lunedì 4 maggio 2020

Per una volta qualcosa di facile

Ci è stato riferito da un altro ospedale del Tharaka con sospetta occlusione intestinale.
A motivo delle difficoltà legate ai trasporti, il paziente è arrivato da noi 24 ore dopo aver visto il medico nella struttura sanitaria precedente.
Giunto da noi con un ritardo del genere, il sospetto era già praticamente una certezza, ancor prima di visitarlo.
Pancione enorme, alvo chiuso ai gas ed alle feci da 5 giorni, ripetuti episodi di vomito.
L'addome era meteorico e suonava come un tamburo quando facevamo la percussione.
Non c'erano più segni di peristalsi, forse perchè il paziente era stato occluso per troppo tempo.
Le condizioni generali erano precarie ed il paziente appariva molto disidratato.
L'eco non ci ha aiutati molto perchè c'era praticamente solo distensione gassosa e non si vedeva davvero nulla.
La diretta dell'addome con paziente eretto ci mostrava anse enormi e livelli idro-aerei.
Siamo entrati in sala con grande timore. Trattandosi di un paziente anziano temevamo anche una patologia neoplastica che poi avesse causato l'occlusione.


Invece poi oggi la situazione è stata molto più facile del previsto.
All'apertura dell'addome abbiamo trovato sì delle anse intestinali enormemente dilatate, ma non avviamo invece visto alcun tumore.
Non c'erano aderenze, nonostante quattro interventi chirurgici pregressi.
Soprattutto, con grande sollievo, non abbiamo trovato perforazioni e neppure peritonite.
Era invece un volvolo del sigma, ed abbiamo derotato il viscere quasi d'istinto e senza difficoltà.
Il paziente sta decisamente benino nel post-operatorio.
In tempi di paure ed angosce per il coronavirus, anche qui si tende a focalizzarsi quasi esclusivamente su questa patologia.
Ma qui si muore anche di malaria, soprattutto adesso che piove.
E si può morire anche di occlusione intestinale perchè sovente gli ospedali sono totalmente orientati nella direzione del COVID, lasciando da parte molte altre patologie che pur continuano ad esserci.
A conclusione di questo post a lieto fine, voglio ringraziare tutti coloro che stanno contribuendo alla raccolta fondi per la nostra lotta al coronavirus, una lotta che per me è sempre su due fronti: e cioè tenere gli occhi aperti per prevenire e curare questa nuova malattia, ma anche non dimenticare tutte le altre patologie della nostra popolazione..
In questa raccolta fondi online ricevo grosse e piccole donazioni.
Io dico grazie a tutti indistintamente.
Oggi sono particolarmente commosso da una donazione di 100 scellini (cioè un euro) pervenutami da una persona che non conosco qui in Kenya...come l’obolo della vedova al tempio di Gerusalemme.

Fr Beppe


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