lunedì 26 aprile 2021

I pazienti impazienti

In fondo la natura umana e’ la stessa a tutte le latitudini: quelli che chiamiamo i nostri pazienti diventano ogni giorno meno pazienti, e si lamentano sempre; dicono di venir da lontano, di non avere mezzi di trasporto per ritornare a casa, di essere stanchi di attendere, ecc.
Anche oggi, pur avendo lavorato non-stop fino alle ore 22.30, ho dovuto sentire questa canzone a partire dal mattino, e tra me pensavo che davvero l’essere umano rischia di essere incontentabile.
Offriamo a tutti il nostro servizio, seppure onestamente non di eccellenza; eseguiamo in una sola giornata degli esami che anche in Italia vanno prenotati in precedenza con liste di attesa di vari mesi...
Eppure quel che sentiamo sono sempre lamentazioni (siamo lenti, si aspetta per troppe ore per essere visitati, e cosi’ via).
Nessuno poi si rende conto che, se tardiamo a prenderci cura di lui, e’ perche’ ci sono altri problemi o emergenze da qualche altra parte dell’ospedale.


So che molti lo fanno per ignoranza; sono cosciente del fatto che non nsi rendono conto del nostro carico di lavoro; ed allo stesso tempo comprendo che una mia parola detta male ad un malato puo’ diventare un boomerang, perche’ poi lui andra’ a spargere la “buona novella” di quanto siamo scortesi.
Per questo mi sforzo di perdonarli sempre, e di considerare ogni paziente come un dono di Dio, perche’, se continuano a venire nonostante i nostri limiti ed i tempi di attesa a volte snervanti, e’
perche’ sono ancora contenti di noi...

Fr Beppe


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