Sono sempre un grandissimo problema. Ci vogliono mesi anni e parecchi interventi per farle guarire. Si tratta di approcci multidisciplinari, sovente complessi, in cui ti devi destreggiare tra la traumatologia e la chirurgia plastica. Per me la parte piu' impegnativa rimane quella plastica. I lembi sono difficili e sovente falliscono pure.
Solo quando i tessuti molli guariscono completamente, puoi pensare a terapie ortopediche definitive come chiodi endomidollari o placche. I pazienti stanno mesi e mesi in fissatore esterno. Spesso si scoraggiano.
Bisogna inoltre pensare a soluzioni complesse come trasporti ossei con Ilizarov o tecniche con cemento osseo.
Spesso abbiamo successo ma purtroppo non sono rari i casi in cui si finisce con una amputazione.
C'e' chi chiede l'amputazione dall'inizio, normalmente per motivi economici, ma e' un peccato non tentare a salvare l'arto.
Le fratture esposte ed infette sono comunque un'area di grandissima frustrazione per il medico, che sovente vede mesi di tentativi portare comunque ancora ad una amputazione.
Senza parlare dei rischi di embolia polmonare!
Eppure le fratture esposte sono tantissime e bisogna che qualcuno si prenda cura di loro anche se costituiranno in genere un elemento negativo nelle statistiche dei successi ospedalieri, e porteranno a gravi perdite economiche per l'ospedale.
Fr Beppe
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