lunedì 29 maggio 2023

ELOSY

L'ho conosciuta circa una settimana fa. Stupenda bimba di 11 anni, con
treccine curate come una piccola "rasta".
Aveva proteine nell'urina ed un lieve gonfiore alle gambe. Non
lamentava particolari disturbi, anche se gli esami erano alterati e
l'ecografia dimostrava segni di iniziale danno renale.
La mamma mi ha chiesto di cosa si potesse trattare. Le ho spiegato che
eravamo di fronte ad una malattia dei reni , ma che con una terapia
mirata avremmo risolto il problema. Mi ha pregato di darle le medicine
a domicilio perche' avrebbe avuto problemi finanziari con un ricovero.
Ho acconsentito pregandola pero' di essere fedele all'appuntamento per
la visita di controllo.
Avrebbe dovuto tornare dopo un mese, ma ieri mattina me la son
ritrovata davanti in uno stato di prostrazione totale. Non riuscica
quasi a respirare. La sua inspirazione era molto superficiale ed il
torace si muoveva ad un ritmo di almeno 120 al minuto.
Abbiamo provato a metterla a letto , ma Elosy da sdraiata si sentiva
soffocare, per cui abbiamo dovuto metterle una serie di cuscini in
modo che potesse riposare un po' in posizione semiseduta.
Gli esami renali sono stati spietati: la bimba era ora in
insufficienza renale acuta, nonostante i farmaci che la mamma sostiene
di averle dato con regolarita' ed attenzione.
Le abbiamo messo il catetere, senza che lei neppure se ne accorgesse
perche' ormai in uno stato di semi-incoscienza; e poi abbiamo provato
ripetutamente a sbloccarle la funzionalità renale: una, poi tre, poi
dieci, e da ultimo venti fiale di lasix hanno fallito nel loro
compito, e nella borsa non si e' raccolto nemmeno un ml di pipi'.
Nel pomeriggio Elosy era in edema: i suoi polmoni erano cioe' invasi
di liquidi che i reni non potevano eliminare. La abbiamo aspirata, ma
la schiuma alla bocca si riformava dopo pochi munuti. Le abbiamo dato
ossigeno ma le sue labbra diventavano sempre piu' violacee. Ha lottato
tra la vita e la morte fino alle 21.30, quando e' spirata sotto gli
occhi disperati della madre, che, quasi a rilassare una tensione
accumulata per molte ore, si e' abbandonata ad un pianto disperato.
"Perche' non la mandi altrive per la dialisi?, mi chiede un volontario italiano.
Io rispondo che non ci sarebbe comunque il tempo perche' Elosy e'
gravissima e morirebbe in macchina prima di arrivare.
Fatto sta che Elosy e' ora in Paradiso. La dialisi non gliela abbiamo
fatta, e la mamma e' qui davanti a me in preda ad una crisi di pianto.
Vedere morire un bimbo e' sempre una esperienza terribile... e poi
quando si tratta di una bambina bellissima come Elosy, e' ancora piu'
difficile. Quanti sogni infranti per quella mamma: chissa' quanti
piani aveva gia' fatto su di lei; chissa' quanti sogni nella sua mente
mentre le faceva le treccine che la rendevano stupenda. Ora l'occhio
di Elosy e' spento; la guardo sul tavolaccio del mortuario e penso al
killer sconociuto che se l'e' portata via.
Non siamo completamente sicuri di cosa si tratti, perche' non possiamo
fare biopsie renali o altri esami complessi, ma quasi certamente Elosy
e' morta per una complicanza della malattia reumatica. Si tratta di
una condizione quasi dimenticata in Europa, ma diffusissima qui da
noi.
E' un morbo terribile che spesso causa danni irreversibili al cuore di
tanti bambini, ed a volte colpisce i loro reni, originando una
condizione che i medici chiamano glomerulonefrite acuta rapidamente
progressiva: e' un danno renale velocissimo, che puo' portare alla
morte in pochi giorni.
E causata da un batterio chiamato streptococco.
Per noi rimane una specie di incubo, perche' sappiamo che molto spesso
siamo chiamati ad intervenire quando ormai e' troppo tardi, ed i
nostri piccoli pazienti hanno gia' deciso di andarsene, come oggi e'
successo con Elosy, che avrebbe certo potuto essere una fotomodella,
ed invece ora giace nel nostro obitorio.

Fr Beppe

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per il commento.

POST IN EVIDENZA

TRA L'INCUDINE ED IL MARTELLO

TRA L'INCUDINE ED IL MARTELLO A volte la scelta di cosa fare per aiutare un paziente è dura davvero. Se agisci, puoi causare ...