Hi, io sono un’Infermiera della Maternity, mi chiamo J.
E’ da un po’ che lavoro qui, ma le altre colleghe sono tutte molto nuove e provengono direttamente dalla scuola. La maternità di Matiri è molto importante, al fine di ovviare all’elevata mortalità durante il parto a domicilio: è un reparto di tanta gioia e purtroppo anche di drammi terribili: tante nascite felici, ma anche mamme e neonati che muoiono. Noi sappiamo per sicuro che, negli anni, sono venuti al mondo migliaia e migliaia di bambini meravigliosi e che molti di loro o le loro mamme non sarebbero sopravvissuti, senza questa Maternity . Come in tutto l’Ospedale, siamo poche ed ognuna è, in qualche modo, “madre” di tantissimi bimbi: anche se non abbiamo sofisticati strumenti di monitoraggio del travaglio, anche se abbiamo solo l’antico stetoscopio ostetrico, le nostre mani sapienti, la nostra grande esperienza, siamo orgogliose del nostro lavoro. Nella nostra cultura avere figli è di importanza capitale, il titolo di rispetto con cui ci si rivolge alla gente non è MRS o MISTER ma MAMA o BABA. Le donne sono realmente disperate se non possono concepire, talvolta non è colpa loro, ma è così difficile convincere i mariti a fare i test di fertilità; così, spesso, si sottopongono a delicati interventi chirurgici, pur di cogliere anche scarse possibilità. Il nostro lavoro si svolge con grande autonomia, seguiamo da sole il travaglio, il parto, valutiamo le condizioni di salute del neonato, decidiamo per la dimissione. Io penso di poter dire, senza presunzione, che siamo veramente brave; infatti, quando qualche cosa nel travaglio non ci convince e coinvolgiamo Fr. Beppe per un eventuale Taglio Cesareo difficilmente veniamo smentite. E’ un momento di tensione quando aspettiamo che l’infermiera di Sala Operatoria ci chiami per consegnarci il neonato avvolto in un telo verde: se la sua voce è accompagnata dal pianto
del neonato, che sollievo.
Chi ha visto la nostra Sala Parto forse ne è rimasto colpito per la sua modestia ed essenzialità: è una stanza con due lettini separati da una tenda, un carrello per gli strumenti una vecchia lampada scialitica, una culla con una lampada per riscaldare il neonato, talvolta più d’uno. Spesso partoriscono in contemporanea due donne, a volte la stanza risuona di gemiti di dolore, a volte le mamme serrano i denti per non fare neanche un lamento. In una stanzetta attigua ci sono tre incubatrici per le prime ora di vita o per qualche bimbo soffrente. Per fortuna i lavori della nuova Maternity stanno procedendo velocemente, i soldi dei donatori arrivano per completare tutto.
Spesso abbiamo dei Volontari, Ginecologhe/i od Ostetriche che passano qualche tempo con noi. La cosa ci fa piacere, il lavoro non manca, basta mettersi d’accordo nel modo di lavorare, non pestarsi i piedi, per così dire. Personalmente ci resto male se una Volontaria si rivolge, per esempio, direttamente a Fr. Beppe senza parlare di un problema del travaglio con me; mi sembra una mancanza di
considerazione della mia esperienza: probabilmente ho assistito a molti, molti, molti parti più di lei. Mi hanno raccontato che in alcuni Ospedali in Italia nascono 600/ 700 bambini ogni anno: a Chaaria sono più di 2000 suddivisi su un organico molto, molto, molto inferiore. Mi piace molto invece quando si parla dei rispettivi mondi lavorativi e ti viene da dire:”è una bella idea, non ci avevo pensato!”. Purtroppo molte Volontarie Ostetriche sono giovani, non riescono a ritornare gli anni seguenti, ma penso che si ricorderanno per tutta la vita del “bambinificio” di Chaaria e delle sue nurses.
Siamo pienamente disponibile ad accettare nuovi consigli sulla tecnica del parto, anche se lo siamo ancora di più quando le volontarie apprezzano pure il nostro stile di far partorire.
A Chaaria poi, Maternity e Pediatria sono un unico reparto. Noi suddividiamo il nostro tempo tra la sala parto e le camere della pediatria, dove prendiamo le vene ai piccoli malati, facciamo la terapia, seguiamo il medico in visita.
Siamo quindi molto contente quando le ostetriche italiane vogliono aiutarci non solo in sala parto ma anche in tutta la mole di lavoro che abbiamo in pediatria.
J., a nome di tutte le nurses della Maternity
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