sabato 18 aprile 2020

Sabato pesante

In tempi di COVID quasi nessuno pensa alle emergenze chirurgiche. La chirurgia è ferma quasi ovunque.
Questa è una delle ragioni per cui siamo pieni e sovraccarichi, con liste di attesa in reparto a volte fino ad una settimana.
Oggi il personale è ridotto all'osso ma abbiamo lavorato tanto.
Una prostatectomia piuttosto complicata, una frattura scomposta di ulna in seguito ad una machetata, una frattura di femore di un ragazzo che era stato per oltre un mese in un letto di ospedale pubblico dove nulla gli era stato fatto, un grande e complesso innesto cutaneo da parte della dottoressa Apophie.
Anche ora sono in ospedale alle 21 in attesa della lastra del torace di una donna caduta su un rovo. La poveretta ha una ferita penetrante del torace con un grosso ramo ancora conficcato dentro. Vedremo cosa fare!
Sono un po' stanco.
Non stacco da molti giorni e questa settimana è volata in un soffio, quasi fosse una lunghissima, estenuante giornata lavorativa... fisicamente ne risento un po' e mi sento provato. Onestamente lo sono anche mentalmente.


Sono tempi duri per tutti e le tensioni legate alla pandemia accrescono ansia e stanchezza.
Anche oggi i casi di COVID 19 in Kenya sono aumentati.
Il personale ha paura, ma per adesso riusciamo ancora a lavorare, pur con tantissimi limiti e carenze, soprattutto nelle nostre protezioni personali. Che il Signore ci aiuti!
Vedo foto dei miei colleghi in Italia. mi sembrano astronauti. Qui va già bene quando trovi una maschera.

fr Beppe

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