Oggi ho passato le ultime due ore della mia giornata chirurgica cercando di riparare i danni inflitti ad un giovane uomo dalla violenza di altri esseri umani.
Al mio paziente e' stato inflitto un tremendo colpo di machete che ha fratturato alcune ossa del
carpo, ed ha sezionato tutti i tendini flessori insieme all'estensore del pollice della mano sinistra.
Non so quali siano state le ragioni dell'attacco ed onestamente non mi interessa saperlo. C' e' chi dice che il mio paziente abbia rubato della miraa, e che questa sia la punizione riservatagli nella cultura locale. Non commento su questo.
Quello che mi frulla per la testa e' il fatto che a distruggere ci vuole un attimo, mentre per ricostruire ci vuole molto, molto tempo.
Una frazione di secondo e' bastata al facinoroso per distruggere la mano sinistra del mio paziente, per altro mancino.
A me ci sono volute oltre due ore per riparare il danno, cosi' come ne sono stato capace.
Per il paziente saranno giorni, settimane e forse mesi di sofferenza, di parziale inutilita' della mano "buona" e di dura riabilitazione e fisioterapia.
E poi magari non recuperera' appieno.
Forse chi ha sferrato il colpo di panga pensa di aver fatto giustizia, ed inoltre ritiene che questo mancino non potra' mai piu' rubare in futuro. Lo reputera' addirittura fortunato, perche' certo la pangata avrebbe voluto amputargli la mano...lui la mano invece ce l'ha ancora.
Ma io penso: perche' punire con un danno fisico forse irreparabile chi potrebbe anche cambiare e rivedersi.
Perche' cercare di distruggergli il futuro, senza pensare al danno fatto anche alla sua famiglia!
Io credo sempre nella possibilita' di conversione!
E comunque, e' davvero un attimo distruggere, mentre per riparare ci vuole molto tempo e fatica.
Fr Beppe
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