Bilancio

Certamente il 2021 è stato un altro anno difficile.

Non abbiamo avuto volontari a causa della pandemia (salvo poche eccezioni dagli USA e dalla Germania), e la solitudine è stata tanta, ma abbiamo comunque lavorato abbastanza bene.

Posso dire di essermi impegnato al massimo anche nel 2021.

Il settore che più è cresciuto a Matiri è certamente la chirurgia, e soprattutto l'ortopedia.

Abbiamo mantenuto una media di 120 interventi al mese, su sei giorni alla settimana.

Anche dal punto di vista economico, la chirurgia è il settore che mantiene i costi anche di altri servizi in cui siamo ancora piuttosto a terra.

Altro dipartimento in cui l'afflusso è stato in costante aumento è quello dell'endoscopia digestiva, che a Matiri funziona dal lunedì al venerdì, senza bisogno di prenotazione. Il prezzo è molto favorevole, per cui ora il servizio è in espansione. Per il 90% si tratta di gastroscopie e per il 10% di colonscopie.

Tanti

Anche oggi sono affluiti a noi in tanti, sicuri di trovare risposte ai loro bisogni: credo che la costanza delle prestazioni e la fedeltà nell'essere disponibili ventiquattr'ore al giorno per sette

giorni alla settimana sia da sempre la forza del servizio ed anche un po' la sua "maledizione".

"Forza": perchè ci rende punto di riferimento sicuro a cui la gente guarda con fiducia.

"Maledizione" (per modo di dire): perchè ormai non ci sono più riposi, nè giorni festivi; la gente viene sempre e comunque, di giorno e di notte; nei giorni feriali e festivi.

Oggi per esempio abbiamo operato al femore una bimba di sei anni che era caduta da un albero ed aveva riportato una brutta frattura. 

Al pomeriggio invece è arrivata una ragazza con una peritonite da appendicite perforata. In entrambi i casi ci hanno detto candidamente: "veniamo qui perchè operate subito!".

Ora è tardi e sono passate le 22. Sono alle prese con una malari cerebrale in un

bimbo piccolo e con una ematemesi da varici esofagee in un adulto cirrotico.

Sei fissatori esterni in tre giorni

Nelle festivita' il numero di incidenti stradali sembra incrementato in modo esponenziale. Si tratta in genere di brutte fratture, sovente esposte.

Sono casi complicati che richiedono un lungo piano terapeutico prima della guarigione. Normalmente si inizia con fissatore esterno. Seguiranno poi interventi di riparazione dei tessuti molli, come lembi e/o innesti cutanei.

La fissazione interna con chiodo endomidollare o placca avverra' dopo molti mesi.

Le fratture esposte sono sempre un dramma.

Oggi il lungo cammino di guarigione e' iniziato per altre due persone. Abbiamo messo il fissatore esterno, in attesa dei passi ulteriori da compiere.

Fr Beppe

Momenti Natalizi a Matiri

 

Emergenze natalizie

Essendo stato di guardia per tutto il lungo week end natalizio, ho avuto la possibilità di farmi un’ idea delle principali emergenze per cui la gente afferisce all’ospedale di Matiri.

Durante le festività è stata una epidemia di fratture, tutte bruttissime, la maggior parte complesse e con ossa esposte.

La cosa triste è che quasi tutti venivano da altri ospedali, dove non era stato fatto quasi niente.

Ho ricevuto fratture esposte non suturate, e con l’arto ancora pieno di terriccio e sporco, e con le ossa fuori.

Ne ho ricevute altre in cui, invece di applicare una doccia gessata, in altre strutture avevano usato un cartone: quest’ultimo provoca grosse flittene e rende la terapia chirurgica molto più difficile.

Ci sono state chiamate continue, di giorno e di notte.

Due Gesù Bambini

Come consuetudine per il terzo anno consecutivo, sono di nuovo di guardia sia a Natale che a capodanno.

Ne sono comunque felice, e mi piace essere presente in ospedale quando la maggior parte dei colleghi riposa.

A Natale il settore dell'ospedale emotivamente piu' toccante e' comunque la maternita'.

Veder nascere un bambino la notte del 24 dicembre mi fa sempre pensare a Gesu' Bambino.

Oggi ho avuto questa esperienza due volte: nella notte e' stato un parto naturale ed e' nata una bambina. Nel pomeriggio di oggi e' stato un cesareo ed e' nato un maschietto.

In entrambi i casi e' stata una bellissima esperienza.

Buon Natale e Buon Santo Stefano a tutti.

Fr Beppe

Il sole brilla... ed i malati fioccano da ogni parte...

Il Signore ci ha concesso due giorni di sole splendente, dopo le piogge torrenziali dell’inizio settimana.

Il cielo e’ di un blu terso, ed il caldo e’ torrido e piacevole: non c’e’ un filo di vento, ma non e’ afoso. Sembra di essere in Sicilia, nella valle dei templi.

Queste condizioni climatiche hanno incoraggiato molti ad avventurarsi sulle nostre strade ormai gravemente rovinate dalle piogge, ma oggi completamente asciutte.

Dopo due giorni di calma relativa, oggi l’ambulatorio pullula nuovamente. Ci sono grida da ogni parte, e naturalmente gente che litiga perche’ vuol passare prima degli altri.

In fondo la natura umana e’ la stessa a tutte le latitudini: quelli che chiamiamo i nostri pazienti diventano ogni giorno meno pazienti, e si lamentano sempre; dicono di venir da lontano, di non avere mezzi di trasporto per ritornare a casa, di essere stanchi di attendere, ecc.

Anche oggi, vigilia di Natale, ho dovuto a sentire questa canzone a partire dal mattino, e tra me pensavo che davvero l’essere umano rischia di essere incontentabile.

Due notti di file

E’ davvero pesantissimo quando le chiamate notturne arrivano a raffica ed il giorno seguente non riesci a riposare.

Nella notte tra lunedì e martedì l’emergenza è arrivata all’una.

Non mi hanno detto che si trattasse di un cesareo. Hanno semplicemente chiamato per una visita di controllo in maternità.

Arrivato in sala parto ho incontrato una delle pochissime partorienti veramente obese: era enorme, non solo a causa del pancione ma anche per il carico adiposo che la appesantiva. 103 chili di peso corporeo.

“La cervice è completamente aperta dalle 23 ma il feto non scende.

Abbiamo rotto le membrane e c’è meconio”.

Il cesareo è risultato difficoltoso, in parte per la mole della paziente.

La donna sanguinava dappertutto e non è stato facile controllare l’emorragia. L’operazione, che normalmente richiede non più di mezz’ora, è quindi durata circa due ore, ma alla fine è andata bene e ci siamo diretti verso le nostre camere con la gioia di sapere che mamma e bambino stavano bene entrambi.

Sono le cinque del mattino e suona il telefono

Oggi mi sento fortunato perche' la chiamata notturna e' arrivata quando ormai avevo dormito un numero di ore decente.

Stamane non si e' trattato di una frattura, ma della maternita'.

Era un arresto di travaglio in secondo stadio: la mamma era completamente dilatata, la testa del bambino era molto bassa, ma le spinte erano del tutto inefficaci.

Mi sono precipitato in sala parto con la mente aperta...non sapevo ancora che cosa avrei deciso.

Pioveva a dirotto e mi sono bagnato come un pulcino prima di raggiungere il reparto maternita'.

Visitata la mamma e preso coscienza del fatto che il battito cardiaco fetale non era dei migliori, ho deciso di provare ad estrarre il bimbo.

Per preparare il cesareo infatti ci sarebbe voluto troppo tempo...e forse questo avrebbe potuto danneggiare il nascituro anche in modo letale.

Grazie

Di cuore ringrazio la "Associazione Aiutando nel Mondo" e tutti i benefattori che ci hanno permesso di acquistare un nuovo elettrobisturi, in sostituzione del vecchio che era arrivato al capolinea.

Un bel regalo di Natale che accogliamo con riconoscenza e con la promessa di usarlo con dedizione, al servizio dei nostri malati.

Grazie di cuore.

Fr Beppe

Fratture collo femore

Le fratture del collo del femore sono le uniche per cui non riesco ad offrire una endoprotesi d'anca gratuitamente.

Il costo dell'impianto ortopedico e' di 120 euro che purtroppo devo chiedere al paziente di pagare.

Pur non essendo una cifra astronomica, per molti pazienti e' comunque molto costosa, e spesso impossibile.

Ci sono famiglie che non riescono a pagare questa cifra!

Per questi casi bisognosi ho 20 endoprotesi donate dalla Associazione "Aiutando nel mondo".

Ma, con il grande bisogno che abbiamo, 20 endoprotesi per i piu' poveri finiscono in fretta.

Oso chiedere se qualcuno volesse fare un regalo natalizio ad una persona bisognosa che e' ricoverata per frattura collo femore, ma non riesce a pagare l'endoprotesi.

Tre giorni di incontri

Ogni volta che mi si chiede di sedermi attorno ad un tavolo per discutere di piani di lavoro, obiettivi da raggiungere, strategie per il nuovo anno, io mi sento come un pesce fuor d'acqua.

Ho infatti bisogno di muovere le mani, di vedere malati, di operare.

Alla fine di una riunione mi sento piu' svuotato e stanco che dopo un difficile intervento chirurgico.

Ho cercato di evitare, di dire che non sono fatto per queste cose, ma non c'e' stato verso.

Dovevo esserci anche io a quelle riunioni.

Ed allora ho cercato di dare del mio meglio, soprattutto in difesa dei malati, ma anche a favore dei dipendenti.

Sono maturate decisioni importanti nella linea della riduzione dei prezzi in ospedale, al fine di rendere Matiri accessibile a tutti...soprattutto ai piu' bisognosi.

Antony

E' stato ricoverato a Matiri per circa un anno ed oggi e' volato in Paradiso.

La sua e' una storia triste.

Affetto da una gangrena di Fournier che gli ha gradualmente distrutto i genitali ed il perineo, e' stato "scaricato" in ospedale dalla famiglia che non si e' piu' fatta vedere.

Abbiamo cercato in tutti i modi di far guarire quell'ulcera tremenda che con la sua aggressivita' ha reso il paziente incontinente per feci e urina.

I nostri tentativi sono pero' stati tutti vani. La malattia e' sempre progredita. Avremmo anche voluto trasferirlo a Nairobi per terapie piu' specialistiche di quanto potevamo offrire a Matiri, ma la famiglia e' rimasta latitante.

Abbiamo comunque fatto la nostra parte. Antony ha sempre avuto antibiotici; lo medicavamo tutti i giorni; lo tenevamo pulito; ha conservato l'appetito fino alla fine.

La parte piu' triste e' che e' sempre stato cosciente. Ha quindi visto con i suoi occhi il disfarsi progressivo del suo corpo.

Oggi si e' addormentato definitivamente e senza dolore.

Mi ha comunque impressionato la sua forza d'animo.

Non e' morto abbandonato perche' noi c'eravamo. Siamo stati noi la sua famiglia, anche se quella vera si e' liberata di Antony gia' molti mesi fa.

"Riposa in pace e vola in Paradiso. Il purgatorio lo hai fatto qua".

Fr Beppe

Visit to St. Orsola Mission Hospital Matir

In November 2021 I had the opportunity to visit St. Orsola Mission Hospital, the most active SIGN hospital in Kenya. The hospital is located in the rural mountainous Tharaka Nithi County of the Meru District, some 220 km north-east of Nairobi, the last 15 km on mud road. There I joined Beppe Gaido, MD an outstanding surgeon, covering for general, gynecological, obstetric and trauma surgery. Nevertheless the focus is on trauma surgery which represents 75-80% of the activity in the surgical theatre. In this year Beppe Gaido has performed more than 700 SIGN surgeries. In the month of November 50 SIGN nails, including two SIGN hip constructs were done. I had the chance to appreciate Beppe Gaido’s large experience. He has an excellent routine in all aspects of the SIGN technique. I was able to contribute to the retrograde nailing for femur fractures with the patella tendon split approach. The needs of the patients with fractured limbs are the driving energy of Beppe Gaido daily work. He tries to find a solution for every aspect of the patient’s problem not only in terms of surgical care but also concerning mobilization, weight bearing, wound care and length of the stay in the hospital (as short as possible to limit infections). 

Libro Madri

Grazie a tutti i lettori che mi aiuteranno ancora regalando il libro MADRI anche per questo Natale.

E' disponibile sia cartaceo che come e-book.Lo trovate su Amazon.it

Una bellissima notizia e' che sta per uscire anche l'audiolibro che certamente aiutera' i non-vedenti e tutti coloro che preferiscono ascoltare.

Fr Beppe

A casa

Ho ancora le stampelle e la doccia gessata, ma sono a casa con il mio bambino. L'incidente e' stato bruttissimo ed ho rischiato di morire.

Arrivato in ospedale incosciente, non ricordo neppure di essere stato in sala.

Ho visto la lastra di controllo qualche giorno dopo. Mi avevano messo placca e viti.Sono stato dimesso con le stampelle e mi han detto di non caricare per 6 settimane.

Non ho male e sono davvero felice di essere a casa sano e salvo.

I punti sono stati tolti e non c'e' infezione.

So che potro' guarire completamente.

Un paziente

Endoscopia digestiva in forte aumento

Dopo un lungo periodo sonnolento, l'ambulatorio di endoscopia digestiva di Matiri è ora decisamente impegnativo. Abbiamo una media di 5 gastroscopie ogni giorno, insieme a a 3-4 colonscopie.

Ne sono davvero felice.

Offriamo questo servizio dal lunedì al sabato, e questo facilita i pazienti che praticamente mai vengono rimandati indietro senza una endoscopia, a parte nei rari casi in cui posso essere assente.

Il costo è davvero contenuto, cosa che facilita l'accesso dei meno abbienti.

Spero di potenziare ulteriormente il servizio, ovviamente bilanciando questa importante attività con quella della sala operatoria e dell'ambulatorio.

Fr Beppe

Live dal Kenya

 Guarda il video della diretta su Instagram...

A very septic patient

Jane came to our hospital at night, at about 10 pm. She was shivering and she had high fever of 40°. She complained of massive purulent vaginal discharge for the last one month, and she had been treated repeatedly in a local facility for PID (pelvic inflammatory disease) without improvement.

Because Jane is 32 years old and she is married, the first question  have asked her was about the last menstrual period: she could not recall it very well.

With the patient in bed I have done a simple palpation of the abdomen and I have noticed a mass below the umbilicus, which was highly suggestive of a gravid uterus.

I have asked the patient about a possible pregnancy, but she was not sure about it because her periods had always been irregular since adolescence.

I have also noticed a vertical umbilico-pubic scar and the patient confirmed to me that it was a previous caesarean section.

Che senso ha

Spesso ci sentiamo impotenti ed inutili. Ci chiediamo seriamente che senso ha avuto curare la malaria di un bambino, sapendo benissimo che poi sarebbe morto lo stesso al prossimo attacco. 

A volte abbiamo tentato di nasconderci dietro la scusa della stanchezza, come ieri sera, quando l’infermiera della notte mi ha chiamato alle 23 dicendomi di rivedere una ragazzina di 13 anni che le sembrava in condizioni fisiche precarie. Io le ho risposto che veramente non ce la facevo più, e che quindi avrebbe potuto instaurare lei stessa un piano terapeutico per la notte. Io poi avrei visitato la paziente il mattino seguente con un po’ più di lucidità mentale. Peccato che quella bimba sia morta durante la notte ed io non abbia mai avuto la possibilità nè di visitarla, nè di chiederle scusa per non aver capito la gravità della sua situazione. E’ proprio vero: qui tutto è esagerato, sia nel bello che nel brutto.

Appuntamento con la formazione

Da due settimane la lezione del giovedi' non e' esattamente medica.

Stiamo infatti parlando di qualita' del servizio.

Il fine e' quello di migliorare la qualita' delle nostre prestazioni ai pazienti.

Si tratta di un grande sforzo che Matiri sta facendo per fare un passo avanti, un salto di qualita', al fine di diventare una struttura che la gente apprezza e sceglie.

Abbiamo parlato di cose importanti, come la gentilezza verso i pazienti, i servizi offerti senza causare inutili ritardi ed attese, la segretezza della diagnosi.

Inoltre abbiamo preso decisioni importanti nella riduzione dei prezzi dei farmaci e degli esami di laboratorio...sono troppo felice al riguardo!

La decisione piu' importante per me e' stata quella di operare sempre tutti subito dopo il ricovero, senza inutili attese.

Nessuno deve aspettare l'intervento per piu' di 24 ore, dopo il ricovero.

Ringraziamo la provvidenza

Oggi e' stato installato il nuovo analizzatore per gli elettroliti.

Per il passato la macchina era spesso rotta, con tempi di riparazione non brevi... con il risultato che questo importante set di esami ci era sovente negato.

Inoltre non potevamo testare la calcemia, cosa di non poca importanza, soprattutto dopo le tiroidectomie totali.

Ora anche il calcio e' testabile nel nostro laboratorio.

Inoltre la macchina nuova ci da' speranze di continuita' nel tempo, senza troppi guasti.

Ringraziamo la Provvidenza che ci ha offerto i mezzi economici per acquistare questo importante analizzatore.

Ora anche gli anestesisti saranno meno preoccupati prima di effettuare una anestesia generale.

Si tratta di un dono importante, di cui ringraziamo la Divina Provvidenza.

Fr Beppe

Monica

La sua e' una storia molto triste. Proviene da un villaggio poverissimo del Tharaka. E' venuta in ospedale con un'ulcera putrida del cuoio capelluto, ulcera che non guariva da oltre un anno.

La famiglia era evidentemente molto povera, a giudicare dai vestiti di coloro che l'hanno accompagnata. 

E' stata dura anche chiedere loro il deposito per il ricovero, per cui ho pagato io con offerte ricevute dai benefattori.

A me quell'ulcera, piena di larve di insetti e molto infetta, e' parsa maligna sin dal primo momento. Nessuno pero' aveva mai fatto una biopsia, credo per ragioni economiche.

Ora comunque non potevo piu' tergiversare, ed ho fatto la biopsia, pagandola con gli stessi soldi dei benefattori.

Purtroppo il risultato dell'esame non mi ha smentito: carcinoma spinocellulare del cuoio capelluto.

Mukami

E' un'altra storia pregnante di questi ultimi tempi.

Mukami e' una donna relativamente giovane, affetta da diarrea irrefrenabile per gli ultimi sei mesi.

E' uno scheletro.

Le terapie non la aiutano.

Mukami non ha mai fatto un test HIV per vari motivi, il principale essendo la negazione freudiana.

Ha sempre rifiutato anche il ricovero perche' vive nel circondario e teme il giudizio degli infermieri.

Ho fatto pressione su di lei per il test HIV, ma ha sempre rifiutato.

La seguivo a domicilio. Le facevo flebo per reidratarla.

E' comparso il mughetto orale, sempre piu' difficile da trattare, ma anche allora Mukami ha rifiutato il test.

Storie di ordinario eroismo

Oggi vi voglio parlare di una persona a me molto cara, un medico come me, un volontario da anni al mio fianco, un grande amico.

Da circa due anni non riesce a fare volontariato in Africa a causa del coronavirus.

Questo ha creato nella sua vita un senso di grande insoddisfazione e frustrazione.

Ovviamente questa persona lavora con i malati in Italia, ma la sensazione era quella di non fare abbastanza.

Data la situazione pandemica, ha quindi deciso di offrirsi come medico vaccinatore volontario, nell'impossibilita' di venire in Kenya.

Ha riempito tutti i tempi liberi dal lavoro con questa importante attivita'.

Dopo molti mesi di lavoro e' venuto il momento di essere pagato.

Ha ricevuto una retribuzione di 5000 euro.

Naomi

Non tutti i lettori conoscono la sua storia. Ecco perche' mi sembra bello tracciarvi alcune linee della sua vita.

Oggi e' la giornata mondiale delle persone con disabilita' e mi sembra il momento giusto.

Arrivo' a Chaaria nel 2007. Aveva 17 anni. Orfana da anni, originaria del villaggio di Mikinduri, viveva con la nonna.

Un giorno, dopo aver nuotato al fiume con le amiche dopo la scuola, senti le gambe un po' pesanti, ma penso' che fosse stanchezza.

Ando' a dormire, ma il mattino seguente si ritrovo' paralizzata dal collo in giu'.

Venne portata a Chaaria in questa situazione. Firse la speranza era che facessimo il miracolo.

Siamo infatti riusciti a recuperare gli arti superiori ma la paralisi a quelli inferiori non e' mai migliorata. Abbiamo fatto anni di fisioterapia ma niente! Naomi non ha ripreso a camminare.

Non potevamo tenerla in ospedale per sempre, e le abbiamo dato una stanza nella comunita' Fratelli. Nel frattempo abbiamo fatto piani per far riprendete la scuola a Naomi che aveva lasciati alla seconda superiori.

A Nairobi

Dopo oltre 13 mesi sono riuscito a staccare per alcuni giorni.

Il Dr Kinyua e' a Matiri e mi sostituisce per 5 giorni.

Oggi sono riuscito a rinnovare il mio passaporto presso l'ambasciata italiana a Nairobi. Sono stati gentilissimi e molto veloci.

In pomeriggio ho fatto visita a Naomi che sta bene e sta vivendo positivamente la sua situazione. Ha un buon lavoro ed e' serena.

Davvero Naomi e' una donna forte.

Ringrazio Dio per questo momento di riposo.

Fr Beppe

In una situazione di pandemia in cui il corona sembra aver preso la prima pagina assoluta. In un momento confuso in cui la variante omicron ci fa paura, paventando scenari gia' visti nel recente passato.

In un mese strano in sento volontari con whatsap, ed essi cancellano la prenotazione come volontari a gennaio a causa della possibile chiusura dei voli con l'Africa meridionale e forse subsahariana.

In questo brutto momento della pandemia che rialza la testa, vorrei semplicemente che ci ricordassimo anche di tutte le altre malattie...dalla tubercolosi, al cancro, al diabete, ecc.

Certamente queste non sono scomparse, anche se il coronavirus le ha un po' oscurate nell'immaginario colletttivo.

Neppure l' AIDS e' scomparso, anche se si sono fatti molti passi avanti.