Nell’ultimo mese si è verificata una piccola epidemia tra i volontari, che uno dopo l’altro sono crollati sotto le grinfie di questo microorganismo. Anche il sottoscritto ha accusato sintomi causati da tale batterio.
Pur se classificato come il più frequente tra gli agenti eziologici di “diarrea del viaggiatore” (Davidson’s. Principles and Practice of Medicine. Churchil Livingstone), l’escherichia coli enterotossigeno dà a volte sintomatologie proteiformi che possono anche essere prive di diarrea.
La presentazione clinica più frequente, nella recente esperienza, è quella con diarrea acquosa e tenesmo per alcuni giorni. A volte si associa una febbricola che in taluni casi può salire fino ai 39.
Frequente è anche la nausea, che si accompagna a sudorazione profusa ed a senso di svenimento. Talora il paziente ha cefalea e dolore epigastrico.
Non mancano casi in cui prevalgono i segni legati al tratto alto del tubo digerente, con nausea, vomito, sudorazioni e senso di malessere, senza però diarrea.
La maggior parte dei problemi accusati al paziente sono legati alla presenza in circolo di enterotossine prodotte dall’escherichia.
Senza trattamento, la sintomatologia può trascinarsi fino ad una settimana o più.
La cosa migliore è ricorrere alla terapia con ciprofloxacina ai primi sintomi. Tale farmaco stronca il decorso dell’infezione, portando a risoluzione dei sintomi in 48-72 ore. Utile è inoltre una buona reidratazione orale con acqua bollita, the o bibite (in pratica, bisogna bere molto anche se si avverte nausea ed anoressia!).
Il colpevole di tali forme morbose a Matiri è certamente l’acqua che pompiamo dal fiume Mutonga.
L’acqua che beviamo è in genere comprata, ma bisogna fare attenzione per esempio nel lavarsi i denti con acqua corrente. Inoltre può essere rischioso mangiare pomodori crudi, in quanto lavati con acqua corrente.
Mentre ricordo a tutti i volontari che vogliono venire a Matiri che un incidente del genere potrebbe toccare anche a loro, aggiungo che la ciprofloxacina è sempre efficace. Infezioni da escherichia sono state contratte da un discreto numero di volontari, ma tutte si sono risolte senza problemi.
Invito anche a fare la massima attenzione nell’uso dell’acqua corrente, e ad evitare le verdure crude o la frutta non sbucciata.
Fr. Beppe Gaido
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