martedì 21 dicembre 2021

Sono le cinque del mattino e suona il telefono

Oggi mi sento fortunato perche' la chiamata notturna e' arrivata quando ormai avevo dormito un numero di ore decente.
Stamane non si e' trattato di una frattura, ma della maternita'.
Era un arresto di travaglio in secondo stadio: la mamma era completamente dilatata, la testa del bambino era molto bassa, ma le spinte erano del tutto inefficaci.
Mi sono precipitato in sala parto con la mente aperta...non sapevo ancora che cosa avrei deciso.
Pioveva a dirotto e mi sono bagnato come un pulcino prima di raggiungere il reparto maternita'.
Visitata la mamma e preso coscienza del fatto che il battito cardiaco fetale non era dei migliori, ho deciso di provare ad estrarre il bimbo.
Per preparare il cesareo infatti ci sarebbe voluto troppo tempo...e forse questo avrebbe potuto danneggiare il nascituro anche in modo letale.


Come sempre la mia prima opzione e' stata quella della ventosa, ma anche stavolta non sono riuscito ad estrarre il bambino. La ventosa si e' staccata 3 volte, anche se la testa era ulteriormente scesa un po', sino al livello del perineo.
Ora la testa era troppo bassa per tornare sui miei passi e fare un cesareo.
Ho quindi impugnato il forcipe, fatto una generosa episiotomia ed ho provato a tirare, aiutato dalle contrazioni della mamma.
Dopo qualche secondo la testa ha cominciato a scendere, ed in un baleno il bimbo era fuori.
Pero' non piangeva!
Ho quindi lasciato la malata alle cure dell'infermiera e mi sono dedicato al neonato.
All'inizio non respirava ed ho usato l'ambu per ventilarlo. Poi sono apparsi i primi gasping, e quindi un respiro regolare.
Il bimbo non piangeva, ma gradualmente migliorava.
Allora sono tornato dalla mamma, che fortunatamente non ha avuto una emorragia post-partum.
Ho aiutato l'infermiera a riparare la grossa episiotomia, ringraziando Dio perche' non si erano formate lacerazioni perineali o fistole.
Erano le 8 quando ho teminato la sutura, ed e' solo allora che ho sentito i primi vagiti, seguiti poi da un pianto sempre piu' vigoroso.
Ce l'avevamo fatta.Tornando verso la camera ho incontrato Padre Emilio e gli ho spiegato della chiamata e del lieto fine.
Lui mi ha chiesto il sesso del neonato...e con mia sorpresa, mi sono accorto di non saperlo.
Non avevo neppure guardato, in tutto quel caos di buon mattino.

Fr Beppe

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