sabato 25 settembre 2021

Una storia vecchia come il mondo ma sempre attuale

Carissimi amici e lettori,Oggi voglio parlarvi di una storia che leggiamo nella Bibbia. Non cominciate a pensare che sia un argomento noioso, perche’, quest’anno in particolare, mi ha colpito molto e mi e’ sembrato attualissimo.
Sto parlando del libro di Samuele, nel Vecchio Testamento. Per coloro che ne fossero interessati, mi riferisco al primo libro di Samuele dal cap 15 al 19.
Sono stato molto impressionato dalla storia di Saul, che e’ diventato il primo Re di Israele per scelta di Dio, ma poi non si e’ matenuto all’altezza del compito ricevuto. Si e’ fatto via via piu’ infedele, fino ad essere completamente rigettato dal Signore.
Questa parabola discendente mi ha fatto pensare molto: e’ un po’ il rischio che corriamo tutti. Dormire sugli allori dei traguardi ottenuti significa normalmente fare come i gamberi. Invecchiando non si diventa migliori, ma peggiori… ed i nostri difetti diventano sempre piu’ evidenti. Bisogna stare attenti che l’eta’ non distrugga quello che con fatica abbiamo costruito in tanti anni di impegno.


Tornando a Saul, lo vediamo gradualmente trasformarsi in un essere meschino, che arriva addirittura a volere la morte del suo servo piu’ fedele Davide, il quale era un eroe nazionale dopo aver abbattuto il gigante filisteo.
La ragione per cui Saul inizia ad odiare Davide e’ la solita… e’ quella stessa che sovente corrode e rovina le nostre imprese piu’ belle: si chiama gelosia.
La gente diventava sempre piu’ entusiasta delle imprese di Davide, e,
quando il Re Saul tornava vittorioso dalle battaglie, le donne cantavano inni che inneggiavano piu’ a Davide che al Monarca stesso.
Cio’ faceva bruciare Saul di invidia, e lo porto’ all’estremo di complottare la morte del suo fedelissimo luogotenente.
Quanto attuale questa situazione! L’invidia sovente ci rende ciechi e ci spinge a voler distruggere qualcuno, non perche’ egli sia cattivo, ma perche’ ci fa ombra e ci toglie la posizione di primadonna. La gelosia e’ la causa di tante inutili faide nelle comunità, nelle famiglie ed in varie organizzazioni dedite alla solidarieta’. Se non stiamo attenti puo’ corrodere tutto e nullificare i nostri impegni per il prossimo. La gelosia rende meschini, e ci fa consumare un sacco di energie che impegniamo in modo piu’ o meno conscio nella distruzione di qualcuno. Le stesse energie le avremmo potute spendere meglio per l’aiuto di chi e’ povero, malato ed infelice.
E cosi’ Davide si ritrovo’ ad essere un fuggiasco nel deserto, con l’esercito del Re alle calcagna. Un giorno pero’ gli si presento’ quella che avrebbe potuto essere per lui l’occasione perfetta: Con i suoi uomini, Davide era nascosto in una caverna. Piu’ tardi arrivo’ Saul con il suo manipolo, e decise di passare la notte nella stessa grotta. Quando i nemici, ed il Re in persona, furono profondamente addormentati, i commilitoni dissero a Davide: “ Ecco il tuo nemico su un piatto d’argento… tagliagli la gola e sarai Sovrano”.
Ma Davide non volle macchiarsi di un crimine verso il Monarca.
Semplicemente, approfittando del sonno, gli taglio’ un capo del mantello, e torno’ a nascondersi. Quando al mattino Saul riparti’ dalla grotta, Davide lo chiamo’ dall’interno e, prostrandosi in segno di omaggio, gli mostro’ il brandello di vestito, per dimostrargli ancora una volta la sua rettitudine.
Anche questo episodio mi ha portato ad una profonda riflessione: rispondere al male con il bene! E’ veramente molto difficile… e spesso non lo facciamo. Ognuno di noi, cristiano o agnostico, sa come prendersi le sue piccole o grandi vendette. Per cui tutti noi conosciamo l’amaro in bocca provato quando, dopo esserci vendicati, siamo piu’ infelici di prima.
Vendicarsi crea un circolo vizioso che e’ poi molto difficile interrompere. Saggio e’ colui che agisce come Davide, e confonde il proprio nemico trattandolo con deferenza e rispetto. E’ una lezione molto difficile da imparare. Forse la metteremo in pratica solo quando avremo due metri di terra sopra la nostra testa… pero’ e’ un dato di fatto: le faide, le lotte intestine all’interno delle famiglie, dei gruppi e delle comunita’ nascono soventissimo a motivo di invidia e gelosia, e si perpetuano in eterno perche’ ci si vendica continuamente e subdolamente… e tutto questo aumenta l’infelicita’.
Davide ha avuto fiducia quando si e’ presentato disarmato di fronte a Saul, mostrandogli il tessuto reciso. Saul avrebbe potuto ordinare agli arcieri di ucciderlo. Questa e’ un’altra grande lezione che David ci offre. Quanto difficile e’ ritrovare la fiducia in qualcuno che ci ha feriti colpendoci alle spalle. In Kimeru c’e’ un proverbio che dice: “la fiducia e’ come la verginita’: quando l’hai persa, e’ praticamente impossibile recuperarla”.
Forse questo adagio africano e’ leggermente eccessivo perche’, con il tempo, i rapporti si possono probabilmente recuperare: ciononostante esprime un punto basilare. Frantumare la fiducia nel cuore di una persona richiede un attimo: basta una parola, una insinuazione, una calunnia, un’azione cattiva alle spalle. Recuperarla richiede il lavoro di anni.
Nelle pagine che vi ho citato c’e’ poi una storia parallela e bellissima: l’amicizia tra Davide e Jonathan, figlio di Saul.
E’ un’amicizia forte, senza tentennamenti, fedele e perseverante: Davide pianse amaramente quando Saul e Jonathan furono uccisi in battaglia. La morte del figlio del Regnate avrebbe dovuto rallegrarlo, perche’ gli apriva la strada per una ascesa al trono senza rivali. Ma l’amicizia tra i due era sempre stata sincera e mai macchiata da interessi di potere e da gelosia. Jonathan ha piu’ volte aiutato Davide a sfuggire alla mano proditoria di Saul, ed ha interceduto presso il padre per il perdono dell’amico. Davide, lamentando la morte di Jonathan, non temette di usare parole forti: “ la tua amicizia mi e’ piu’ cara dell’amore di una donna”: queste affermazioni hanno anche portato certi ambienti, chiaramente di
parte, a considerare la loro relazione omosessuale. Io non penso che fosse cosi’, perche’ anche io credo nella amicizia pura, che puo’ essere piu’ forte della morte. Sono totalmente in sintonia con il proverbio nostrano che ci ricorda: “chi trova un amico, trova un tesoro”.
Un amico sincero e’ un balsamo che cura molte ferite; un consigliere che spesso ci aiuta a risolvere situazioni intricate; un sostegno sicuro nel momento della difficolta’, perche’ l’amico vero “si vede nel momento del bisogno”.
Abbiamo bisogno di amicizie forti, vere e durature, e dobbiamo ringraziare Dio quando, nella sua bonta’, ci offre una persona cosi’ vicina a noi, come Jonathan lo fu per Davide.
Come ho detto all’inizio, mi pare che la storia di queste tre persone del Vecchio Testamento possa dare indicazioni anche per noi che viviamo nel 2021.
Anche in Africa; anche nei posti in cui si cerca di spendere la vita per i bisognosi, la gelosia e’ in agguato, e puo’ far marcire anche i frutti piu’ belli.
Anche in una Missione o in una ONG, i membri possono trovarsi coinvolti in faide che non sono altro che inutile dispendio di energie, che potrebbero invece essere meglio impiegate nel pianificare gli interventi per chi soffre.
Anche qui abbiamo bisogno di reimparare il perdono, per evitare i cicli di continue vendette che ci rendono solo piu’ infelici, giorno dopo giorno.
Anche noi dobbiamo sempre cercare di raccogliere i cocci del nostro cuore spezzato da varie incomprensioni, e cercare di non crogiolarci nel vittimismo, ma tentare di recuperare la fiducia negli altri, di cui sempre abbiamo bisogno.
E da ultimo, anche i missionari e tutti coloro che si impegnano sul fronte della solidarieta’ universale hanno bisogno di amicizie sincere, che aiutano a tenere fisso lo sguardo sul fine ultimo per cui stiamo spendendo il nostro tempo e la nostra vita.

Fr Beppe



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