lunedì 13 novembre 2023

SCENDE LA PIOGGIA

Carissimi amici,
è arrivata la stagione delle piogge che quest'anno è particolarmente
abbondante. Piove tutta la notte e spesso anche durante il giorno. Da
una parte questo è certamente un dono di Dio, perché acqua è sinonimo
di buoni raccolti e di qualcosa da mettere sulla tavola anche per i
più poveri. Un buon raccolto assicurerà il pagamento delle rette
scolastiche a tutti quei genitori sempre angosciati dal fatto che i
loro figli possono essere mandati a casa dalla "Secondary School" se
il denaro non arriva in tempo. Alcuni mesi fa ho assistito al caso di
un ragazzo di Wajir ( nel Nord del Kenya. Zona poverissima e tuttora
alle prese con la fame, in quanto si tratta di area desertica) mandato
via da una scuola superiore perché al totale della retta mancavano dei
soldi, che suo padre aveva promesso di pagare a tempi brevi.
Pioggia vuol anche dire che le cisterne dell'acqua piovana vicino alle
case sono ora piene, e permetteranno di evitare i viaggi al fiume con
la tanica sulle spalle almeno per qualche mese.
Però indubbiamente la pioggia è sempre un problema per il nostro
ospedale che si trova a più di 4 km dall'asfalto ed è raggiungibile
solo attraverso strade terribilmente sconnesse, dove si sprofonda
nella polvere durante la stagione secca e dove si annega nel fango
argilloso durante la "rainy season". Sulla strada si aprono voragini
enormi che pian piano la trasformano in un torrente in piena. Spesso i
ponticelli crollano sotto il peso della corrente. Le condizioni della
nostra strada fanno sì che moltissimi pazienti decidano di non
intraprendere il cammino faticoso per raggiungere Matiri, sempre così
sperduta e poco collegata. Quando possono si recano ad un centro
vicino a casa, ricevendo lì qualche cura del caso e rimandando di
qualche settimana la visita al grande ospedale.
Altri decidono di fare a meno dell'ospedale completamente: si
rivolgono a guaritori tradizionali o decidono per esempio di partorire
a casa, aiutate da levatrici non qualificate.
C'è poi da dire che in una cultura di sopravvivenza come la nostra i
lavori dei campi prendono il primo posto su tutto: nessuno penserebbe
ad una cura odontoiatrica quando c'è da togliere l'erbaccia nel campo;
e se ci sono alcune ore di sole, si corre nella "shamba" con la
"panga" in mano, cercando di completare il lavoro prima che riprenda a
diluviare.
La pioggia in qualche modo aumenta il senso di isolamento e di
impotenza: siamo qui a disposizione, con tutto il personale pronto, ma
la gente non viene, o forse spesso non riesce a raggiungerci..
Ma è pur vero che la stagione delle piogge porta altri aspetti
positivi da non sottovalutare, come la possibilità di studiare e di
prepararci meglio a curare i nostri pazienti, un po' più di tempo per
pregare e per chiedere al Signore di essere sempre la nostra forza,
una maggior tranquillità per assistere e visitare i nostri malati già
ricoverati.
Come rifiutare per esempio una ecografia alla spalla di un vecchietto
che mi chiede di posare la sonda direttamente sul punto dolente? O
come non fare l'elettrocardiogramma al paziente iperteso che ha fatto
magari 4 giorni di viaggio per raggiungere Matiri da Marsabit?
L'ospedale è più silenzioso e riflessivo quando piove, quasi per
prepararsi al grande afflusso di pazienti che aspettiamo da metà
Dicembre in poi, fino almeno alla fine di giugno. La stagione delle
piogge è anche molto più ricca di insetti di ogni tipo: dalla mantide
religiosa alle libellule, dagli scarafaggi agli scarabei, dai mosconi
alle anofeline che sempre ci ricordano che la malaria non è debellata.

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