Fare una tiroidectomia è tuttora molto ansiogeno per me, nonostante il fatto che la eseguo ormai da anni.
Sarà perchè ne faccio relativamente poche, e quindi per me non è mai diventato un intervento di routine.
Quando mi capita, normalmente provo a chiedere al paziente se vuole farsi operare altrove...ma quasi sempre lui rifiuta, e quindi mi devo piegare alla sua volontà ed alla sua incrollabile fiducia nei miei confronti.
Quando poi il giorno dell'operazione arriva, inizio ad essere ansioso la sera prima: prego sempre tanto prima di ogni tiroidectomia, e normalmente dormo poco la notte precedente.
Prego anche durante l'intervento: chiedo al Signore di aiutarmi a non causare emorragie: quanto temo i sanguinamenti incontrollabili durante tiroidectomia! Gli chiedo anche di darmi occhi aperti nel vedere e calma nell'agire, in modo da evitare danni al nervo ricorrente, sempre troppo vicino al campo operatorio.
L'ansia e la tensione in genere continua anche dopo aver messo l'ultimo punto; continuo quindi a pregare mentre aspetto con ansia che il paziente venga estubato: "respirerà da solo o avrà una paralisi laringea? Avrò danneggiati i ricorrenti?"
Quando infine il malato respira da solo dopo l'estubazione,la preghiera contina silenziosa mentre aspetto con trepidazione il risveglio completo, quando finalmente posso chiedergli: "Come ti chiami?"
La gioia è grandissima quando l'operato mi risponde a voce piena e non con un sussurro. Allora gli chiedo di urlarmi il suo nome.
Quando lo sentiamo forte e chiaro, tutti in sala ci diamo una pacca sulle spalle e ci rilassiamo completamente.
Ho finito poco fa una tiroidectomia totale.
La paziente mi ha appena urlato che si chiama Kiende, e quindi siamo tutti contenti, anche se la lista operatoria non è ancora finita.
Il gozzo di oggi era molto grande e bilaterale.
Sono stato molto in dubbio se operare o meno.
Ancora una volta ho ceduto alla persistenza della paziente e di sua figlia.
L'operazione è stata delicata a motivo delle dimensioni del gozzo, ma la donna non ha sanguinato affatto.
Kiende è quasi svegli e parla.
Anche oggi il Signore ha ascoltato la mia preghera e mi ha tenuto una mano sulla testa.
Ora continuerò a pregare per renderGli grazie, anche continuando con le altre operazioni di oggi (fratture e cesarei)
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