venerdì 10 settembre 2021

Traumatologia a ritmo continuo

Anche oggi le fratture hanno fatto la parte del leone nella mia giornata decisamente pesante, pur non essendo mancata la chirurgia generale con un bell'intervento per testicolo ritenuto in un bambino di due anni.
Oggi sono solo.
L'altro medico ha chiesto il week end lungo di riposo.
Questo ha significato anche tanto lavoro in reparto ed in ambulatorio, oltre a due cesarei fino ad ora. Significa anche che sono di guardia di notte, cosa che a volte mi pesa molto.
Le fratture che mi si presentano sono sempre più complesse e difficili.
Incidenti tremendi; poi terapie mal fatte in altre strutture, con il risultato che l'operazione diventa più difficile. Infine il viaggio a Matiri quando ormai sono passate due o tre settimane dall'incidente.
Il caso che oggi mi ha svuotato di più è stato quello di David. E' stato come fare tre difficili operazioni in un solo paziente. 


Quasi tre ore di intervento, con l'aria condizionata che non funziona e la sala operatoria torrida. Sentirsi svenire dopo aver sudato qualche centinaia di litri. 
Chiedersi più volte se sarei mai stato in grado di finire l'intervento.
Ma poi la soddisfazione davanti alla lastra di controllo, che non è certo perfetta, ma mi dà speranza che questo giovane tornerà a camminare con le sue gambe.
La cosa che a volte mi rende un po' ansioso e sopraffatto è notare che i nuovi arrivi sono sempre più numerosi dei pazienti che riesci ad operare.
Ma poi mi calmo, respiro lungo e dico a me stesso che uno alla volta opereremo tutti. Domani, sabato, la lista è di sette fratture, ma sono certo che ne ricovereremo almeno altre dieci.

fr Beppe




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