venerdì 23 aprile 2021

Casi difficili

Abbiamo ricoverato un poveretto con un’ernia scrotale incarcerata ed associata ad un idrocele.
Anche in questo caso l’operazione e’ stata un incubo. Non si trattava di un’ernia normale. Era un groviglio di anse abnormi e pesantissime che non si riusciva assolutamente a staccare dalla vaginale del testicolo. Ho avuto dei momenti di panico e di scoraggiamento, anche perche’ il malato e’ parente di un medico di Meru. Poi, sono riuscito a staccare le anse intestinali anomale, ad eseguire l’eversione della tunica vaginale, ed a ridurre il materiale intestinale attraverso la porta erniaria.
La riduzione e’ stata molto difficoltosa perche’ c’erano aderenze e sinuosita’ anormali in quel lungo pezzo intestinale, che comunque ci sembrava vitale e che quindi non abbiamo pensato di recidere.
I problemi di questo paziente sono pero’ iniziati la notte stessa.


L’addome si e’ fatto subito durissimo e via via piu’ disteso. Ha poi complicato con vomito biliare. E’ stato giocoforza ritornare in sala, dove abbiamo diagnosticato un tremendo volvolo, con un annodamento delle anse veramente impressionante.
Con pazienza siamo pero’ riusciti a “svolgere” la matassa che apparentemente aveva come fulcro quelle anse pesanti e anormali di cui ho accennato sopra. Tale sospetta malformazione occupava almeno 50 cm dell’ileo terminale. Una resezione ileale semplice sarebbe stata
improponibile, mentre un’anastomosi ileo colica all’ascendente avrebbe rimosso un’ampia sezione di intestino.
Considerando il fatto che anche prima dell’erniorrafia la malformazione intestinale c’era, e riflettendo sul dato che il paziente non era occluso, abbiamo quindi deciso di riposizionare le anse nel modo migliore possibile per evitare un nuovo volvolo, ed abbiamo richiuso.
Il malato ora e’ in quarta giornata. Non va male: la distensione addominale di sta riducendo; e’ canalizzato ai gas, anche se dal sondino nasogastrico ancora esce abbondante liquido bliliare.
Per lui sto incrociando le dita, sperando che le cose si mettano per il meglio.

Fr Beppe



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