La situazione di estrema siccità e carestia in diverse parti del Paese, ha portato oltre due milioni di persone alla fame. Non c’è cibo per gli esseri umani. Non ci sono raccolti per gli agricoltori, e muore di stenti il bestiame degli allevatori.
Uno degli aspetti più terribili della miseria è il nascere di molte guerre tra poveri, a volte per contendersi una pozza d’acqua dove abbeverare gli animali, ed altre volte per razzie di bestiame tra gruppi di etnie diverse.
Ci sono stati dei morti in questi giorni in vari focolai di disordini, ed anche noi abbiamo ricevuto pazienti con ferite da arma da fuoco o da machete (panga).
Sono in genere situazioni difficili da trattare: interventi lunghi con il rischio di risultati mediocri; lo spettro delle infezione sempre dietro l’angolo; le condizioni precarie dei pazienti che sono in
genere anemici e settici.
Sovente questi malati vengono da molto lontano (Marsabit, Maua), e sono stati già ricoverati in altri ospedali, dove il loro problema non è stato risolto.
Noi cerchiamo di fare del nostro meglio per aiutare chi si affida alle nostre cure, pur con fatica.
Crediamo nel valore della dedizione e del servizio incondizionato.
Nella foto un caso enigmatico: un mese fa abbiamo estratto la pallottola e messo un fissatore esterno. Oggi, dopo aver appurato che la ferita era chiusa e l’infezione dominata, abbiamo tolto il fissatore esterno ed abbiamo poi operato la frattura della rotula.
Fr Beppe
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