venerdì 6 gennaio 2023

Sindrome nefrosica

Alì ha 5 anni di età, ed il suo viso è tondo come la luna piena.
Anche la sua pancia è ora distesa, mentre le sue gambe sono edematose.
Ce lo hanno inviato da Isiolo perché pensano ad una malattia di cuore e vogliono un ECG. La mamma però è sicura che si tratti di malocchio e che ci siano degli spiriti che vogliono far soffrire il suo bambino.
Spendo un po’ di tempo con lei e cerco di convincerla del fatto che la malattia non è mai una punizione divina, neanche in un contesto animista, in quanto Dio è creatore, e quindi è colui che sostiene la
vita. Non potrebbe essere Dio, se il suo compito fosse quello di far soffrire l’opera delle sue mani. Non sono convinto che la donna mi abbia creduto.
L’elettrocardiogramma era comunque negativo, mentre invece l’ecografia addominale rivelava dei reni gonfi e “non belli”, e la pancia era gia’ tutta piena di acqua. Ho richiesto un esame urina ed il test del colesterolo, e sono così arrivato a capire quale sia lo spirito che affligge il piccolo Alì. Si tratta di sindrome nefrosica, una condizione molto comune qui in Kenya. Pare che il più delle volte sia
causata dalla malattia reumatica; quella stessa condizione morbosa che tanti problemi ci da', in quanto molte volte attacca il cuore e crea danni irreversibili alle valvole. In alcuni casi puo’ anche trattarsi di una complicazione della malaria, ed in altri non riusciamo proprio
a comprenderne la causa.
Quando l’origine della malattia è totalmente sconosciuta, evitiamo però di dirlo ai genitori, al fine di non creare in loro
l’impressione che si tratti dell’opera di uno spirito cattivo o del malocchio.
Per Alì la strada verso la guarigione sara’ lunga e difficoltosa. Ci vorranno mesi di cortisonici, che gli causeranno anche effetti collaterali ed altri problemi. Magari, se non ce la facessimo con gli steroidi da soli, dovremo poi anche ricorrere a dosi basse di farmaci immunosoppressori, che potrebbero anche loro creare delle difficoltà all’organismo del piccolo.
La sindrome nefrosica è molto scoraggiante sia per i genitori che per noi, in quanto molto spesso recidiva e getta le mamme in uno stato di disperazione.

Fr. Beppe Gaido


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