Era così
normale averli a Chaaria quasi ogni giorno: venivano da Marsabit, Isiolo, North
Horr.
Poi a Matiri il flusso di malati dal Kenya Settentrionale si è completamente
fermato.
Mi commuove però ora rivederli nuovamente.
Quasi sempre arrivano a Matiri per problematiche chirurgiche: brutte fratture,
ma anche patologia chirurgiche che non hanno trovato soluzione in ospedali più
vicini.
Anche a Matiri li dobbiamo ricoverare insieme ad un traduttore, in quanto
sovente non conoscono nè l'Inglese, e neppure il Kiswahili, ed è quindi
impossible per il nostro staff parlare con loro.
Diamo loro precedenza assoluta in modo che stiano in ospedale il meno
possibile.
Anche oggi abbiamo operato un pastore di cammelli con una frattura all'arto
superiore.
Lo abbiamo ricoverato da sveglio, con un blocco anestetico ascellare.
E' stato necessario avere il traduttore pure in sala, per poter in qualche modo comunicare.
Sono estremamente contento che pian piano stiano tornando i Borana, i Rendille, i Turkana.
Essi danno all'ospedale un aspetto davvero multietnico.
Fr Beppe
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per il commento.