Spesso qualcuno mi chiede di scrivere delle cose piu' positive sul
nostro servizio, quasi che in noi ci sia un interesse morboso per cio'
che e' patologico o estremamente negativo.
In realta' penso che il nostro raccontare storie tristi non sia una
insistenza eccessiva su cio' che non va, ne' tantomeno una forzatura
della realta'.
Piuttosto e' l'angolo visuale da cui un medico missionario scruta la
vita. E' chiaro che un ospedale e' un ottimo osservatorio, ma in se'
porta ad un modo di vedere un po' particolare.
Chi e' sano infatti, non viene da noi, e siccome all'ospedale ci sto
dal mattino alla sera, sara' difficile per noi avere rapporti
particolari con gente spensierata e senza problemi di salute. Noi
spendiamo davvero tutta la nostra giornata con ammalati e feriti.
All'inizio anche io ho fatto lo sbaglio di pensare che nei dintorni di
Chaaria dove ho operato per 22 anni fossero tutti troppo malati...
oggi mi rendo conto che mi sbagliavo. Tantissima gente sta bene. Solo
che io ho un incontro quotidiano sempre e solo con chi la salute l'ha
perduta. Gli altri non li conosco neppure.
Lo stesso discorso si puo' applicare al fattore economico: e' evidente
che anche qui c'e' gente che puo' permettersi un intervento
cardiochirurgico o una dialisi per insufficienza renale...ma e'
altrettanto chiaro che chi e' cosi' stabile economicamente, cerchera'
un ospedale migliore di Matiri dove non si mangia bene e dove non
abbiamo reparti privati con camere singole. Ecco quindi che saranno le
persone con difficolta' finanziarie ad afferire a noi... ed ecco
spiegato il fatto che quasi sempre vi racconto di persone che non
hanno soldi per curarsi, o che sono stati in gesso per mesi prima di
potersi operare di una frattura.
Certamente, se noi avessimo come vocazione quella di occuparci dei
giovani, o di creare offerte di lavoro, incontreremmo gente in salute,
con tanta voglia di costruirsi un futuro migliore, con speranze e
sogni uguali a quelli che abbiamo in Europa. Invece, come anche oggi
e' successo, ci vengono portati dei disperati che si sono azzuffati e
si sono scambiati coltellate; ci cercano coloro che hanno un tumore e
non sanno dove sbattere la testa; si rivolgono a noi quelli che hanno
bisogno di un intervento che non possono permettersi in un altro
ospedale perche piu' costoso del nostro.
Credo che si tratti semplicemente di un particolare punto di
osservazione che necessariamente si focalizza su una fascia di
popolazione particolarmente disagiata o sfortunata.
Fr Beppe
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