Continuo a lottare con il numero eccessivo di pazienti che vengono a Matiri con necessita' di intervento chirurgico. 90% delle persone ricoverate hanno problemi chirurgici, e 80% di loro sono fratture con necessita' di operazione.
Spiego loro che vorrei operarli immediatamente ma che ho una lista lunghissima di operazioni ancora da fare e che potrebbero attendere giorni.
Loro non capiscono. I loro parenti mi chiamano al telefono e mi fanno pressioni. Ma cosa posso fare se il personale in sala non e' sufficiente, se i soldi per pagare gli straordinari non ci sono.
Il personale ha tutti i diritti di dirmi che non vuole estendere l'orario di lavoro se non viene adeguatamente remunerato...ma io mi sento male quando alle 17 mi dicono di posticipare l'intervento di chi e' stato digiuno dal mattino. Vorrei operare ancora, ma il personale me lo impedisce.
L'amministrazione continua a ripetermi che non ci sono soldi per gli straordinari.
I malati in reparto si lamentano e dicono che hanno aspettato giorni per l'operazione e che sono in preda ad atroci sofferenze. Il mio ideale e' sempre stato di operare domani la persona che ho ricoverato oggi.
Ma a Matiri non ce la faccio. Avrei operato anche oggi che e' domenica, ed in effetti in reparto tutti mi chiamavano e mi dicevano che non erano stati ancora messi in lista. Ma oggi non avevo personale!
Non posso operare da solo!
A Chaaria non avevo questo problema. Operavo anche alla domenica se ne avevo la forza... lo staff c'era!
Ora e' diverso! Pur avendone la forza non posso operare, perche' non ho il personale a disposizione. I malati ed i parenti non capiscono questo e danno la colpa a me.
"Perche' non mi operi? Sono qui da giorni!".
Non posso spegnere il telefono di notte per possibili emergenze, ma questo da' la possibilita' anche a tanti pazienti e parenti di tormentarmi ad ora tardissima, con accuse di ritardi che non dipendono da me.
Che angoscia!
Voler fare di piu' e non potere.
Essere accusato di non operare quando avrei voglia, forza e desiderio di farlo...ma non ho personale per questo, ed onestamente non ho neppure personale che voglia fare qualcosa in piu' per chi soffre, a meno che ci sia adeguata ricompensa economica.
E capisco anche il loro punto di vista! Ovviamente loro non sono volontari e non vogliono lavorare oltre il tempo prescritto se non ricevono un compenso.
Io sono un missionario. Loro no!
E' una situazione inverosimile, con tanti pazienti e con poche risorse per aiutarli.
E' anche brutto che comunque diano la colpa a me quando, se dipendesse da me, opererei anche di notte.
Pensatemi cosi'.
Stanco ma anche frustrato ed un po depresso.
Disponibile a fare anche di piu', ma impossibilitato a farlo per cause di forza maggiore che non dipendono da me.
Un po' triste perche' in passato non avrei avuto queste difficolta' ed il limite sarebbe stato solo la mia resistenza fisica...ora sovente sono stanco piu' nella testa che nel fisico.
Domani comunque spero di operare 5 persone. Devo focalizzarmi su di loro che avro' aiutato, e non sui 15 che ancora mi accuseranno per non essere in lista.
"Ad impossibilia nemo tenetur".
Fr Beppe
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