mercoledì 24 giugno 2020

Anche oggi abbiamo lottato

Giornata piena ed impegnativa.
Tra tutti i casi di oggi voglio ricordare il cesareo: mamma mandata qui a Matiri da una struttura governativa periferica per sospetto di presentazione trasversa.
All’ecografia confermo questa situazione ed in più vedo pure una placenta previa.
Sono io l’anestesista in sala perchè Peter è impegnato dall’altra parte con un enorme taglio sul cranio e sta lottando con Apophie per fermare l’impressionante emorragia che rischia di ammazzare il paziente.
La spinale non mi dà problemi; ma le difficoltà iniziano poco dopo con un importante sanguinamento causato dalla placenta previa, non appena ho aperto l’utero.
Poi sono venuti momenti di puro terrore: il bimbo era davvero trasverso, ma io non riuscivo a fare la versione interna...dalla breccia operatoria usciva sempre e solo la mano, ed io non riuscivo a girare il feto in una posizione favorevole per uscire.
I secondi passavano, ma a me parevano ore.
Provavo a girarlo in posizione podalica e non ci riuscivo...non trovavo i piedini; cercavo allora la testa e non la trovavo.
Temevo anche di creare una grossa lacerazione dell’utero con la mia mano che ci rovistava dentro, ed avevo una paura tremenda di una possibile emorragia dall’arteria uterina.
Mi tremavano le gambe, ma poi sono riuscito ad afferrare la testolina e pian piano ho messo il feto in posizione verticale. 


L’ho quindi estratto con presentazione cefalica, ma lui non piangeva...forse ci avevo messo troppo! L’infermiera di sala ha fatto del suo meglio per la rianimazione: aspirazione delle secrezioni, massaggio cardiaco, ambu per la ventilazione, farmaci a go go. Fortunatamente l’utero non era male.
Nonostante le manovre poco ortodosse per estrarre il piccolo, non avevo causato lacerazioni.
Ho suturato senza grossi problemi, ma la mia mente era continuamente rivolta alla culla termica. Vedevo gente agitarsi attorno ad essa, aspiratori accesi; sentivo sculacciare il neonato ma non udivo quello che avrei desiderato con tutte le forze.
Sono passati cinque eterni minuti, e già avevo richiuso la breccia uterina con un minimo di depressione in cuore, quando finalmente ho sentito l’atteso forte strillo del nuovo venuto.
Meno male! Cesareo davvero ansiogeno, ma fortunatamente madre e bambino sono entrambi in ottime condizioni.

Fr Beppe

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