Oggi la giornata è stata intensa, quasi insostenibile, ma l’emergenza un po’ speciale è stata quella di una gravidanza tubarica.
E’ una complicazione frequente ed a volte non facile da diagnosticare.
A volte la presentazione è subdola e la diagnosi ti può “scappare”, per cui bisogna sempre tenere in mente questa possibile diagnosi in tutte le giovani donne in età fertile.
Il caso di cui vi voglio parlare è uno di quelli in cui fortunatamente abbiamo fatto la diagnosi in tempo, ma sarebbe bastato un nulla per combinare un disastro.
La paziente era infatti stata ricoverata con diagnosi di disturbo epilettico di recente insorgenza: l’infermiere che l’aveva visitata era stato colpito dal fatto che la donna avesse frequenti perdite di coscienza, febbre e dolori addominali.
Non lamentava perdite ematiche genitali, non aveva saltato alcun ciclo mestruale e negava di essere incinta.
Il collega aveva quindi pensato ad una malaria complicata che causasse delle crisi epilettiche.
Per puro caso mi aveva visto all’uscita dalla sala e mi aveva riferito il caso immediatamente.
Mentre aspettavo che preparassero l’altro operando, sono andato a visitarla: era una donna bellissima, alta e snella come una somala.
Le ho chiesto quanti anni avesse, e lei mi ha risposto che ne aveva trenta. Poi, vista la storia di dolori addominali, le ho messo una mano sulla pancia.
A questo punto la paziente è letteralmente saltata in aria, urlando di dolore.
Mi sono quindi dedicato ad una visita più attenta ed ho notato una chiara resistenza della parete addominale, come nel caso di peritonite.
“Bisogna fare un’ecografia urgente ed un emocromo”
L’eco ha subito dimostrato una ingente quantità di fluido nella grande cavità peritoneale. C’era inoltre una massa cistica presso l’annesso di sinistra, che io ho subito riferito ad un sacco gestazionale extrauterino.
Ero già più o meno sicuro della diagnosi, ma ho voluto comunque fare un prelievo diagnostico di quel liquido con una siringa: era sangue rosso vivo!
Nel frattempo è arrivato anche l’emocromo: non c’era una grossa anemia, ma questo me lo aspettavo perchè a volte queste pazienti sono emoconcentrate. I globuli bianchi erano molto elevati, ma anche questo ci poteva stare con una gravidanza ectopica.
“Facciamo anche un test di gravidanza, tanto per scrupolo, e poi corriamo in sala”.
Il test risulta positivo, nonostante la totale negazione della paziente che ancora giurava di non essere incinta. Era una gravidanza extra, anche se la paziente non aveva avuto perdite ematiche.
Siamo andati in sala con procedura d’urgenza: era in effetti un’ectopica, per la precisione una gravidanza tubarica “rotta” che già aveva causato ingente emorragia interna.
Fortunatamente sono riuscito a salvarle la salpinge.
Se quell’infermiere fosse stato sicuro di se stesso e non mi avesse chiamato; se la donna avesse continuato a sanguinare fino all’indomani mentre noi curavamo una malaria inesistente, quasi certamente l’avremmo persa di anemia ancor prima di fare una diagnosi.
Stavolta è andata proprio bene e ringraziamo il Signore.
Fr Beppe Gaido
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