venerdì 1 maggio 2020

La festa dei lavoratori

Mi sento unito a tutti coloro che lavorano sodo, che mangiano ogni giorno il pane guadagnato con il proprio sudore.
Mi sento unito ai lavoratori sfruttati, a quelli senza un contratto e pagati a giornata.
Sono vicino a chi guadagna meno di due euro per una dura giornata di fatica e non sa neppure se domani lo chiameranno nuovamente a giornata.
Penso ai bambini-lavoratori, all'infanzia sfruttata, a tutti quei giovani che anche qui vorrebbero continuare a studiare ma non possono a causa della povertà della famiglia, e devono quindi lavorare.
"Chi non vuol lavorare neppure mangi", ci dice San Paolo. 
Eppure anche oggi da una parte ci sono persone che non lavorano affatto e mangiano il pane alle spalle di altri, mentre ci sono moltissimi che lavorano tutto il santo giorno, magari anche senza riposi settimanali, ma di pane da mangiare ne riescono a comprare proprio poco con quello che guadagnano...e non parliamo delle tasse scolastiche per i figli o di altre spese, come per esempio quelle della sanità che nel terzo Mondo non è gratuita! 
"Il lavoro nobilita"; questo è certamente vero ed a volte nel lavoro troviamo le nostre motivazioni ed anche il modo concreto di mettere in pratica i propri ideali...molti mi accusano di essere drogato di lavoro (workaholic, in Inglese).
Ma non è così per tutti purtroppo.


E' altrettanto vero infatti che certe condizioni di lavoro non nobilitano affatto ed a volte mortificano la dignità dell'essere umano e dell'infanzia.
Il cammino per la giusta retribuzione, di cui anche oggi ha parlato Papa Francesco, ha certamente fatto passi da gigante nel mondo occidentale. Ma si vedono ancora situazioni, da noi ed in Europa, di lavoro subumano ed a volte disumano, con massimo sfruttamento e disprezzo dei più elementari diritti umani.
La marcia dei lavoratori verso la libertà, che così bene fu dipinta da Pelizza Da Volpedo nel suo "Quarto Satato", è ancora lunga, soprattutto in certe parti del mondo.
Mi sento solidale con tutti gli sfruttati, e sono felice di aver passato in ospedale la mia "festa del lavoro". Ieri notte chiamata per una prostatectomia con qualche problema post-operatorio alle 11,30.
Poi chiamata in sala parto per una ventosa ostetrica alle 5,30 di mattina, e poi tutto il giorno speso tra reparto, sala operatoria, gastroscopia ed ecografia.
Ora ho finito il giro serale. Sembra tranquillo e spero di dormire bene, ma so che domani si lavora ancora, proprio come tantissimi altri come me che non hanno possibilità del week end libero.
Buona festa a tutti i lavoratori, da un lavoratore come tutti loro.

Fr Beppe


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