martedì 29 settembre 2020

Pediatria

La pediatria pullula in questo momento di bambini con vari problemi di salute, i quali, appena stanno un po' meglio, ci rallegrano con la loro vivacità e la loro innocenza.
Sono tantissimi i bambini con problematiche chirurgiche ed ortopediche: vuoi fratture,
vuoi malformazioni ossee e tendinee congenite, vuoi anche contratture ed altri esiti di ustione.
Subito dopo l'intervento, quando il gesso o il chiodo endomidollare hanno immobilizzato la parte lesa ed hanno eliminato il dolore, questi bimbi ritornano
normali...ritornano bimbi come tutti gli altri: scoppiano di vita, di voglia di giocare, di tenerezza, di simpatia.
Ci sono momenti in cui questi bimbi già operati creano un ambiente in pediatria che sa più di asilo infantile che non di ospedale: schiamazzano, si inseguono giocando a guardia e ladri, spingono alla velocità della luce i loro amici costretti in carrozzina dall'intervento. 


Allora i guanti di lattice, gonfiati a dovere dal personale, si trasformano in palloncini dalle forme più bizzarre...una faccia, la testa di un gallo, eccetera.
La dimissione è un momento triste perchè lasciano qui tanti nuovi amici.
Non posso non ricordare in questo momento Pilot, uno stupendo bimbo di dodici anni, davvero solare nel senso letterale del termine.
E' venuto con un ano artificiale, confezionatogli tempo fa dopo un intervento per addome acuto.
La sua situazione non era quindi delle più facili, ma lui ha sorriso sempre, con un sorriso smagliante ed accattivante, sia prima che dopo l'intervento che abbiamo pianificato per richiudere la colonstomia e ridargli una canalizzazione intestinale normale. 
Giocava con gli altri, anche se non poteva neppure camminare eretto a causa del dolore addominale.
Dopo l'operazione però lo abbiamo visto deambulare dritto come una scopa, mentre tentava un incontro di pallavolo con gli altri "scatenati", usando un palloncino gonfiabile.
Pilot è stato dimesso dopo un intervento perfettamente riuscito.
L'ultima cosa che ricordo di lui (e del tenero papà che è stato qui con lui fino alla fine) è il grande sorriso che ci ha ripagato di tutto il nostro lavoro.
Altri sono ancora con noi: come Sharon, affetta da una gravissima ustione alle gambe.
All'inizio camminava sempre tenendosi la camicia da notte sollevata perchè il contatto con il tessuto le dava dolore. Medicarla era un vero calvario. Ora invece sta bene: le ustioni si stanno rimarginando ed è anche lei prossima alla dimissione. 
Non solleva più la camicia da notte e non piange quando la medichiamo: le sono rimasti quel sorriso e quegli occhioni teneri che ogni volta mi fan venire voglia di abbracciarla.
Innumerevoli sono gli altri nomi, e non li posso citare tutti: bambini anche gravi; alcuni di loro in condizioni estreme ed in continua lotta tra la vita e la morte.
La pediatria dà comunque una nota di allegria a tutto l'ospedale, pur in tantissima sofferenza anche in tenera età.

Fr Beppe




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