lunedì 4 settembre 2023

SE VOGLIAMO AVERE UN FUTURO

Io credo che, se continuiamo a voler bene ai poveri, a dar loro la
priorità, a sacrificarci per loro giorno dopo giorno, la gente
continuerà a credere in noi e la nostra opera continuerà ad essere
significativa.
I poveri sono il nostro parafulmine e, finchè il nostro cuore
appartiene a loro, la nostra azione ed il nostro servizio saranno
stabili e duraturi, perchè costruiti sulla roccia e benedetti da Dio.
I problemi cominceranno quando le nostre giornate saranno "vuote" di
poveri, quando avremo tanto tempo libero per pensare a noi stessi e
poco tempo da dedicare agli altri, quando non ci sacrificheremo più
per il nostro prossimo.
Vedere l'ospedale pieno è per me sempre una gioia, non tanto perchè
soffro di megalomania, ma piuttosto perchè sinceramente ritengo che,
se la gente ci apprezza e si fida di noi, ciò significa che anche Dio
è contento di quello che facciamo. Un ospedale deserto mi porterebbe a
dubitare che forse il Signore mi stia mandando un messaggio per farmi
capire che c'è qualcosa che non va.
Anche i nostri sostenitori saranno con noi finchè ci vedranno donati
completamente, mangiati letteralmente dal servizio e dalla stanchezza;
se cominceremo ad evitare la fatica, le persone scomode, i lavori
pesanti, i servizi che richiedono impegno continuo per ventiquattr'ore
al giorno, allora anche i benefattori pian piano diminuiranno, e noi
ci troveremo soli.
La stima che la povera gente ha di noi è alta e la nostra fama arriva
ormai lontano.
La dedizione e la donazione sono il segreto per il nostro futuro:
finchè avremo il coraggio di sacrificarci e spenderci totalmente,
finchè non metteremo i nostri diritti personali davanti a quelli dei
poveri che bussano alla nostra porta, finchè i nostri reparti saranno
pieni e noi saremo presenti con i malati ogni giorno della nostra
vita, allora non avremo nulla da temere: l'ospedale continuerà ad
andare avanti, i benefattori ci sosterranno, i malati si fideranno di
noi, e le nostre forze si rinnoveranno ogni giorno.
La nostra motivazione sarà quella che ci manterrà forti ed in salute,
impedendoci di crollare.
Questa è per me un'esperienza vissuta e sperimentata giorno dopo
giorno: se i miei ideali rimangono alti, se la voglia di donarmi
completamente permane forte, allora, anche dopo giornate pesanti ci si
sente gratificati e contenti, soddisfatti e ripagati di tutto.
Basteranno poche ore di sonno per essere nuovamente freschi ed
entusiasti nel ricominciare aservire.
Il futuro è certamente nelle mani di Dio, ma oso dire che è anche un
po' nelle nostre: il disimpegno, la pigrizia, l'egoismo certamente non
portano ad alcun futuro, mentre la fedeltà ai poveri, il servizio
incondizionato fino al sacrificio della vita, la dedizione quotidiana
e persistente, le motivazioni forti e gli ideali sempre alti sono la
nostra certezza morale che possiamo avere una rilevanza nell'oggi ed
una continuità nel futuro.

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