La maternità è certamente una delle esperienze più belle per un medico a tuttocampo come il sottoscritto.
Ti senti collaboratore dell'opera creatrice di Dio che si rinnova ogni giorno; hai la sensazione di essere anche un po' padre della creatura appena venuta al mondo.
Gioisci con la mamma che è in genere raggiante dopo il dolore del travaglio.
La saluti volentieri quando va a casa con il suo piccolo e con il pacco dono che offriamo alle nuove madri.
Però, non sempre le cose vanno per il verso giusto. La maternità può essere anche un'esperienza devastante, soprattutto quando, nonostante gli sforzi fatti, il bimbo non ce la fa, e se ne va in Paradiso subito dopo la nascita.
In coscienza sai di aver fatto del tuo meglio, ma le lacrime di quella donna, la disperazione incredula del marito, ti tagliano le gambe e ti lasciano senza parole.
E' successo anche oggi: abbiamo perso un bimbo stamattina alle 6. Era nato con parto difficile durante la notte; non aveva pianto subito. Lo abbiamo rianimato immediatamente; abbiamo usato i farmaci a nostra disposizione. Lo abbiamo messo in ossigeno.
Non il piccolo non è mai migliorato ed è morto sotto gli occhi sgomenti della giovane mamma.
Il suo immenso dolore non ha paragone con il mio sgomento...ma anche io mi sento molto male.
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