquidi, e puo' aspettare 5 minuti per lo screening del sangue, non ti pare?".</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">"Allora le faccio prendere un'altra vena e prescrivo di mettere un altro flacone di soluzione Ringer. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">"Guarda, Antoine, che il secondo accesso gia' ce l'ha, e, se vuoi, possiamo iniziare una soluzione osmotica anche da quella parte. "Ci penso io", dice giovane collega sempre piu' ansioso e agitato. Quando poi se ne ritorna con la sua Ringer, la nostra infermiera ha gia' messo su la sacca di sangue.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">"Allora prendiamo la barella, ed entriamo subito".</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">A questo punto, come collega anziano, mi sento in dovere di assumere un ruolo di coordinamento in una situazione che rischia di andare fuori controllo, a causa delle emozioni che crescono in modo esponenziale: Dico a Marcella ed a Mwende di pensare al trasporto della paziente e poi abbraccio paternamente Antoine:</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">"Ma stai calmo, mon ami!"</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">"Eh, come si fa a stare calmo quando la donna sta morendo?"</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">"Lo so che può succedere, ma ti assicuro che, se siamo calmi, il nostro autocontrollo ci permettera' di gestire la situazione molto meglio. L'ansia del chirurgo e' ansiogena e contagiosa: se tu sei spaventato, tutto lo staff perde la testa.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Antoine, la malata non e' in coma: ci sta guardando… Lei ha il diritto di vederci calmi e pienamente 'in controllo'… altrimenti si angoscia!</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> Poi le nostre infermiere: se ci vedono sorridenti e orientati, ci verranno dietro… ma se ci sentono dare ordini sconclusionati, perche' anche noi abbiamo perso la testa, diventano nervosissime, e non rendono certo al 100%.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Loro hanno diritto ed hanno bisogno della tua calma. Anche se stai crepando di paura, tu devi essere un distributore di ottimismo. Se l'operatore si abbatte, gli altri si sentono alla deriva" .</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Ci guardiamo con uno sguardo complice. Credo che Antoine abbia capito, perche' si rilassa e mi sorride.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Intanto veniamo chiamati in sala in quanto e' tutto pronto. Gia' la malata sta ricevendo la seconda sacca di sangue. L'intervento e' piu' facile del previsto, e finiamo in meno di un'ora. In sala siamo calmi e raccolti, e questo si traduce in ottima collaborazione con le infermiere. Non volano parolacce e tutto procede per il meglio. E' proprio vero che, con nervi saldi e mente lucida, si puo' fare di piu' e meglio."</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""> </p></span></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-80889583402161974232024-02-19T16:55:00.000+01:002024-02-19T16:56:02.372+01:00ENDOPROTESI D'ANCA<p class="mobile-photo"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiGgQnRQizh0fuDZK5xSBgmu9icjb1upmqPeBvBLdo9xprulBQhtk8CBJiwtFj7c_VDQCW-MWErX-fdVEYXNYIqkidqagwKYGKFdkM0wnPOrZwzjsAXSycnfDjRtpd4fie3eNi9CsEdj7a6nQ7mxh10kSVMeLtvrUPmjdHDlBINfdsW7LBBb0XI8MJn9Y4"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiGgQnRQizh0fuDZK5xSBgmu9icjb1upmqPeBvBLdo9xprulBQhtk8CBJiwtFj7c_VDQCW-MWErX-fdVEYXNYIqkidqagwKYGKFdkM0wnPOrZwzjsAXSycnfDjRtpd4fie3eNi9CsEdj7a6nQ7mxh10kSVMeLtvrUPmjdHDlBINfdsW7LBBb0XI8MJn9Y4=s320" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_7337342454687077282" /></a></p><div dir="ltr"><p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><br></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Abbiamo iniziato con questi interventi attorno al 2014, al fine di rispondere al problema delle fratture collo femore.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Da sempre però sono stati interventi molto costosi.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">All'inizio l'impianto costava al paziente circa 350 Euro, cifra spesso inarrivabile per molti.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Poi sono arrivate nuove protesi indiane ed il prezzo è gradualmente sceso: dapprima 150 Euro nel 2019, e poi 80 dal 2021. Il paziente doveva comunque pagarle!</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Anche oggi compro le endoprotesi in India e le pago 70 Euro l'una, ma la novità del 2024 è che ho anche trovato dei benefattori disposti a pagare completamente questo infisso ortopedico: quindi al paziente non facciamo pagare più nulla.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Tra oggi e domani faremo 3 endoprotesi d'anca: per il passato era sempre un tira-molla, in quanto spesso i parenti non potevano pagare l'infisso.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Ora questo problema non esiste più.</span></p></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-43014439774512866822024-02-17T17:44:00.001+01:002024-02-17T17:44:35.093+01:00IL MINIMO COMUN DENOMINATORE<p class="mobile-photo"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiWpbDSxf2kS_59FkJDQKqrgyp1bweVE25vkZIZ33kZC3b_blGRZYMFiTDkX5kVYIEeyM-wR-sXB1S1zuCaBaaRssYk4qcJ84UPRMZUvnIle1TSpponGunqlNezeB_Q0gNB9IFl3i8UJLF6WpHVlRoKLgPp3v5XEpAFr8w6VrgTZ6to4AIY_F3-UM09qPU"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiWpbDSxf2kS_59FkJDQKqrgyp1bweVE25vkZIZ33kZC3b_blGRZYMFiTDkX5kVYIEeyM-wR-sXB1S1zuCaBaaRssYk4qcJ84UPRMZUvnIle1TSpponGunqlNezeB_Q0gNB9IFl3i8UJLF6WpHVlRoKLgPp3v5XEpAFr8w6VrgTZ6to4AIY_F3-UM09qPU=s320" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_7336612789432875378" /></a></p><div dir="ltr"><div style="border-top:none;border-right:none;border-left:none;border-bottom:1pt solid rgb(79,129,189);padding:0in 0in 4pt"> <p class="gmail-MsoTitle" style="margin:0in 0in 15pt;border:none;padding:0in;font-size:26pt;font-family:Cambria,"serif";color:rgb(23,54,93);letter-spacing:0.25pt"><span style="font-family:Calibri,"sans-serif";font-size:11pt;letter-spacing:normal;color:rgb(34,34,34)">Mi dice un volontario con cui ho una lunga storia di amicizia e di confidenza:</span><br></p></div> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">"Oggi mi sembra che le motivazioni che portano una persona a scegliere di fare del volontariato siano così disparate che sia praticamente impossibile descriverle tutte. C'è chi parte da una motivazione di fede e chi invece è completamente agnostico e lo fa per solidarietà umana. Ci sono persone che si dedicano al volontariato per portare il loro contributo a società più svantaggiate, ed altri che intendono rispondere ad emergenze umanitarie. Ci sono anche persone che lo fanno per se stessi: qualcuno per ritrovare se stesso e la parte migliore di sè in un momento di crisi; altri sperano che un'esperienza totalizzante di servizio li possa aiutare a risolvere dei problemi esistenziali o dei conflitti che si portano dentro...altri ancora forse fanno del volontariato ma in realtà pensano di più a fare turismo".</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Ho pensato tanto a quanto questo mio amico mi ha detto e sono pienamente d'accordo con lui, ma allo stesso tempo mi sembra che una cosa le si debba dire, almeno per il volontariato a Matiri:</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">"Hai completamente ragione, ma credo che, parlando di volontariato a Matiri, dovremmo aggiungere anche un'altra motivazione, che io metterei un po' come "conditio sine qua non" per una bella esperienza di servizio sia per il volontario che per noi: parlo della voglia di aiutarci e di collaborare positivamente con noi che qui lavoriamo tutto l'anno. Matiri è ormai un ospedale complesso che va avanti anche senza volontari: i volontari sono una risorsa nella misura in cui si sforzano di accettare i nostri ritmi ed i nostri equilibri interni, ed umilmente desiderano inserirsi nel nostro stile di lavoro. Una persona che si comporta così diventa un grande aiuto per noi, può facilmente colmare molte nostre lacune, può anche migliorare il nostro servizio con la sua presenza, e soprattutto ci fa star bene quando lavoriamo insieme. Invece, chi ha un atteggiamento del tipo "avant moi le deluge" e quasi pensa che prima del suo arrivo qui non funzionasse nulla, ha certamente sbagliato registro e non ci aiuta molto; un volontario che pensa di venire a Matiri ed imporre il suo punto di vista, il suo modo di organizzare il lavoro, le sue metodiche cliniche senza accettare il buono che già c'è in questo ospedale, inevitabilmente porterà degli scricchiolii nella nostra routine di tutti i giorni, causerà del malcontento nel personale, ed alla fine non farà una bella esperienza lui stesso. Io credo che il primo dovere del volontario, al di là delle sue motivazioni personali, sia quello di comprendere che egli è atterrato in una struttura funzionante, che ha i suoi ritmi e le sue abitudini: prima di imporre le prorie idee, egli deve osservare a lungo, farsi accettare e farsi amare da me e dal personale. Quando si sarà instaurato un tale rapporto di stima e di amicizia, allora ogni proposta fattaci umilmente dai volontari sarà presa in seria considerazione e porterà dei cambiamenti sostenibili nel tempo. Le novità imposte invece sono come un venticello che passa, e tutti poi le abbandoneranno non appena il volontario ritorna in patria. Se per esempio il volontario dal primo giorno vuole che il carrello delle medicazioni sia organizzato diversamente, o che la terapia venga data in orari differenti, o che si prescrivano test e medicine non disponibili a Matiri, egli ci creerà solo tensione e non otterrà quel miglioramento degli standard di servizio che magari aveva auspicato, perchè tutto finirà in una bolla di sapone, in quanto il personale non avrà interiorizzato e fatto proprie le sue richieste.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">In conclusione penso che ci debba essere un minimo comun denominatore che accomuni tutti i volontari, al di là delle loro ideologie, fedi o motivazioni: e penso che tale denominatore comune sia la voglia di aiutarci, di lavorare insieme senza tensioni, il desiderio di inserirsi nella vita dell'ospedale senza stravolgerla, ma facendola crescere pian piano con proposte umili e rispettose. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Infatti è importante star bene insieme, vivere come una famiglia che insieme cerca il bene dei poveri e dei sofferenti senza imposizioni e senza malumori. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Da ultimo, penso che il volontariato sia anche un grosso dono che noi facciamo a chi ci viene a trovare: è la possibilità di donarsi, di sacrificarsi con grande dedizione alle persone ammalate ed in difficoltà. Sta al volontario cogliere questo dono al massimo, con un periodo di lavoro assiduo e generoso"</span></p></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-78910615373508384552024-02-16T06:49:00.000+01:002024-02-16T06:50:01.011+01:00RIFLESSIONE QUARESIMALE<p class="mobile-photo"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEidwqwpBMs6AygDOlJSls88jZ-xW1-B17fnW8FoARWjb8cz27PMQfCCUvEbOGytMbYw1sGHRW4W0yDKq7elAAdQXV0UbCc1XjeACmqBigPaQvBhR1lkNu5mLVYYyfNm3TaL7s0qNufJkMBGRpqbK_85JvoOD3hc2GkurLxGkGHEphKNoB17AaXH5jCNmYs"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEidwqwpBMs6AygDOlJSls88jZ-xW1-B17fnW8FoARWjb8cz27PMQfCCUvEbOGytMbYw1sGHRW4W0yDKq7elAAdQXV0UbCc1XjeACmqBigPaQvBhR1lkNu5mLVYYyfNm3TaL7s0qNufJkMBGRpqbK_85JvoOD3hc2GkurLxGkGHEphKNoB17AaXH5jCNmYs=s320" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_7336073022659261602" /></a></p><div dir="ltr"><p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><br></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Spesso nella vita ci troviamo a discutere su problemi piu' grandi di noi. Puo'essere l'effetto serra, la politica o a volte anche le posizioni della nostra fede di fronte a grandi problemi di attualita'. Quando ci lanciamo in tali argomenti pare sempre che noi abbiamo le soluzioni in tasca per tutto.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Non e' infrequente che ci si "imbarchi" in tali labirinti e sabbie mobili.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Sempre piu' pero' mi rendo conto che io non so dare risposte sui "massimi sistemi"... non ne ho la formazione e non sono d'altra parte nella posizione di cambiare alcunche'.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Perche' quindi iniziare disquisizioni che non ci porteranno a nessuna deliberazione pratica?</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Per esempio di fronte ai grandi problemi della fede io cerco normalmente di dare una risposta esistenziale.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Non lo so che cosa la Chiesa dovrebbe fare, e non tocca a me stabilirlo. Quello che so e' che la mia coerenza di vita sara' molto importante e potrebbe costituire l'unica reale risposta alle domande di molti.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Per questo ripeto sempre che, dal mio punto di vista, il primo apostolato a cui sono chiamato e' quello di voler bene: voler bene ai malati che sono chiamato a servire senza risparmiarmi; voler bene ai volontari ed allo staff che spesso non la pensano come me e con i quali la vita potrebbe anche portare a inevitabili tensioni; voler bene a quella gente che in passato potrebbe avermi fatto del male, ad occhi aperti o inavvertitamente.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Altra importante testimonianza che puo' rispondere a varie domande, e' quella del perdono vicendevole. Come Cristiani siamo invitati sempre a "voltare pagina: e' inevitabile avere delle "differenze di vedute" o anche dei veri e propri scontri. Ma l'importante e' credere che tutti possono cambiare e ravvedersi: come posso migliorare io, devo dar credito anche al prossimo di aver le potenzialita' per una autentica conversione.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Perdonare e dimenticare? Certo questo e' quanto ci chiede il Signore Gesu'... ma onestamente ne siamo davvero capaci? E' possibile non ricordare le offese ricevute?</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Io non reputo di essere arrivato a questa vetta di ascetismo: le offese purtroppo me le ricordo fin troppo bene! Magari fossi capace di scordarmele e di cancellare tutto come si fa con un computer semplicemente premendo un tasto.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Mentre cerco di continuare il mio lavorio interiore, per adesso mi accontento di ricordare si', ma di non farmi bloccare dalla memoria dei torti veri o presunti che penso di aver ricevuto: e' dunque parte della mia ascesi personale il cercare di parlare e di collaborare con tutti, anche con chi e' stato mio avversario in qualche modo, o mi ha fatto piangere... forse anche io ho fatto piangere lui! Ritengo sia molto importante anche l'atto esteriore della richiesta di perdono. Dire:"scusami" non e' mai una perdita di tempo anche se onestamente non e' per nulla facile.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Altra risposta alle varie domande sui "massimi sistemi" mi pare possa essere il mio impegno per non essere geloso: l'invidia e' stata individuata dalla saggezza millenaria della Chiesa come uno dei tre vizi capitali. Quanta profondita' in questa scelta. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">A 62 anni, ho tristemente toccato con mano come la gelosia sia un tarlo che mina alla radice non soltanto gli ambienti laici, ma anche quelli ecclesiali.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Alla base di tutto ci sono alcuni "specchietti delle allodole" in cui tutti cadiamo: volenti o nolenti, noi cerchiamo umana considerazione; siamo assetati di un riconoscimento sociale che tenga conto del nostro effettivo valore che normalmente riteniamo sottovalutato; siamo spesso "rattristati" dal successo del nostro prossimo e desidereremmo ardentemente godere della stessa considerazione a lui tributata.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">La gelosia e' anche per noi una grande illusione: crediamo piu' o meno inconsciamente che, dando una lezione al nostro vicino, noi troveremo una qualche gioia o soddisfazione... magari poi rivestiamo questi sentimenti cosi' bassi da non poter essere confessati neppure a noi stessi, con alte motivazioni religiose: asseriamo di voler correggere fraternamente il nostro amico; diciamo a noi stessi che la nostra azione ha come scopo la soluzione di qualche problema sociale all'interno del gruppo; arriviamo forse persino a pensare che agiamo per salvare l'anima del nostro vicino.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Ma poi basta una mezz'ora di silenzio davanti al tabernacolo per renderci conto di meritare ancora la lapidaria frase latina:"mors tua, vita mea". Ed e' proprio in tali momenti di verita' di fronte a Dio che dobbiamo ammettere che la gelosia non ci fa piu' felici. E' solo una forza distruttrice contro cui dobbiamo lottare continuamente, perche' ha in se' la potenza diabolica di destrutturare gruppi e comunita'.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Molti miei amici poi amano filosofeggiare sulle incoerenze della Chiesa. A loro rispondo che il primo incoerente sono io, e che quindi non mi sento di "scagliare la prima pietra". Pero' timidamente cerco anche di cambiare il loro angolo visuale: davanti a Dio conta solo la nostra personale coerenza; non ci sara' chiesto conto di come sono vissuti gli altri, ma di come ci siamo comportati noi.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">E qui ritorno al primo punto di questa mia riflessione: il volersi bene. Se leggiamo attentamente il Vangelo, Gesu' ci dice che l'amore e' il primo e piu' importante comandamento. Sant'Agostino arriva ad affermare: "Ama, e fai quello che vuoi".</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">E ancora: nell'episodio in cui leggiamo della peccatrice che gli ha profumato i piedi, Cristo afferma che "le e' stato molto perdonato, perche' ha molto amato".</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Queste citazioni mi portano a pensare che, se amiamo veramente Dio e gli altri, sara' difficile commettere peccati veramente grandi. Ed inoltre, siccome poi perfetti non lo siamo davvero, e la Bibbia ci ricorda peraltro che anche il giusto "pecca sette volte al giorno", allora abbiamo nell'amore la possibilita' della conversione e del perdono divino. E' infatti ancora il Nuovo Testamento a dirci che "la carita' copre un gran numero di peccati".</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">In conclusione di questo sproloquio che forse vi ha annoiati terribilmente, spero di aver potuto comunicare anche solo un punto: quello che conta e' amare e cercare, nei limiti del possibile, di non far del male agli altri.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-83235391543786222732024-02-13T10:39:00.001+01:002024-02-13T10:39:32.661+01:00SE VOGLIAMO AVERE UN FUTURO...<div dir="ltr"><p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><br></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Io credo che, se continuiamo a voler bene ai poveri, a dar loro la priorità, a sacrificarci per loro giorno dopo giorno, la gente continuerà a credere in noi e la nostra opera continuerà ad essere significativa.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">I poveri sono il nostro parafulmine e, finchè il nostro cuore appartiene a loro, la nostra azione ed il nostro servizio saranno stabili e duraturi, perchè costruiti sulla roccia e benedetti da Dio.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">I problemi cominceranno quando le nostre giornate saranno "vuote" di poveri, quando avremo tanto tempo libero per pensare a noi stessi e poco tempo da dedicare agli altri, quando non ci sacrificheremo più per il nostro prossimo.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT"> Vedere l'ospedale pieno è per me sempre una gioia, non tanto perchè soffro di megalomania, ma piuttosto perchè sinceramente ritengo che, se la gente ci apprezza e si fida di noi, ciò significa che anche Dio è contento di quello che facciamo. Un ospedale deserto mi porterebbe a dubitare che forse il Signore mi stia mandando un messaggio per farmi capire che c'è qualcosa che non va.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Anche i nostri sostenitori saranno con noi finchè ci vedranno donati completamente, mangiati letteralmente dal servizio e dalla stanchezza; se cominceremo ad evitare la fatica, le persone scomode, i lavori pesanti, i servizi che richiedono impegno continuo per ventiquattr'ore al giorno, allora anche i benefattori pian piano diminuiranno, e noi ci troveremo soli.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">La dedizione e la donazione sono il segreto per il nostro futuro: finchè avremo il coraggio di sacrificarci e spenderci totalmente, finchè non metteremo i nostri diritti personali davanti a quelli dei poveri che bussano alla nostra porta, finchè i nostri reparti saranno pieni e noi saremo presenti con i malati ogni giorno della nostra vita, allora non avremo nulla da temere: continueremo ad andare avanti, i benefattori ci sosterranno, i malati si fideranno di noi, e le nostre forze si rinnoveranno ogni giorno. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">La nostra motivazione sarà quella che ci manterrà forti ed in salute, impedendoci di crollare. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Questa è per me un'esperienza vissuta e sperimentata giorno dopo giorno: se i miei ideali rimangono alti, se la voglia di donarmi completamente permane forte, allora, anche dopo giornate incredibili ci si sente gratificati e contenti, soddisfatti e ripagati di tutto. Basteranno poche ore di sonno per essere nuovamente freschi ed entusiasti .</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT"> Il futuro è certamente nelle mani di Dio, ma oso dire che è anche un po' nelle nostre: il disimpegno, la pigrizia, l'egoismo certamente non portano ad alcun futuro, mentre la fedeltà ai poveri, il servizio incondizionato fino al sacrificio della vita, la dedizione quotidiana e persistente, le motivazioni forti e gli ideali sempre alti sono la nostra certezza morale che possiamo avere una rilevanza nell'oggi ed una continuità nel futuro.</span></p></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-69200970322918672072024-02-10T13:18:00.000+01:002024-02-10T13:19:15.827+01:00GRAZIE, MICHELA!<p class="mobile-photo"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi_ZIcXrZW5dT1TMnca-YvY8UmGXY9V3_cmJ24lQ5X2eOkkdgOSurX-2rCei4wxHq0pE5XJCJ-Xlu2xUIhY58g_O4pq1kAS6TYY27igUqCQIlBvCGYx9TzuVmu5bcN9225vZGXeqvEYifToUOXbemXX-avGQqtTf7NnObZI2Y5rItKmBf6RFQdjrnv9Bk0"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi_ZIcXrZW5dT1TMnca-YvY8UmGXY9V3_cmJ24lQ5X2eOkkdgOSurX-2rCei4wxHq0pE5XJCJ-Xlu2xUIhY58g_O4pq1kAS6TYY27igUqCQIlBvCGYx9TzuVmu5bcN9225vZGXeqvEYifToUOXbemXX-avGQqtTf7NnObZI2Y5rItKmBf6RFQdjrnv9Bk0=s320" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_7333946825843343186" /></a></p><div dir="ltr"><p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><br></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Di cuore ringrazio la dottoressa Michela Delorenzi, specialista in ortopedia, per le tre settimane di servizio presso il nostro ospedale a Matiri.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">E' stato bello lavorare con lei ed imparare nuovi concetti e nuove tecniche dell'ortopedia più moderna.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Spero che anche lei si sia trovata bene a Matiri, come lo è stato per tutti noi.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">La ringraziamo, con la speranza che possa tornare nuovamente in un futuro non troppo lontano.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Grazie anche alla Fondazione Nala di cui la Dottoressa fa parte: speriamo che Michela sia un apripista per tanti altri ortopedici, che accogliamo con il cuore fin da ora.</span></p></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-68241240212722176022024-02-08T14:09:00.001+01:002024-02-08T14:09:31.378+01:00ERA ECTOPICA<p class="mobile-photo"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj5ElETdXsr9hMO2596fAZKiY5K59rRRqmrEbrYUL_mTje2k_YfZi-qt0Aqw9oUyS3LfAZdGMsyidU5Wk9ad2tVpFp1OBmM-3OTWv59ps_nTvFBzc54e-uaFbmhTRkHKev24iP3cTQNGzrjIqC9IhVGz2F0_hIO8KR7cGeXBVBA-EsemUxSIvm1ONLK4HU"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj5ElETdXsr9hMO2596fAZKiY5K59rRRqmrEbrYUL_mTje2k_YfZi-qt0Aqw9oUyS3LfAZdGMsyidU5Wk9ad2tVpFp1OBmM-3OTWv59ps_nTvFBzc54e-uaFbmhTRkHKev24iP3cTQNGzrjIqC9IhVGz2F0_hIO8KR7cGeXBVBA-EsemUxSIvm1ONLK4HU=s320" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_7333217598826456130" /></a></p><div dir="ltr"><p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><br></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Lillian è stata ricoverata in ospedale per una seria anemia in gravidanza.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Ha tre grammi di emoglobina, ma stranamente è in condizioni generali discrete...riesce addirittura a camminare.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Abbiamo proceduto subito alla trasfusione della prima sacca che ha fatto salire di un grammo la sua emoglobina.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Mentre aspettavamo le prove crociate per le altre due sacche disponibili, abbiamo pensato di fare una ecografia, per sincerarci delle condizioni del feto: la gravidaza era di quasi quattro mesi e certamente l'ipossia creata dall'anemia non stava facendo del bene al nascituro.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Lillian è venuta in ecografia tranquilla, anche se in carrozzina. Ci parlava della sua gioia per la prima gravidanza. Ci diceva che sperava tanto fosse un maschietto.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Lucia l'ha accolta con entusiasmo, ma messo la sonda sulla pancia ed ha visto che il feto era vitale. Anche lei era contenta, ma la situazione è precipitata rapidamente: muovendo la sonda sull'addome, Lucia ha compreso che il feto non era in utero e che attorno al sacco amniotico c'era una quantità ingentissima di sangue.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Si trattava quindi di una gravidanza extrauterina, ormai rotta in quanto c'era abbondante emoperitoneo.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">E' stato difficilissimo dirlo alla donna. Ovviamente si è disperata ed ha pianto tanto.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Poi però siamo riusciti ad operare.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">C'erano 3 litri di sangue in addome: ecco la causa dell'anemia.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">La paziente è stata sempre stabile durante l'operazione in cui abbiamo rimosso una gravidanza extrauterina addominale.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">E' stata trasfusa con altre due sacche di sangue ed il post-operatorio è regolare.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Le ho assicurato che potrà comunque avere bambini in futuro, perchè l'altra tuba è normale.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Mi pare che sia relativamente serena.</span></p></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-85187031176422343572024-02-06T07:40:00.001+01:002024-02-06T07:40:37.402+01:00L'ESAME<p class="mobile-photo"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh1Vk4-sKx4Cj5G8dlGrbAchisiPbO5Sew1tFq2MWtqaaUPR60KcpbB3VGhRWp4Evpksp9K3PVDdVm5tQq7ZW9VcdCvBtjWQcedLnXirPJc5YLnZloT5ctc_HNNOdiMCmjS0VJa-td_Og3x3Q13-DjsreY8reiDLkoUHFdG-0wHcDzeHWgka4tH1gsqrFQ"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh1Vk4-sKx4Cj5G8dlGrbAchisiPbO5Sew1tFq2MWtqaaUPR60KcpbB3VGhRWp4Evpksp9K3PVDdVm5tQq7ZW9VcdCvBtjWQcedLnXirPJc5YLnZloT5ctc_HNNOdiMCmjS0VJa-td_Og3x3Q13-DjsreY8reiDLkoUHFdG-0wHcDzeHWgka4tH1gsqrFQ=s320" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_7332375217952222914" /></a></p><div dir="ltr"><p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><br></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> Era il giugno 1976, ed io sedevo su un banco dell'aula-studio dell'Istituto Salesiano di Lombriasco (To). Ero terrorizzato, mentre aspettavo che Don Franco leggesse il titolo del tema per il nostro esame di terza media.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Poi la sorpresa: era veramente facile, e oggi direi anche scontato.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">"Che cosa voglio fare da grande?"</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Ricordo con grande vivacità che mi sono messo al lavoro immediatamente, ed ho svolto il mio componimento sviluppando l'idea che sarei diventato un medico missionario.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Le parole scorrevano libere ed io mi sentivo sollevato… l'esame sarebbe iniziato bene: ricordo di aver scritto che sarei andato in Burundi… non so neppure perché. Certo non avevo conoscenze geografiche sufficienti per capire di quel che stavo parlando. La mia immaginazione mi portava però a pensare ad un piccolo villaggio, in cui io, medico bianco, vivevo in una capanna del tutto simile a quelle della gente a cui mi ero totalmente votato. La mia casa aveva il tetto di paglia, come tutte le altre, e si affacciava su un grande spiazzo di terra bianchissima, come le spiagge dell'Africa Orientale.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Immaginavo code interminabili di malati, di donne con bambini piccoli in braccio, di uomini piagati.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Sognavo che li avrei curati tutti, ed avrei saputo dire di sì sempre, senza cadere nella stanchezza e nel nervosismo. Mi auguravo una dedizione totale ed incondizionata, ventiquattro ore al giorno. Pensavo che avrei voluto fare qualsiasi cosa per loro: se erano sporchi, li avrei voluti lavare; se avevano ferite, li avrei medicati o suturati; se non avessero avuto da mangiare, avrei comprato io il cibo. Solo a questo punto, dopo aver soddisfatto tutte queste necessità basilari, avrei messo a loro disposizione le mie conoscenze scientifiche di medico.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Immaginavo un caldo torrido ed una foresta verdissima a fare da greca al nostro villaggio. Alla sera mi pensavo stanco in un semplice giaciglio a prendere sonno senza problemi, perché avevo dato proprio tutto per i poveri.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Non so se posso dirlo, ma credo che questo sogno fosse già, in germe, un segno, un bagliore di una chiamata che mi è rimasta nascosta e nebulosa ancora per molti anni… certamente comunque è stato un seme che non è morto e che poi ha trovato modo di germogliare e di crescere, seppure in condizioni leggermente diverse e forse meno poetiche.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Sono in Kenya e non in Burundi; sono in un ospedale e non in una capanna… ma tante cose si sono perfettamente avverate.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">La coda di gente che ti assale dal mattino a notte avanzata è certamente una realtà quotidiana, che diventa anche un test per la mia pazienza e la mia costanza: a volte alla sera sono così stanco che non riesco neanche più a parlare… Come oggi per esempio, quando la prima emergenza è arrivata alle 6 di mattina e l'ultimo paziente è stato visto alle ore 19.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Anche ora a Matiri mi addormento subito, nella certezza che più di così non posso dare.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Però non dormo in una capanna, e so che così non potrebbe essere: un medico, al di là della componente idillica, non può lavorare con le sue mani soltanto. Ha bisogno di strumenti anche costosi, di materiale diagnostico, di sale operatorie, di laboratorio analisi.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Essere in una capanna insieme alla gente potrebbe certamente essere più poetico, ma non è detto che poi corrisponda a ciò di cui la gente ha più bisogno.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Come nel mio sogno iniziale, anche ora comunque veramente cerco di dare la massima attenzione ai bisogni primari dei pazienti: non mi considero un medico altezzoso. Se c'è bisogno, mi va benissimo fare lo stesso lavoro delle signore della pulizia: che senso avrebbe infatti dare l'antibiotico più costoso, o fare l'intervento più difficile, se poi il malato dovesse languire nei suoi escrementi o non avesse da mangiare?</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Essere un medico missionario è ancora il mio sogno, un sogno faticoso, impegnativo e spesso durissimo. E' comunque anche un sogno esaltante, gratificante e capace di riempirti dentro. </span></p></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-41609863287029154942024-01-30T15:02:00.001+01:002024-01-30T15:02:44.283+01:00IL RAPPORTO MEDICO<div dir="ltr"><p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Molte volte i farmaci a nostra disposizione non sono molto diversi da quelli che i pazienti trovano nel dispensario del loro villaggio. Se poi leggiamo i loro documenti precedenti, sovente ci rendiamo conto che hanno assunto piu' o meno tutto cio' che e' disponibile sul mercato, ma non sono migliorati.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Quando invece vengono da me, dicono che i nostri farmaci sono efficaci e che con le nostre terapie stanno davvero meglio. </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Perche' questo?</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Le ragioni possono essere varie, ma la principale penso vada ricercata nel fatto che con me si sentono ascoltati senza fretta, e poi ricevono anche spiegazione dettagliata di quello che abbiamo trovato e delle ragioni per cui abbiamo compiuto una particolare scelta terapeutica.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Spesso i nostri clienti dicono che altri dottori si limitano a dare medicine, senza dedicare neppure un momento al dialogo, con il risultato che alla domanda: "che cosa ti ha detto il medico? Di che malattia ti ha parlato?", la risposta e' sovente: "Non mi ha detto niente".</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Credo poi moltissimo nel valore taumaturgico delle mani: a Matiri i malati vengono visitati. A loro non neghiamo il contatto fisico: il dottore non e' uno che ascolta una lista di sintomi e risponde con una lista di medicine. Dopo vari anni mi sono reso conto che una mano sulla pancia, uno stetoscopio sul torace, un abbassalinga in bocca, una sonda ecografica sulla pancia sono veramente importanti per far comprendere al paziente che ci siamo davvero occupati di lui.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">E' poi indubbio il fatto che molta povera gente attribuisce poteri eccezionali alle macchine: sono convinti che, se potranno "essere messi nel computer" (cioe' ricevere una ecografia), tutte le loro malattie saranno scoperte e curate. Per loro la sonda ultrasonografica non e' mai solo diagnostica, ma anche terapeutica: ecco perche' spesso siamo generosi nell' accettare la loro richiesta di eco, anche se sappiamo che sara' quasi certamente normale, in quanto ci rendiamo conto che la guarigione iniziera' nel momento stesso in cui applicheremo il gel sulla parte dolente.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Altra componente e' il fatto che loro hanno normalmente un forte bisogno di essere medicalizzati: fare magari 100 chilometri ed arrivare a Matiri per sentirsi dire che l'eco e' negativa e che il dolore addominale e' probabilmente psicosomatico, crea una delusione quasi incolmabile nel paziente che non comprende questo aspetto della medicina, molto sviluppato invece per esempio in Europa. Qui infatti non si va dal medico per essere rassicurati che le medicine non sono necessarie: si va da lui proprio perche' i farmaci li vuoi. Per cui, senza esagerare, mi pare di poter dire che la rassicurazione da parte del medico, insieme a qualche multivitaminico o analgesico, sia molto piu' efficace che un counseling in cui si nega poi ogni farmaco: se non riceve farmaci, il malato potrebbe quasi pensare che il curante non ha creduto che davvero loro stiano male.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Questo poi assume significati ancora piu' pesanti quando andiamo su aree delicate come l'infertilita': e' sempre meglio dare loro una speranza e magari anche qualche placebo, piuttosto che sparare loro in faccia un "non c'e' niente da fare".</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Ma soprattutto penso che bisogna dare loro tempo, bisogna visitarli, toccarli, ascoltarli, non essere nervosi, e far loro comprendere che crediamo alla loro sofferenza.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Altro elemento che indubbiamente gioca un ruolo decisivo e' il fatto che spesso molti pazienti ricercano il parere del medico "MZUNGU" (cioe' BIANCO): cio' e' insieme un punto di grossa responsabilita' ed anche un po' una croce, perche' a volte capita che l'ospedale sia tranquillo e non ci siano tanti pazienti, ma la coda del medico "espatriato" e' sempre lunghissima.</span></p></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-6577853214145229062024-01-29T10:50:00.001+01:002024-01-29T10:50:24.830+01:00A VOLTE E' DURA<p class="mobile-photo"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgnYYejaL7RcR4xtVbkW69aq1ahVh8yfYIHeGPpVGvvCYcOXuLnb21Z8Myg0_KuTBnvVWFs1TulCxlxINPk-GnPx1dh8vZq5AX5CYy_jKtZHb6MPydnftFCu0zAoqOLpJ_3EtLsnHOiQvVNtd_HITEZucT5OGStJqwflrVcpPaexdY1g4netqZamXg6Q8A"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgnYYejaL7RcR4xtVbkW69aq1ahVh8yfYIHeGPpVGvvCYcOXuLnb21Z8Myg0_KuTBnvVWFs1TulCxlxINPk-GnPx1dh8vZq5AX5CYy_jKtZHb6MPydnftFCu0zAoqOLpJ_3EtLsnHOiQvVNtd_HITEZucT5OGStJqwflrVcpPaexdY1g4netqZamXg6Q8A=s320" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_7329455439629027842" /></a></p><div dir="ltr">La maternità è certamente una delle esperienze più belle per un medico a tuttocampo come il sottoscritto.<div>Ti senti collaboratore dell'opera creatrice di Dio che si rinnova ogni giorno; hai la sensazione di essere anche un po' padre della creatura appena venuta al mondo.</div><div>Gioisci con la mamma che è in genere raggiante dopo il dolore del travaglio.</div><div>La saluti volentieri quando va a casa con il suo piccolo e con il pacco dono che offriamo alle nuove madri.</div><div>Però, non sempre le cose vanno per il verso giusto. La maternità può essere anche un'esperienza devastante, soprattutto quando, nonostante gli sforzi fatti, il bimbo non ce la fa, e se ne va in Paradiso subito dopo la nascita.</div><div> In coscienza sai di aver fatto del tuo meglio, ma le lacrime di quella donna, la disperazione incredula del marito, ti tagliano le gambe e ti lasciano senza parole.</div><div>E' successo anche oggi: abbiamo perso un bimbo stamattina alle 6. Era nato con parto difficile durante la notte; non aveva pianto subito. Lo abbiamo rianimato immediatamente; abbiamo usato i farmaci a nostra disposizione. Lo abbiamo messo in ossigeno.</div><div>Non il piccolo non è mai migliorato ed è morto sotto gli occhi sgomenti della giovane mamma.</div><div>Il suo immenso dolore non ha paragone con il mio sgomento...ma anche io mi sento molto male.</div></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-3792350812134887002024-01-27T15:16:00.000+01:002024-01-27T15:17:15.831+01:00RISPETTO...E TANTA ANSIA<p class="mobile-photo"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhV2DudGn1pUfc-uRBfD66r8ba7J_V8OKWXetMRNzADp3fcjQGZsg1_Z5J18YlxE1Fpgpj8vyjxZ-a01PFX2t2yD6ue8RuQnN8mmlThk_H7sd4h3jsyihxtjQkKB2oFrlCtACZBz2-HqsjBjnEe0M6RM1A19X8yNjcQGq4IKwigoSCiiHQylTURJQ_MKQg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhV2DudGn1pUfc-uRBfD66r8ba7J_V8OKWXetMRNzADp3fcjQGZsg1_Z5J18YlxE1Fpgpj8vyjxZ-a01PFX2t2yD6ue8RuQnN8mmlThk_H7sd4h3jsyihxtjQkKB2oFrlCtACZBz2-HqsjBjnEe0M6RM1A19X8yNjcQGq4IKwigoSCiiHQylTURJQ_MKQg=s320" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_7328782045083135938" /></a></p><div dir="ltr"><p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><br></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Credo che sia importante rispettare la fede ed i valori di tutti, ovviamente però nel limite del possibile.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Rispetto chi va in chiesa e chi non ci va.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Rispetto cattolici, protestanti, musulmani e membri di qualunque altra religione.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Come medico però a volte mi trovo davanti a situazioni stressanti, quando devo rispettare il "credo" di alcuni miei pazienti.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Una delle situazioni più complesse è quella in cui mi trovo a dover operare in emergenza un Testimone di Geova o un membro di una chiesa tradizionale locale chiamata "Kabonokia": essi rifiutano in modo categorico di essere trasfusi.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Essendo un'emergenza, non puoi dilazionare l'operazione. Il paziente però ti mette davvero tra l'incudine ed il martello: non vuole essere trasfuso, e tu sai che sanguinerà durante l'intervento.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Spesso i parenti addirittura firmano che il loro congiunto sia lasciato morire, piuttosto che essere trasfuso.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Pure oggi sono stato in una situazione simile: una donna con grossi fibromi uterini; anemia e sanguinamento genitale importante. Testimone di Geova convinta, e totalmente contraria alla trasfusione.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Ho fatto l'operazione con tantissima ansia. La paziente era in anestesia generale, e tra me pensavo che, se le cose si fossero messe molto male, avrei comunque trasfuso prendendomene la responsabilità.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Fortunatamente però siamo riusciti a fare l'intervento senza troppo sanguinamento. La paziente si è svegliata bene e non l'ho trasfusa.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 10pt;line-height:115%;font-size:11pt;font-family:Calibri,"sans-serif""><span lang="IT">Sono comunque situazioni molto ansiogene, ogni volta che si ripresentano.</span></p></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-25123852914767238472024-01-24T15:07:00.001+01:002024-01-24T15:07:42.777+01:00LUCYLINE<p class="mobile-photo"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg1YWpCPaoHiOtUQ_-CsTm5zUABcvnabeSGw2dEH0qMscVy4yEHzU_uHsUm3QZLtdDg0XzNsl9Nwcw2EDbHkW08cind0EnXA5R6mZmTxyUhqiXJiY5x6AJZcTGrixbqf187gcoWRPjrvBEjy8sTD9I62UqwgTuc6F_zvwgr50AH-DdIg0CysZ_CvKsM6rg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg1YWpCPaoHiOtUQ_-CsTm5zUABcvnabeSGw2dEH0qMscVy4yEHzU_uHsUm3QZLtdDg0XzNsl9Nwcw2EDbHkW08cind0EnXA5R6mZmTxyUhqiXJiY5x6AJZcTGrixbqf187gcoWRPjrvBEjy8sTD9I62UqwgTuc6F_zvwgr50AH-DdIg0CysZ_CvKsM6rg=s320" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_7327666322548918658" /></a></p><div dir="ltr"><p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><br></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">La conosco da pochi mesi e sembrava nel fiore della salute. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Alta e forte, grande lavoratrice. Trentacinquenne e madre di una bambina ancor piccola, aveva richiesto di lavorare con noi per arrontondare le entrate della famiglia che faceva fatica ad andare avanti. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Le avevamo proposto una sostituzione di vari mesi per una nostra dipendente che avrebbe dovuto passare l'intera gravidanza a letto.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Verso lo scadere del suo periodo di lavoro, Lucyline ha cominciato ad accusare vaghi dolori e bruciori alla parte superiore dell'addome, insieme a sensazione di ripienezza anche a digiuno.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Le abbiamo fatto una ecografia, per escludere una pancreatite o una patologia delle vie biliari: era tutto negativo. Anche gli esami epatici erano nella norma, ed il parassitologico delle feci negativo.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Ho quindi praticato una gastroscopia e ho diagnosticato un'ulcera peptica cronicizzata, con segni di gastrite associata. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Lucyline ha iniziato la terapia, ma con poco giovamento.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Con grande sorpresa poi, me la sono trovata in ospedale due settimane dopo, verso mezzanotte, con un addome cosi' disteso da sembrare una gravidanza a termine, con gionfiore alle gambe e con segni evidenti di difficolta' respiratoria.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Visitandola, mi sono accorto che quella pancia doveva essere piena di fluido. Ho rifatto un'eco. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">"Magari ha una cirrosi epatica, o una insufficienza renale", penso tra me. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Ma lo "scan" mi confonde ancora di piu': fegato e reni sono normali, e tutti gli organi esaminati mi paiono nella norma, incluse le ovaie. L'unica differenza dall'esame ultrasonografico precedente e' la massiccia presenza di acqua (chiamata in medicina ascite): ce n'e' cosi' tanta da provocare una compressione sul diaframma e non permettere a Lucyline di respirare bene.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Lei ha anche febbre alta. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Faccio un piccolo prelievo con siringa per essere sicuro che non si tratti di sangue... nel qual caso penseremmo ad una gravidanza extrauterina, e dovremmo correre in sala operatoria. Il materiale che recupero e' giallo citrino, con vaghe sfumature al verdastro: non e' sangue, e quindi non mi trovo di fronte a quello che temevo. Non pare neppure fecale, e percio' non ritengo possa trattarsi di una perforazione intestinale. E' comunque cosi' giallo da farmi pensare che possa trattarsi di una forma infettiva: peritonite non credo, in quanto ci sono sia i movimenti che i suoni intestinali, e la pancia non ha la resistenza lignea di quella patologia.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Sveglio il laboratorista e faccio partire qualche esame urgente: la VES impressiona in quanto e' di 85, ma i globuli bianchi all'emocromo sono sostanzialmente inalterati. "Bianchi" normali, insieme all'assenza di segni clinici, distolgono il mio pensiero per esempio da una appendicite che si sia gia' perforata.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Nei meandri della mente penso che potrebbe trattarsi di tubercolosi intestinale; ma prima di sottoporre la malata a sei mesi di pesante terapia antibiotica, ne voglio essere sicuro.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Per ora la "copro" con del Rocefin, e le do dei diuretici. Gli elettroliti infatti sono nella norma, e me lo permettono!</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Trattandosi di una persona che noi conosciamo, decido di fare tutti gli esami possibili. So che a volte anche i tumori maligni esordiscono in questo modo bizzarro.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Il mattino seguente, prima di orientarci eventualmente ad una TAC, preleviamo circa due litri di materiale ascitico, e lo inviamo per eseme batteriologico (ricercando soprattutto il bacillo della TBC) e citologico (sospettando qualche forma maligna di cui non conosciamo l'origine).</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Il colleghi patologi capiscono che si tratta di un caso molto urgente, e ci danno la risposta in quattro giorni: non c'e' crescita di micobatteri della tubercolosi, ma purtroppo nel liquido vengono trovate cellule tomorali maligne, di partenza quasi certamente gastrica.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Si tratta dunque di una carcinosi peritoneale (cioe' di estese metastasi alla cavita' addominale), ed ormail il tumore e' totalmente fuori controllo.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Che disfatta per noi... e che sfortuna per Lucyline. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Non ha avuto mal di stomaco per piu' di due settimane, ed ora il cancro ha gia' dato metastasi generalizzate.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Purtroppo poi, sappiamo che, pur volendo fare della chemioterapia, i risultati su tale tipo di neoplasia sono assolutamente deludenti.</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Che mistero la sofferenza? </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">E' inutile chiedersi "perche'", in quanto non si troverebbero risposte. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Oggi Lucyline sta meglio, grazie soprattutto ai diuretici... e vuole andare a casa.E' contenta perche' l'acqua nella pancia si e' ridotta moltissimo. Le do il foglio di dimissione con un nodo alla gola, mentre le raccomando di salutarmi la sua bambina. Comincerà presto la chemio. Sono sicuro che la rivedro' prestissimo, magari emaciata e nuovamente con il pancione. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">La sua storia mi ha depresso profondamente, e di nuovo mi ha posto brutalmente di fronte all'ineluttabile. </span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT">Domande del tipo: "come fa Dio a permettere certe cose?", fanno capolino nel mio subconscio... ma mi sforzo di non imbucare questa strada che non mi porterebbe da nessuna parte, se non ad un maggior disagio emotivo. Nella fede tento di ripetere a me stesso che "le Sue vie, non sono le nostre vie", e che "Dio non turba mai la gioia dei Suoi figli, se non per darne loro una piu' grande e piu' certa".</span></p> <p class="MsoNormal" style="margin:0in 0in 0.0001pt;font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif""><span lang="IT"> </span></p></div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-889144891986172736.post-23704954089352374582024-01-23T14:38:00.001+01:002024-01-23T14:38:48.928+01:00I VOLONTARI<p class="mobile-photo"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi6uWjuc6S8RsdLQbfznpV4IBmTwY8GQm3dJoBzB14GjKUPz95Bh3N0uE8I7Rx10ZM17dhuT2NytnJzDbJg6SZJTHyxyPtQDNO1HJxPzROdRnYApF6OupK_dZrvEph-wiyXi5gaT-danySBzEHeMe870ownboac0V8X-zZks5urWJd39UcIBbDNEhT7d70"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi6uWjuc6S8RsdLQbfznpV4IBmTwY8GQm3dJoBzB14GjKUPz95Bh3N0uE8I7Rx10ZM17dhuT2NytnJzDbJg6SZJTHyxyPtQDNO1HJxPzROdRnYApF6OupK_dZrvEph-wiyXi5gaT-danySBzEHeMe870ownboac0V8X-zZks5urWJd39UcIBbDNEhT7d70=s320" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_7327287791506833074" /></a></p><div dir="ltr">Grazie di cuore ai tanti volontari che in questo momento sono con me a Matiri</div> Nadiahttp://www.blogger.com/profile/03451536386553444133noreply@blogger.com0