domenica 6 giugno 2021

La panga e i suoi disastri

In questi ultimi giorni per varie volte ci siamo trovati di fronte alle tremende conseguenze dalla panga o machete, quando usata come strumento di offesa e non per i lavori agricoli.
Ieri abbiamo lavorato a lungo per suturare una giovane donna, tagliuzzata in varie parti del corpo: tagli ripetuti e profondi, che hanno interessato muscoli e tendini e che hanno causato anche la frattura di una delle ossa del carpo ed hanno amputato due dita.
Mi sono chiesto come si fa ad essere così crudele, anche se magari la donna avesse fatto qualcosa di criminale: onestamente la paziente sostiene che a colpirla sia stata la sorella e che la ragione dell’alterco sia stato un telefonino.
Questa sera invece un altro malcapitato è stato assalito a colpi di machete ad entrambi gli arti. Lo abbiamo solo steccato e medicato, posticipando l'intervento a domattina. La mano destra è quasi completamente amputata e ci vorrà tutto lo staff della sala per tentare di "riattaccargliela". Ci vorranno lastre di controllo, fissatori esterni , fili metallici e paziente ricostruzioni delle strutture tendinee.


Quando passo ore ed ore in sala a riparare i danni della panga, sempre mi viene in mente il Rwanda... e mi chiedo che cosa deve essere stato lavorare in ospedale nei cento giorni di pazzia collettiva del famigerato genocidio.
Offendere, assalire, ferire e fratturare è davvero molto facile e richiede solo un momento di furia e di insanità mentale. Riparare i danni della panga in sala richiede invece molte ore di paziente lavoro, e spessissimo comunque non si riesce a riportare il paziente alla "restitutio ad integrum"
E' il mistero della malvagità umana di cui un medico fa frequentemente esperienza diretta.

Fr Beppe



Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per il commento.

POST IN EVIDENZA

AMORE DI BABBO

Non è così frequente vederli, ma direi che ultimamente non è più neppure tanto raro. Vengono in ospedale con un bambino piccolo am...