lunedì 1 febbraio 2021

Adrenalina

John ha un fissatore esterno sul femore da oltre un mese per una terribile frattura esposta con osteomielite.
Da tempo sanguina dalla ferita.
E' sangue rosso vivo, come di sanguinamento in atto: sanguina dalla parte mediale della coscia, ed in molti ospedali hanno pensato che uno dei "pin" del fissatore sia andato troppo oltre ed abbia perforato l'arteria femorale.
Nessun chirurgo però ha avuto il coraggio di aiutare questo sventurato, che per oltre un mese ha ricevuto trasfusioni, senza mai risolvere il suo problema.
Gli specialisti chiedevano l'angio-TAC, per la quale in paziente non aveva i soldi: senza questa non avrebbero operato, ed il paziente non avrebbe mai potuto farla per motivi economici...ed intanto continuava a sanguinare.
E' miracolosamente arrivato a Matiri ieri mattina, ormai collassato e pallido. Il sangue usciva a fiotti ed era rosso vivo, sicuramente arterioso.


Il paziente sarebbe morto dissanguato in pochi minuti. Per puro caso avevamo anche sangue da trasfondere.
Ho quindi deciso per un grosso laccio alla coscia per fermare l'emorragia e poi siamo corsi in sala.
Ho aperto l'arto abbondantemente, evacuando una grossa quantità di coaguli.
Quando mi è sembrato che la breccia operatoria fosse grande abbastanza, ho chiesto all'anestesista di togliere il laccio, ed è in quel momento che ho visto chiaramente da dove il fiotto ematico provenisse.
Abbiamo rimesso il laccio, ho isolato meglio il vaso (sicuramente l'arteria femorale), ed ho visto a questo punto una grossa lacerazione della parete, lontana da tutti i "pin" del fissatore esterno.
Non senza ansia e con le mani tremanti, ho quindi chiesto un sottile filo di nylon e mi sono messo a suturare la parete arteriosa.
Prima di togliere il laccio e verificare la tenuta della sutura, ho tolto due grossi frammenti ossei, molto appuntiti e probabilmente responsabili del danno alla femorale.
Il fissatore esterno era completamente innocente.
Per fortuna, a laccio tolto, l'arteria non sanguinava più.
Ho quindi fermato l'emorragia anche da altri vasellini minori che continuavano a buttare.
A questo punto abbiamo richiuso, con un clima in sala che era passato rapidamente dal panico di pochi minuti prima, ad una ilarità soddisfatta e contagiosa.
Questa sera, in prima giornata post-operatoria, l'arto è caldo e non ci sono segni di emorragia.
Non so come ho fatto.
Il Signore mi ha tenuto una mano sulla testa.

Fr Beppe



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