La sua e' una storia molto triste. Proviene da un villaggio poverissimo del Tharaka. E' venuta in ospedale con un'ulcera putrida del cuoio capelluto, ulcera che non guariva da oltre un anno.
La famiglia era evidentemente molto povera, a giudicare dai vestiti di coloro che l'hanno accompagnata.
E' stata dura anche chiedere loro il deposito per il ricovero, per cui ho pagato io con offerte ricevute dai benefattori.
A me quell'ulcera, piena di larve di insetti e molto infetta, e' parsa maligna sin dal primo momento. Nessuno pero' aveva mai fatto una biopsia, credo per ragioni economiche.
Ora comunque non potevo piu' tergiversare, ed ho fatto la biopsia, pagandola con gli stessi soldi dei benefattori.
Purtroppo il risultato dell'esame non mi ha smentito: carcinoma spinocellulare del cuoio capelluto.
Mentre continuavamo con le medicazioni, allo scopo di tener pulita l'ulcera e prevenire una setticemia, ho fatto anche tutti gli esami necessari alla stadiazione del tumore.
Purtroppo le informazioni ricevute sono state tutte infauste.
La lastra del torace ha dimostrato metastasi polmonari.
L' ecografia addominale ha invece evidenziato metastasi epatiche ed ascite.
Monica era anche molto anemica e necessitava di trasfusioni...ma noi non avevamo sangue.
Il dolore e' stato un problema costante ed abbiamo provato con tutti gli analgesici a nostra disposizione, con lo scopo di tenere Monica in uno stato privo di dolore.
Pian piano la paziente e' entrata in coma (metastasi cerebrali? Non avevamo i soldi per la TAC).
L'abbiamo nutrita con sondino nasogastrico, dandole quello che potevamo: latte arricchito di magarina, uova crude, succhi di frutta, brodi di carne.
Ci siamo presi cura delle piaghe da decubito che sono ovviamente comparse, dato lo stato di estrema defedazione.
Oggi finalmente Monica e' volata in cielo. Nessuno e' mai venuto a trovarla da casa...ma noi ci siamo stati fino alla fine. Siamo stati noi la sua famiglia.
Non era piu' una paziente operabile, neppure al momento del ricovero. Anche riguardo a radio e chemioterapia (lasciati da parte per un momento i problemi economici) ci sembrava in condizioni troppo scadenti per poterle affrontare.
Abbiamo scelto la terapia palliativa, unita a quella di Madre Teresa (amore e cura fino al momento della morte).
Siamo certi che Monica e' ora felice in cielo ed e' contenta della cura che ci siamo presi di lei.
La famiglia non voglio giudicarla. Forse la miseria in cui credo vivano e' la spiegazione di tutto.
Li ho comunque avvisati della dipartita.
Riposa in pace Monica!
Fr Beppe
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