lunedì 23 marzo 2020

Coronavirus anche qui

Siamo ormai a 16 casi positivi in Kenya.
Gli ospedali sono in allerta, ma la situazione è molto problematica.
Non abbiamo neppure mascherine a sufficienza.
Ventilatori credo solo 4 in tutta la Contea.
Medici anestesisti nessuno, solo infermieri specializzati in anestesia (e anche pochi) .
Io continuo a lavorare come al solito, con l’ospedale pieno e tanti malati, con sala operatoria in overbooking e stanze di degenza affollate.
Abbiamo posto punti di lavaggio delle mani prima di entrare in ospedale.
Abbiamo ridotto al minimo il numero delle persone ammesse nell’orario di visita.
Ma resta il fatto che non possiamo fare i test, che non abbiamo ambienti di isolamento.
Oggi per esempio ho fatto due lastre del torace che mi sembravano proprio suggestive di tubercolosi ed ho messo i pazienti in terapia.
Certo, mi rimane sempre la paura che non sia solo TBC, perchè i sintomi del coronavirus sono molto simili.
Ho visto stasera un servizio di Sky Tv, girato all’ospedale di Bergamo. Impressionante e molto duro da guardare anche per me!


Uno dei rianimatori diceva all’intervistatore che on ospedale sono in cento anestesisti e che non bastano.
Se qui si verificasse l’impennata esponenziale che tutti temono, non resisteremmo più di un giorno. Siamo in due medici soltanto; siamo senza ossigeno, senza ventilatori e con pochissimi farmaci a disposizione...è sconvolgente per me la velocità con cui il numero dei
contagi aumenta ed il modo in cui si passa da condizioni cliniche stabili a condizioni terminali. Non so quanti riusciremmo a salvare qui.

Fr Beppe


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