martedì 28 luglio 2020

Mi sono commosso

Sono le 21 ed abbiamo un cesareo.
Meglio adesso che più tardi, viste le mie condizioni di stanchezza.  Oggi è stato un continuo ripetersi di nuovi ricoveri, quasi tutti ortopedici, a motivo dello sciopero nella Contea di Meru.
Si tratta di un distress fetale in donna con pregresso cesareo. Mentre la accompagno al lettino operatorio, inizio a conversare amichevolmente, come faccio di solito, sia per sdrammatizzare, e sia per mettere la mamma a suo agio prima della spinale.
Tanto per parlare, chiedo alla giovane mamma di dove sia. Mi risponde che viene da Meru.
"Una bella distanza", penso tra di me senza commentare. Poi, mentre la faccio accomodare sul lettino, le domando in quale ospedale abbia fatto il cesareo precedente.
Di solito lo chiedo tanto per sapere se mi devo aspettare complicazioni, conoscendo più o meno come si lavora qua e là.


Lei mi fa un sorriso a 32 denti, e mi dice che il cesareo l'ho fatto io a Chaaria tre anni fa.
Ovviamente io non mi ricordavo di questa giovane mamma, ma mi commuove il fatto di essere di nuovo io ad operarla.
E' stata una scelta per farsi operare di nuovo dal sottoscritto? E' stata una coincidenza dovuta allo sciopero? Non lo so e non gliel'ho chiesto, ma alla fine del secondo cesareo che faccio per questa persona, mi sono davvero commosso.
Le ho presentato la bambina di 3100 grammi con due lacrimoni agli occhi.
Lei ha continuato a sorridermi.


fr Beppe

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