mercoledì 3 agosto 2022

Le fratture da arma da fuoco

Per fortuna non sono molto frequenti, ma negli ultimi mesi ne abbiamo avuto due: una era una frattura del gomito ed un altra del femore prossimale.
In genere l'arma è un fucile.
Sono fratture complicate, in cui l'osso scoppia in mille frammenti.
La pallottola è inoltre rovente ed ai danni ossei si associano ingentissimi problemi ai tessuti molli, quasi come in una ustione.
I rischi di infezione sono altissimi in quanto si tratta di fratture esposte, con importante contaminazione del terreno su cui il paziente è caduto o si è trascinato.
L'iter terapeutico è in genere lunghissimo: si inizia con generose toelette chirurgiche e si instaurano antibiotici ad ampio spettro.
All'inizio si sceglie la fissazione esterna, cercando di conservare il più possibile l'allineamento dei capi di frattura. Il paziente viene poi dimesso e medicato a domicilio finche i tessuti molli guariscono completamente.

Bisogna poi togliere il fissatore esterno e passare ad una fissazione interna con vari tipi di infissi: questa operazione è in genere molto complessa, sia perchè la frattura pluriframmentaria da pallottola genera anche significative perdite di osso, e sia perchè bisogna rimuovere un sacco di callo osseo abnorme, con rischi di sanguinamento.
Quasi sempre è necessario pure impianto osseo.
Oggi abbiamo terminato il nostro iter terapeutico con una persona ferita a giugno: era la quarta volta che lo portavamo in sala.
E' stato un lavoro molto difficile, ma ci auguriamo che ora il paziente possa camminare e non richieda altre operazioni.

PS: nella foto la mia prima operazione a Matiri nel luglio 2019. Era una frattura di radio e ulna.

Fr Beppe


Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per il commento.

POST IN EVIDENZA

EMERGENZA

EMERGENZA IN MATERNITA' E'arrivata al mattino con una cicatrice da pregresso cesareo ed una emorragia antepartum. Era anche in trava...