domenica 18 ottobre 2020

Giornata missionaria mondiale

Mi sento un missionario anche oggi, un missionario che cerca di offrire la propria vita al servizio delle persone in difficolta' per vari motivi di salute. Un missionario medico...o forse un medico missionario. Non so cosa viene prima: nella mia esperienza personale i due aspetti mi sembrano inseparabili.
Nel Vangelo Gesu' manda i discepoli in tutto il mondo a predicare la Buona Notizia, e tra le altre cise chiede a loro di curare i malati.
Mi sento ancora oggi un chiamato da Gesu' ed un inviato ad annunciare il Regno di Dio ai poveri ed ai sofferenti.
La mia risposta alla chiamata avviene ogni giorno con la donazione, con la dedizione incondizionata e con il dono del mio tempo, delle mie energie e delle mie competenze.
Non sono un predicatore, e non credo che la mia chiamata sia quella dell'annuncio verbale del Vangelo...altri lo sanno fare molto meglio di me.


Io comunque credo fortemente che una vita donata in ospedale possa essere annuncio ed evangelizzazione.
Oggi ho potuto partecipare solo a pochi minuti della Messa. Sono arrivato quasi alla Comunione in quanto ho avuto due cesarei nelle primissime ore del mattino.
San Vincenzo prima, ed il Cottolengo poi, mi ricordano che il servizio di carita' urgente passa davanti anche alla Messa domenicale.
Non mi sento in crisi per aver perso i tre quarti della Messa perche' so che i due maschietti che ho fatto nascere nel frattempo, danno gloria a Dio.
Che missionario sarei se avessi tardato i cesarei per essere puntuale alla Messa, e magari avessi causato problemi ai neonati od alle mamme?
La giornata missionaria mondiale mi ricorda che certo devo pregare, ma soprattutto mi devo donare senza riserve ai poveri ed ai sofferenti. Questo e' in effetti il mio annuncio.
Quante fratture ho operato in questi ultimi mesi? Non so neppure contarle! Tutta questa gente che si e' rivolta a me ed e' guarita, certamente e' stata anche toccata nel cuore. Non ho mai parlato loro di Gesu' e non ho mai fatto prediche ai miei pazienti, ma sono certo che in qualche modo il mio servizio ha parlato loro di Dio.
I missionari sono certo chiamati ad annunciare il Regno di Dio ai poveri. Da questo punto di vista, sono onorato anche dal fatto di poter dire che non dico di no a nessuno per motivi economici.
Cerco di aiutare tutti, ed i poveri hanno la precedenza sempre. Chi non ha i soldi per l'ospedale (e capita sovente!), puo' ancora essere ricoverato ed operato grazie a "Sign" che mi offre infissi ortopedici gratuiti e grazie a tanti semplici benefattori che mi mandano offerte libere che io posso usare proprio per pagare l'ospedale ai piu' poveri.
In questa giornata missionaria ringrazio quindi tutti coloro che, con il loro sostegno anche economico, mi aiutano ad essere ancora testimone dell'amore di Dio Padre Provvidente verso i piccoli ed i poveri.
Siamo tutti missionari nel nostro piccolo, ed io mi sento missionario in sala operatoria o in reparto o quando visito un paziente ambulatoriale. Mi sento missionario e medico...e cerco di vivere la medicina come una missione ed una vocazione.
Pregate per me

Fr Beppe



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