sabato 8 agosto 2020

Violenza umana

Questa settimana le brutte ferite da panga sono state varie e di solito molto gravi, con lesione di tendini ed ossa. La riparazione dei danni ha generalmente richiesto complicati interventi chirurgici di fissazione interna di ossa, di tenorrafie e neurorrafie. 
In un caso specifico la situazione è stata molto complessa da gestire: il paziente aveva ricevuto una “pangata” sul bicipite sinistro, la quale aveva reciso non soltanto il muscolo ma purtroppo anche l’arteria omerale. 
Il sanguinamento era copioso ma la soluzione più semplice di legare l’arteria avrebbe quasi certamente causato un’ischemia e forse una gangrena del braccio stesso. 
Dopo aver applicato un laccio a monte della ferita, abbiamo quindi deciso di riparare l’arteria con filo assorbibile molto fine: alla rimozione del laccio l’arteria pareva non sanguinare ed il polso si sentiva sia a livello del gomito e sia a livello radiale. 
E’ seguita ricostruzione del muscolo e dei vari piani anatomici.
Abbiamo anche avuto un caso piuttosto strano in cui ad un ragazzo giovane era stata recisa parte del labbro inferiore con un morso: sarà stata un’amante arrabbiata che gli ha promesso un bacio e poi lo ha punito? Chi lo sa! Lui non lo vuole dire. Il fatto è che il paziente è anche sieropositivo e quindi mi sa che i due si sono puniti a vicenda.


L’intervento è stato una lunga chirurgia plastica in cui siamo pian piano riusciti a ricostruire il labbro stesso, permettendo allo sventurato una adeguata chiusura della bocca e prevenendo così anche la perdita di saliva.
Tutte le volte che devo intervenire su questi esiti di umana violenza dico a me stesso che è sempre molto facile e molto veloce fare dei danni, ma poi ripararli è sovente estremamente difficile, lungo ed a volte addirittura impossibile.

Fr Beppe




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