1) Io sono il Signore tuo Dio, che tu hai la possibilita’ di incontrare ogni giorno nei poveri e negli ammalati che servi e per cui stai spendendo la vita. Sono presente nei pazienti piu’ difficili e piu’ puzzolenti, in quelli piu’ scortesi e difficili da accontentare.
Ma ricordati che “neppure un bicchiere d’acqua dato per amore sara’ dimenticato”.
2) Non nominare il nome di Dio invano: non e’ il caso di riempirsi la bocca di tante parole sulla carita’. Sono necessari i fatti. Bisogna veramente impegnarsi notte e giorno nel Mio servizio, con una fede che diventa azione, con un impegno che dimostri nella pratica quello in cui crediamo.
3) Ricordati di santificare le feste. Pensa sempre che Io, Gesu’, continuo ad essere presente in chi soffre. Tieni dunque a mente che anche alla domenica le Mie piaghe sono da medicare, il Mio corpo sudato e’ da lavare.
Rammenta che pure nei giorni di festa ho bisogno di essere imboccato perche’ sono paralizzato e non posso usare le Mie mani, o portato ai servizi perche’ sono in carrozzella. E poi tieni conto di una cosa: se anche stai pregando, ed un servizio ungente di carita’ ti chiede di andare ad assistere qualcuno veramente in difficolta’, non temere neanche per un minuto... corri subito e pensa che “non e’ lasciare Dio, quando lo si lascia per incontrarlo nuovamente nelle membra di un bisognoso”.