mercoledì 7 giugno 2023

AGNES

E' disperata e continua a chiedersi: "Why, God? What will be of my
life?" (Perchè Dio? Cosa ne sarà della mia vita?).
E' gravida all'ottavo mese, ed è venuta per l'ecografia. A me è
toccato l'ingrato compito di vedere per primo il disastro.
Ho preso il discorso alla larga e le ho chiesto: "quando hai sentito
il bimbo scalciare per l'ultima volta?"
"Stamattina... ne sono assolutamente sicura. Perchè?! C'è qualche problema?"
A questo punto avrei voluto essere lontano 100 chilometri, ma c'ero
solo io nella stanza con lei. Ho dovuto raccogliere tutto il mio
coraggio e le ho detto, tutto di un fiato e senza guardarla negli
occhi: "Il battito cardiaco è cessato, il tuo bimbo purtroppo è andato
in Paradiso di nuovo".
A questo punto mi sono chiuso come un pugile nell'angolo del ring,
pronto a ricevere una scarica di violente reazioni a catena. In
effetti Agnes è scoppiata in un pianto dirotto e senza parole.
Riusciva solo a ripetere: "Dio, dimmi perchè?".
Sono passati attimi eterni, a cui è subentrata la sua ricerca
affannosa di spiegazioni: "Doctor, dimmi perchè perdo tutti i miei
figli quando la gravidanza è a termine. Mi avevi detto che mi avresti
aiutato. Avevi chiesto ai tuoi amici con internet. Ti avevano
consigliato di darmi delle medicine, ed io le ho prese tutte. Perchè
allora? E' la quarta volta che mi capita. Non ho figli viventi, e temo
di essere mandata via da mia marito. Che cosa ho fatto di male perchè
Dio mi punisca così?".
"Non hai fatto nulla – le ho detto accarezzandole la guancia e
mettendole l'altra mano sulla spalla – ed io non ho parole. Mi
dispiace tantissimo, ma non lo so che cosa ti stia succedendo.
Scriverò ancora. Parlerò anche con altri medici a Nairobi, ma tu ora
devi farti forza. Dobbiamo rimuovere quel feto morto dalla tua pancia,
perchè ora sei a rischio anche tu."
"Non voglio che tu me lo tolga. Voglio morire anche io con questo
figlio. Non ne voglio altri. Ho sofferto abbastanza. Lasciami morire.
Non ho la forza di sopportare i dolori di un altro travaglio, sapendo
che poi tutta quella sofferenza non porterà allo sbocciare di alcuna
nuova vita".
A che pro devo sopportare le doglie?
"Dio lo sa – le ho detto timidamente – io non ho spiegazioni e non
voglio parlare perchè staresti peggio. Ti voglio solo dire che la
settimana scorsa abbiamo avuto la gioia di dare un figlio primogenito
ad una donna che aveva abortito per 6 volte. Non abbatterti. La
disperazione non ti aiuterà. Io pregherò per te. Intanto vieni.
Andiamo in reparto e iniziamo la flebo di ossitocina. Poi quando tutto
sarà finito, penseremo a cosa fare per il futuro. Per ora pensa a
vivere".
Ora Agnes è più serena. E' sotto infusione e comincia a sentire le
doglie. Ha degli occhi profondi in cui intravedo un abisso di dolore,
ma non piange più. "Fatti forza" ,le ripeto e poi non trovo il
coraggio di dirle altro e mi allontano.
Vado a letto con questa domanda che mi ritorna in mente: "Perchè?"

Fr Beppe Gaido

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per il commento.

POST IN EVIDENZA

TRA L'INCUDINE ED IL MARTELLO

TRA L'INCUDINE ED IL MARTELLO A volte la scelta di cosa fare per aiutare un paziente è dura davvero. Se agisci, puoi causare ...