mercoledì 11 novembre 2020

Madri stoiche

Catherine viene dal Tharaka, non lontano da Matiri. Ci e’ stata inviata per anemia grave e per assenza di battito cardiaco fetale. 
Lei e’ forte, in quanto le hanno detto tutto, ma riesce ad essere composta e stoica. Non parla di spiriti maligni e continua a ripetere: “Kazi ya Mungu” (e’ la volonta’ di Dio).
La sua emoglobina e’ 4 grammi, ma, con nostra sorpresa, lei cammina e non lamenta grandi problemi, se non una tachicardia severa con cuore che galoppa ad oltre 140 al minuto.
Le faccio un’eco, soprattutto per decidere il da farsi. Sono infatti combattuto tra una revisione della cavita’ uterine ed un parto pilotato con oxitocina.
Ma questa volta il monitor mi presenta un’immagine dolce a vedersi: il battito e’ presente e vivace. Il feto e’ di circa quattro mesi, ed e’ per questo che nel dispensario di partenza non avevano sentito l’attivita’ cardiaca, mentre la mamma ancora non era cosciente dello scalciare del piccolo. Le ho dato la notizia, che l’ha fatta saltare sul lettino ed esultare con un forte: “Alleluya, God is great!”.


Ma allora perche’ e’ anemica. E’ magra, ma non sembra particolarmente denutrita.
“Hai avuto perdite ematiche negli ultimi mesi?”
“Neanche una volta!”
“Ma allora come mai?”
Sposto la sonda un po’ piu’ in su, e, dalla parte sinistra dell’addome, scopro la ragione del suo stato: ha una milza enorme che quasi le arriva all’ombelico.
Che stupido! Come ho fatto a non pensarci prima! Il Tharaka e’ zona di altissima trasmissione malarica, durante tutto l’anno; e la popolazione sovente sviluppa splenomegalie veramente incredibili.
Quest’ organo, normalmente deputato ad eliminare i globuli rossi invecchiati, inizia a lavorare eccessivamente, e a mangiare pure le emazie appena prodotte, con il risultato che la persona diventa anemica. La gravidanza poi aggrava tale stato di cose perche’, in quel periodo della vita, l’organismo e’ sotto stress, e deve fornire sangue anche alla nuova vita.
Catherine sara’ trasfusa al piu’ presto, per dare ossigeno sufficiente sia a lei che al nascituro. Poi la metteremo in terapia preventiva per la malaria, tentando di ridurre lo stimolo che fa aumentare di volume la milza e la rende vorace.
Nel suo caso penso che, almeno per il momento, lo spirito maligno sara’ sconfitto.

Fr Beppe


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