venerdì 30 dicembre 2022

Kiende, una mamma come tante

Sta correndo disperata con il suo pesante fardello avvolto in un una copertina. Corre ed ansima, come se un esercito di facinorosi la stesse inseguendo. Si muove a piedi nudi; talvolta scivola e quasi cade; entra senza timore nelle grandi pozzanghere causate dalle abbondanti precipitazioni degli ultimi giorni. Silenziosamente le lacrime le scendono copiose sulle giovani gote.
Appena giunta all’ospedale si mette a gridare disperata e ci affida il suo dolore. Accorriamo in molti per vedere cosa stia succedendo. Lei apre il fagotto ed appare una bambina di circa un anno. E’ in preda a convulsioni continue, che la scuotono soprattutto nella parte sinistra del corpo. Le metto una mano sul pancino: e’ rovente! Tiro giu’ un po’ le palpebre inferiori e mi rendo conto che la piccola e’ terribilmente anemica.
“Facciamo del valium per retto, per fermare gli attacchi comiziali.
Diamole della tachipirina per abbassare la febbre. Poniamo delle spugne bagnate sul suo corpicino, per accelerare la defervescenza.
Testiamo la malaria e l’emoglobina. Cerchiamo la vena”.
“Kiende, non abbiamo sangue in emoteca e la tua figlioletta ne ha un bisogno estremo. Nessuno di noi puo’ donare perche’ lo abbiamo fatto la settimana scorsa. C’e’ qualche parente per strada? Qualcuno potra’ dare sangue nelle prossime ore?”.
“Non c’e’ nessuno a casa, ma posso donare io stessa”.
“Il bimbo ha alta densita’ di malaria. Ci sono trofozoiti e gametociti di plasmodium falciparum”.
“Peter, come va con la vena?”
“Penso di esserci con la giugulare… gli altri vasi erano gia’ tutti collassati!”.
“Bene, mettiamo su l’antimalarico e poi, appena troviamo un po’ di sangue in qualche ospedale, trasfonderemo in seconda via”.
Ma le cose precipitano rapidamente.
Ancora convulsioni. Il respiro si fa sempre piu’ difficile. Una schiuma inquietante appare alla bocca ed alle narici della bimba. Poi, ecco improvviso un conato di vomito che porta alla luce del materiale color caffe’.
Peter scatta come un felino: “aspiratore ed ambu… massaggiamo… c’e’ attivita’ cardiaca?... aspiriamo ancora… adrenalina… cortisone… omeprazolo… ossigeno… Per favore, fate in fretta”.
La mamma sta in silenzio.
In un attimo la stanza in cui operiamo si trasforma in un grande caos, in cui tutti corrono; danno o ricevono ordini; si agitano fino allo spasimo.
Ma il destino della bambina e’ segnato… e Kiende, col suo sesto senso di madre, lo ha gia’ compreso. Si copre la testa e piange silenziosamente. Mi volto di tanto in tanto ed osservo i suoi singhiozzi che muovono il suo addome in modo ritmico.
“Petr, basta con la rianimazione. Non c’e’ attivita’ cardiaca: stai pompando aria in un morto”.
“No, continuiamo! Inietta adrenalina intracardiaca”.
“Okay, Peter, ecco fatto… ma le pupille sono gia’ dilatate e fisse!”.
Ci vogliono altri 10 minuti prima che il nostro anestesista si arrenda. Come al solito, a questo punto non sa piu’ cosa dire, e se ne va in un’altra camera a lavare il suo ambu, boffonchiando qualcosa e scuotendo la testa.
C’e’ quindi l’usuale momento di gelo, in cui tutti si guardano e non hanno il coraggio di andare dalla madre.
Ci vado io, come sempre. Le metto una mano sulle spalle senza dire una parola.
“Se n’e’ andata?”.
“Si’, purtroppo… se puoi, fatti coraggio!”.
Kiende non risponde, ma nemmeno rifiuta la mia carezza sulla spalla: vorrei prendere su di me un po’ del peso terribile che le e’ piombato addosso all’improvviso. Lei piange per vari minuti ed il suo lamento mi ricorda una nenia del Medio Oriente.
“Vuoi vedere la tua bambina prima che la portiamo in obitorio?”.
“No! Desidero andare a casa subito.”

PS: la foto è di questa sera.
Abbiamo finito la giornata con una Messa ed abbiamo ringraziato il Signore per il 2022 che si chiude (come la storia di oggi ci ha ricordato, non tutti hanno avuto la fortuna di vedere la fine dell'anno). Molti membri dello staff non ci saranno domani, e questa è la ragione della Messa e della torta stasera ma la sala operatoria continuerà anche domani con ritmo normale.

Fr. Beppe Gaido


Grazie di cuore, Sign

Abbiamo ricevuto una grossa donazione da parte di Sign.
Si tratta di fissatori esterni per fratture esposte, e di placche speciali per fratture del gomito e dei malleoli.
La donazione è molto ingente, e, da parte nostra, non possiamo che esprimere la nostra riconoscenza.
Il sostegno di Sign è continuo, e ci permette di aiutare molte persone che, altrimenti, non avrebbero i soldi per pagare l'intervento di cui hanno bisogno.
Grazie, Sign!

Fr. Beppe Gaido


mercoledì 28 dicembre 2022

La stagione dei mango

A dicembre maturano i mango, dolcissimi ed irresistibili.
Piacciono tantissimo anche a me, ebnaturalmente a tutti i bambini.
In questo mese sempre anche assistiamo a quella che chiamiamo la "mango syndrome", e cioè un'ecatombe di fratture di ogni tipo in bambini giovanissimi.
La ragione è che questi ultimi si arrampicano sugli alberi di mango in cerca dei frutti, e si avventurano anche sui rami più lontani, che spesso cedono e li fanno cadere a terra.
La frattura più frequente in questi casi è quella del polso, seguita da quella del gomito.
Ma vediamo un po' di tutto.
Frequenti sono le fratture bilaterali.
Il bambino operato oggi era caduto un anno fa da un albero di mango, fratturandosi il femore. Lo avevamo operato con chiodo di sign pediatrico.
Esattamente un anno dopo ha ripetuto lo stesso sbaglio ed è nuovamente caduto da un albero di mango.
Ha riportato frattura nella stessa sede dell'anno prima ed ha addirittura piegato il chiodo che gli avevamo inserito.
Non è stato per niente semplice rimuovere quell'impianto danneggiato senza causare altri disastri. Fortunatamente ci siamo pian piano riusciti, raddrizzandolo prima e poi estraendolo. Abbiamo poi completato l'intervento con un altro chiodo di diametro più grande.
Non so se il nostro eroe ha ora imparato la lezione, o se l'anno prossimo ci riproverà nuovamente.

Fr. Beppe Gaido



martedì 27 dicembre 2022

Ruth

Ringraziamo di cuore Ruth che oggi lascia Matiri, dopo un mese di generoso servizio in sartoria, lavanderia e sterilizzazione.
Solo Dio potrà ricompensarla per il servizio svolto a titolo totalmente gratuito.

Fr. Beppe Gaido


Emergenza di Natale

È arrivata di notte, come da tradizione per il Natale.
Si tratta di una primipara con pressione arteriosa ballerina.
La seguiamo da vicino e tentiamo di farla progredire, mentre noi teniamo la pressione sotto controllo: la giovane mamma vuole fortemente partorire per via naturale.
La situazione però si complica ed il battito cardiaco fetale si fa poco rassicurante.
Dobbiamo quindi convincere la donna della necessità del cesareo.
L'operazione procede senza problemi ed in 20 minuti estraiamo un grosso "Gesù Bambino", un maschietto di 3.6 Kg, che piange con vigore subito dopo la nascita.
Siamo stanchi ma molto felici.
E' festa, ma ora ci aspetta un politrauma e quindi continuiamo a lavorare, sapendo che "qualunque cosa avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, lo avete fatto a me" (Mt. 25).

Fr. Beppe Gaido


domenica 25 dicembre 2022

Merry Christmas

Sembra che la stagione delle piogge stia finendo. Non piove da oltre due settimane. All’inizio la stagione è stata molto promettente anche a Matiri, ma poi si è fermata troppo presto. Il raccolto sarà molto scarso, ed i problemi economici di molti si presenteranno in tutta la loro drammaticità.
Il sole picchia rovente, anche se qualche volta ci sono nuvole cupe che lo coprono.
A noi bianchi preoccupa che la corrente elettrica manca sempre più spesso, ma per la gente comune questo non è un grosso problema, perchè loro l'elettricità non ce l'hanno mai avuta.
Per strada vedo anche tante donne che tornano dal fiume con taniche d'acqua sulla testa o sulla schiena.
Guardo la strada nuovamente polverosa, vedo i bambini scalzi anche oggi che è Natale, e dico a me stesso: il Signore viene.
Dobbiamo gioire.
Dobbiamo ringraziare il cielo che abbiamo cibo, abbiamo acqua per lavarci e per bere, abbiamo la salute.
Rientro in ospedale dove anche oggi abbiamo operato fratture molto brutte.
Uno dei mie giovani pazienti il Natale lo celebrerà in Paradiso.
Celebriamo insieme che Gesù Bambino è nato per tutti noi.
Non siamo soli.
La nostra vita è nelle mani di Dio, che non ci abbandona mai.

Buon Natale a tutti!


Fr. Beppe Gaido


venerdì 23 dicembre 2022

Joseph

Tra le vittime di incidenti della strada, sempre provo molta simpatia per i pedoni.
Spesso sono vittime innocenti di pirati della strada: quasi sempre motocicli che perdono il controllo e sbandano; sovente conducenti spericolati che li investono durante sorpassi azzardati, mentre gli innocenti pedoni camminano lungo la strada; talvolta bambini che vengono investiti sulle strisce pedonali.
Il caso di Joseph è ancora più toccante, ed insieme estremamente drammatico.
E' arrivato a Matiri durante la notte: ha fratture multiple che coinvolgono tutti gli arti: in tutto le fratture sono sette.
Lo abbiamo accolto ed abbiamo cercato di stabilizzare le sue condizioni generali con liquidi in vena e con trasfusioni.
Per inciso, è stato difficilissimo trovare una vena, perchè tutti e quattro gli arti erano coinvolti nelle fratture.
Fortunatamente siamo riusciti a incannulare la giugulare.
Domani inizieremo con le operazioni.
Ci occuperemo solo degli arti inferiori (frattura bilaterale di tibia e perone), mentre, per quelli superiori (fratture bilaterali di omero, radio e ulna), opereremo lunedì o martedì, in modo da permettergli di recuperare un po' dalla inevitabile perdita di sangue che la chirurgia di domani causerà.
Mi ha molto toccato quello che Joseph mi ha detto.
Era anche lui un pedone.
Ha visto un autista ubriaco che sorpassava un camion e che sicuramente avrebbe investito una donna che camminava lungo la strada con il bambino di un anno in braccio. Si è precipitato ed ha spinto la mamma a lato, ma non è riuscito ad evitare il veicolo che lo ha scaraventato lontano.
Joseph è un eroe.
Sarà in ospedale per molto tempo. Non potrà camminare e neppure attendere ai bisogni personali per chissà quanto, avendo tutti gli arti fratturati. Ha un dolore infernale ovunque lo tocchi.
Lui però continua a ringraziarci, ed a dire che è contento di aver salvato la vita di quella mamma e del suo bambino...che per inciso sono del tutto illesi.
Pensateci in questi giorni e pensate e Joseph.
Gli interventi saranno tanti (nonostante le festività), e lo affidiamo a Gesù Bambino affinchè gli doni perfetta guarigione.

Fr. Beppe Gaido


giovedì 22 dicembre 2022

Corpo estraneo

La lastra del torace che vedete è di un bambino di 1 anno e 3 mesi.
Non considerate i puntini bianchi a destra e sinistra della lastra: quelli sono bottoni del vestito.
Guardate invece al centro della lastra: quella struttura rotonda è una moneta da 10 scellini che il bambino ho ingoiato per gioco due giorni fa. Da allora non riesce a nutrirsi e vomita tutto.
I genitori sono stati in altri ospedali prima di approdare a Matiri, ma la cifra richiesta era enorme e loro sono poveri.
Sono venuti a Matiri per disperazione.
Siamo stati indecisi se tentare o meno. Avevamo paura di fallire e di provocare danni ulteriori, ma la disperazione della mamma ci ha convinti ad agire.
Abbiamo addormentato il bambino e lo abbiamo intubato, soprattutto per essere sicuri di non spingere la moneta nelle vie respiratorie.
La Provvidenza ci ha molto assistiti: dopo l'introduzione del laringoscopio, abbiamo visto qualcosa nell'ipofaringe, ben oltre l'epiglottide.
Non eravamo sicuri che si trattasse della moneta.
Ci siamo avvicinati al corpo estraneo usando la pinza di Magyll. Fortunatamente siamo riusciti ad afferrare la moneta ed a estrarla in meno di 5 minuti.
In sala, dove regnava una cappa di tensione, è subito scoppiata l'ilarità.
Quando ho portata la moneta alla mamma, lei è scoppiata a piangere: lacrime di sollievo e di tensione che si rilassava.
Il risveglio dall'anestesia è stato celere e senza problemi.
Nel pomeriggio abbiamo dimesso il piccolo che ora è già a casa e può finalmente mangiare.

Fr. Beppe Gaido



martedì 20 dicembre 2022

Donazione

Di cuore ringrazio la signora Flavia Giani dell'Associazione Sol&Me di Giaveno e la volontaria Dottoressa Giulia Janni, per aver organizzato una raccolta fondi a nostro favore.
Rilevo il generoso contributo con riconoscenza.
Userò i soldi per comprare nuove batterie per i nostri trapani ortopedici. Al momento siamo in grossa difficoltà perchè solo più una batteria è in funzione ed è malconcia.
Grazie davvero di cuore

Fr. Beppe Gaido



lunedì 19 dicembre 2022

Stanchezza

Arrivare alla sera sovente è davvero una lotta, ed a volte, quando si finisce l’ultimo intervento chirurgico, si è così stanchi che la testa è impastata come un’automobile impantanata nel fango, mentre la lingua sembra legata e ti accorgi che anche il semplice fatto di articolare una frase compiuta si trasforma in un’impresa non da poco.
Se poi capita che, proprio a quell’ora, qualcuno ti faccia una domanda clinica un po’ complessa su un caso medico, allora ti accorgi che davvero non connetti più e sei arrivato alla frutta.
Poi, dopo un boccone di cena, un momento di preghiera ed una doccia veloce, ritrovi ancora un po’ di forze, come per un colpo di coda, per il giro serale in reparto: il dramma è quando, dopo una giornata così, ti arriva anche una chiamata per cesareo verso le due di notte.
Speriamo in bene per stanotte!
Spesso, quello che ti affatica di più è il ritmo assillante con cui passi, senza soluzione di continuità, da un intervento chirurgico, ad una fila immane di pazienti ambulatoriali o di ricoverati: ecografie, gastroscopie, dialoghi clinici con i pazienti costituiscono un continuo molto esigente, soprattutto quando essi sono degli incastri tra operazioni molto complesse.
Oggi poi c’è stato un intervento che ha risucchiato molte delle mie energie e mi ha lasciato prostrato come uno straccio a continuare tutte le altre incombenze della giornata: si tratta di un uomo a cui avevo fatto diagnosi di appendicite acuta una settimana fa. Avrei voluto operarlo, ma lui aveva rifiutato decisamente.
Oggi però è stato lui ad implorare di essere operato: era in preda ad una terribile peritonite purulenta che, oltre a molte aderenze, aveva causato già almeno tre grosse perforazioni intestinali.
Quella che avrebbe potuto essere una veloce appendicectomia una settimana prima, è diventato per me un complesso intervento in cui abbiamo dovuto fare una emicolectomia destra, un’ampia resezione ileale ed una anastomosi ileo- trasversa.

Fr. Beppe Gaido


Naomi

Ho avuto la fortuna di far visita a Naomi a Nairobi.
Naomi sta bene. Ha un lavoro stabile offertole dal governo.
L'ho trovata serena e ben organizzata. Ha una carrozzina elettrica che è stata comprata anche grazie alla generosità di molti donatori.
Ha trovato un alloggio a piano terra dove non ci sono barriere architettoniche.
Riesce ad essere indipendente sia per la cucina che per tutti i bisogni personali. Ha un contratto con un taxi che la porta e la viene a prendere dopo il lavoro.
L'ho trovata relativamente serena.
Sono sicuro che il Signore l'aiuterà ad avere una vita felice, nonostante tutte le difficoltà.
Grazie a tutti i benefattori che hanno aiutato Naomi fino ad oggi.
L'aiuto dato è stato un trampolino che le ha permesso di iniziare. Ora Naomi può camminare da sola.
Grazie anche da parte sua.

Fr. Beppe Gaido

sabato 17 dicembre 2022

Finito anche l'anno accademico

Anche nel 2022 abbiamo tenuto fede ai nostri impegni formativi, ogni giovedì. Ci sono stati altri momenti di aggiornamento organizzati sia dal governo del Tharaka e sia dal CHAK, l'organizzazione che finanzia la clinica per la cura di TBC e HIV.
Il bilancio non è comunque entusiasmante.
Generalmente quest'anno ho notato un forte calo di interesse da parte dello staff.
E' stata dura continuare con le lezioni tutti i giovedì, da una parte perchè nessuno più vuol presentare un argomento, e dall'altra perchè il quorum dei partecipanti è andato via via diminuendo.
L'anno scorso avevamo diviso gli argomenti da presentare tra i vari reparti. Lo scopo era di invogliare i membri dello staff a leggere e prepararsi, scegliendo poi un portavoce per il giovedì mattina. Quest'anno il progetto è crollato; nessuno si preparava e le presentazioni alla fine erano solo per i medici, per inciso negli ultimi 4 mesi sono state tutte mie!
E' stato anche scoraggiante studiare, scrivere lezioni in power point magari ad ore assurde di notte e poi trovarsi davanti a 10-12 partecipanti distratti ed assonnati (la lezione è infatti alle 7:30 del mattino e dura un'ora).
Le uniche eccezioni a questo quorum deludente sono state le rare volte in cui una casa farmaceutica ha offerto la colazione ai partecipanti. In tali occasioni avevamo anche 40 partecipanti. Ed allora mi sono chiesto se la gente viene per la lezione o per il panino con succo di frutta.
Per giovedì prossimo sto preparando una lezione sull'ictus.
Poi ci sarà la pausa natalizia, che spero mi porti lumi per capire se continuare o sospendere le lezioni del giovedì.

Fr. Beppe Gaido

mercoledì 14 dicembre 2022

Il nostro sogno per la terapia della cataratta

Per me e' un sogno che tiro fuori e rimetto nel cassetto da circa due anni.
Sono riuscito a organizzare due sessioni gratuite di interventi di cataratta negli ultimi due anni, grazie alla collaborazione con gli oculisti della Contea del Tharaka: abbiamo operato piu' di cento pazienti.
Il mio sogno e' pero' di operare piu' regolarmente perche' il bisogno e' grande.
Come mai mi interessa la cataratta?
Partiamo da un aspetto storico: all'inizio Matiri operava cataratte e il microscopio e' ancora in buone condizioni e puo' essere usato anche oggi.
Il bisogno e' molto alto: la gente della nostra zona vive di agricoltura e pastorizia, spendendo molte ore sotto il sole cocente dell'equatore. Questo favorisce lo sviluppo della cataratta. I pazienti che necessitano di operazione sono molti.
Cosa vogliamo fare?
Desideriamo offrire intervento di cataratta gratuito a tutte le persone che non hanno copertura sanitaria.

lunedì 12 dicembre 2022

Ringraziamo Dio per la pioggia

Finora la stagione delle piogge e' stata molto buona in tutto il Kenya, dando alla popolazione la speranza di un buon raccolto e della fine della fame che ha afflitto piu' di 3 milioni di persone negli ultimi 3 anni.
Piove molto ma non ha fatto disastri. Le piogge notturne si alternano al sole di giorno, e questo e' ottimo per i raccolti.
A Matiri, da sempre arido e secco, ha certamente piovuto molto meno che in altre parti del Paese, ma anche da noi ha piovuto a sufficienza per avere erba per le capre, fagioli e miglio nei campi.
Uno degli effetti collaterali della stagione delle piogge e' il fatto che manca quasi sempre la luce e quindi le spese per il diesel del generatore sono aumentate molto.
Ma queste piogge sono una benedizione per tutti.

sabato 10 dicembre 2022

Dar da mangiare agli affamati

Gideon ha 45 anni, e da tempo gli e’ stato diagnosticato un carcinoma della lingua. Ha venduto tutto ed ha subito moltissimi cicli di radioterapia. Purtroppo pero’, la sua situazione non e’ migliorata, ed in piu’ le radiazioni gli hanno bloccato l’articolazione temporo-madibolare. Gli hanno anche provocato un grosso buco sulla guancia destra da cui si vedono dei molare traballanti.
Gideon sta morendo di fame… Non sono le metastasi ad ucciderlo, ma la denutrizione.
E’ difficilissimo nutrirlo perche’ non riesce ad aprire la bocca ed i denti incisivi sono chiusi. Anche quei pochi liquidi che riusciamo a far filtrare tra la dentatura un po’ cariata, escono quasi del tutto dalla ulcerazione della guancia.
Gideon e’ molto buono. Sa che stiamo facendo tutto quello che possiamo. E’ anche consapevole che dalla sua bocca neoplastica emana un fetore di morte che repelle quasi tutti quelli che vengono a fargli visita.

venerdì 9 dicembre 2022

Cose dell'altro mondo

Nel vostro contesto occidentale quello che sto per raccontarvi e’ ormai rarissimo, ma qui da noi e’ una evenienza ancora relativamente frequente.
Abbiamo ricevuto un giovane completamente rigido ed inarcato all’indietro sulla spina dorsale. La cosa che piu’ in lui colpiva era il fatto di essere cosciente ma incapace di controllare la rigidita’ della schiena. Aveva anche le mandibole bloccate (non poteva aprire la bocca) e faceva continuamente una smorfia che poteva anche sembrare un sorriso se la situazione non fosse stata drammatica a causa del fatto che lui aveva dolore incredibile a causa dello spasmo muscolare sia alla mandibola che alla schiena.
Ogni piccolo rumore, come il grido di un compagno di camera, o un cucchiaio caduto per terra, suscitava in lui continui attacchi di contrazioni muscolari dolorosissime.
Un fatto che e’ stato importantissimo per noi al fine di giungere alla diagnosi e’ stato il dato che il giovane era stato circonciso tradizionalmente pochi giorni orsono. 

giovedì 8 dicembre 2022

Impotenza

Abbiamo ricoverato la piccola Kendi alle 8 in punto.
Ha circa nove mesi di vita, e pesera’ sui cinque chilogrammi; ma forse meno.
La mamma continua a piangere di fronte al corpicino della sua piccola, continuamente scosso dalle convulsioni, e rovente come acqua in ebollizione.
Il valium, somministrato per retto alla bimba per ben due volte, non e’ servito a nulla e Kendi continua ad essere “agitata” da movimenti grotteschi della bocca, degli occhi e degli arti. Con cadenza quasi ritmica si inarca sulla schiena e diventa simile ad un semicerchio.
Non e’ cosciente ma, a vederla cosi’, pare che debba provare un sacco di dolore. Respira malamente, come se avesse una pentola a pressione nel torace.
Ho paura, ma ordino ugualmente che le si faccia del barbiturico in vena. Lo so che c’e’ il rischio che smetta di respirare a causa del sinergismo con il valium; ma, se non agiamo in tutta fretta, il suo cervello verra’ ridotto in poltiglia dai prolungati attacchi epilettici.

martedì 6 dicembre 2022

Amina e Mohamed

Amina entra in room 17 con un grosso zaino. E’ tutta coperta da un lungo vestito nero. Vedo solo i suoi occhi scuri che mi fissano attraverso la fessura del chador. Dietro di lei il marito, in un tradizionalissimo e candido vestito islamico.
Amina si toglie subito il velo che le copre la faccia, e mi lascia vedere anche i bellissimi capelli lunghi raccolti in trecce convolute.
E’ bellissima! Come tutte le donne di origine nilo-camitica, ha tratti somatici aggraziati, e’ molto alta e slanciata. Porta vistose decorazioni di colore marrone sulle mani e sui piedi.
Il marito mi dice subito: “veniamo da Moyale. Abbiamo fatto 4 giorni di viaggio per raggiungere Matiri. Infatti abbiamo sentito parlare di questo ospedale, ed abbiamo fede che le tue medicine ci guariranno”.
Io mi sono stretto nelle spalle impotente. “Noi semplicemente facciamo del nostro meglio, ed il resto lo lasciamo a Dio”, gli ripeto convinto. E Mohammed annuisce, e mi ricorda che Allah e’ grande.

lunedì 5 dicembre 2022

Un dolore solo femminile

Il cercapersone suona all’impazzata. Kathure mi dice di correre perchè il caso è urgente. Dico a Roberto che, se vuole, può venire anche lui a vedere di cosa si tratta. Cio’ che troviamo in ospedale ci riempie di costernazione: un rivolo di sangue sul pavimento che parte dalla sala d’attesa e giunge fino alla room 8. Ci avviciniamo con circospezione.
Dopo aver aperto la porta, vediamo un gruppo di donne che parla in modo concitato attorno ad una barella su cui giace una bimba di 15 anni, completamente inzuppata di sangue. La ragazza appare debolissima ed e’ chiaramente anemica. Susan, l’infermiera di turno, mi dice che si tratta di un caso di FGM. Io rimango un attimo interdetto e la guardo inebetito. Susan capisce che non ho colto il problema, e si spiega meglio: “Female Genital Mutilation, cioe’ un caso di circoncisione femminile andato male”.
Non sono avvezzo a questi problemi perche’ la pratica e’ di per se’ illegale, ed e’ già per definizione coperta da un grande segreto anche per motivi di cultura tradizionale. Susan continua: “ di casi del genere ce ne sono tanti, ma spesso le ragazze non vengono portate in
ospedale e possono anche morire a casa. Oggi e’ stata la mamma a rompere con le tradizioni e a portarcela, con il rischio poi di essere punita dal proprio clan”.

domenica 4 dicembre 2022

Ruth

Sono estremamente grato alla volontaria Ruth, di Nairobi, che, come ogni anno, offre un mese di volontariato a Matiri.
Sara' con noi fin dopo Natale.
Ruth e' una sarta e ci aiuta a riparare biancheria e pigiami per i malati. E' inoltre molto attiva anche in sala operatoria dove collabora sia nella pulizia degli ambienti che nella sterilizzazione.
Per me e' anche una amica sincera ed averla a Matiri mi aiuta molto nella mia solitudine.

Fr Beppe

sabato 3 dicembre 2022

Cesarizzare un membro del proprio staff

E’ sera tardi e suona il telefono. Riconosco il numero della maternità: “Si tratta di Wambeti, la nostra infermiera. Ha rotto le acque ed il battito cardiaco fetale e’ troppo rapido. Inoltre ha un cicatrice pregressa dovuta a disproporzione cefalo-pelvica”.
Arrivo velocemente in sala parto e vedo che ancora stanno monitorando il feto.
“Come va il battito cardiaco fetale ora?” chiedo a Lucy,  effettivamente preoccupata per la collega.
“E’ rapido, ma regolare... sui 150 al minuto”.
La piu’ tranquilla di tutti sembra proprio Wambeti: “Ti ricordi che all’eco mi avevi detto che era un maschio? Speriamo che non ti sia sbagliato, perche’ ho gia’ una bambina e mi piacerebbe tanto avere la coppia”.
“Lo saprai tra pochi minuti... di solito ci indovino quasi sempre!”

venerdì 2 dicembre 2022

E' viva per miracolo

Agnes è post-termine, cioè ha abbondantemente superato la data stimata del parto ed è ormai gravida da quasi 10 mesi senza segni di travaglio. L’ecografia ha indicato che ci sono segni di insufficienza placentare, per cui il feto potrebbe correre dei rischi se non si interviene subito.
Non è una primipara (ha cioè già partorito), per cui si pone l’indicazione per un cosiddetto parto medico: in pratica si tratta di usare un farmaco chiamato misoprostol per indurre le contrazioni dell’utero.
E’ in effetti una procedura sempre molto ansiogena per me in quanto gravata da alte percentuali di effetti collaterali anche gravi, oltre che di insuccessi.
L’induzione del parto è una procedura complessa, che ci impegna a fondo per molte ore:bisogna monitorare il battito cardiaco fetale e le condizioni della madre.
Per Agnes sembra che tutto proceda per il meglio: buone contrazioni, battito fetale sempre regolare, dilatazione della cervice soddisfacente.

giovedì 1 dicembre 2022

Solo l'amore resta

Lavorare in Africa è certamente bellissimo e c'è la possibilità di spendersi completamente per gli altri e di fare del bene a delle persone che altrimenti non avrebbero aiuto alcuno. Mi commuove vedere l'ospedale di Matiri ora pieno, talvolta con due pazienti per letto.
Che differenza da tre anni fa!
Mi tocca il cuore vedere gente che viene da molto lontano sia per cure mediche che chirurgiche, dicendo che di noi si fida ciecamente e che le nostre terapie sono le migliori perchè le pratichiamo con scienza, coscienza e tanto amore per il prossimo.
Qui puoi davvero donare te stesso fino all'ultima goccia delle tue energie, e "fino al sacrificio della vita".
Questa possibilità di donarsi in maniera direi totale ed assolutamente illimitata dovrebbe di per sè essere per tutti noi una ragione sufficiente per tantissima gioia: quanti nel mondo possono dire di aver la possibilità di fare quello a cui davvero aspirano con tutto il cuore? 

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