martedì 16 giugno 2020

Angela

L'avevo operata a Chaaria alla fine del 2018.
Osteosarcoma del ginocchio per cui avevo fatto una amputazione.
Era stato drammatico spiegare alla mamma le ragioni per cui dovevo amputare quasi all'inguine una bambina di 10 anni.
Ricordo Angela come una bimba tenerissima, anche quando sedeva sulla carrozzina dopo l'intervento.
Ne avevo perso le tracce, ma a gennaio di quest'anno me la sono trovata in reparto qui a Matiri.
Non l'avevo riconosciuta, ma lei mi aveva chiamato forte dal suo letto di dolori: le piaceva salutarmi e ricordarmi spesso che mi aveva conosciuto a Chaaria.
Per lei abbiamo fatto solo terapia palliativa. Infatti era piena di metastasi, ed era assolutamente emaciata.
La cosa che più mi colpisce è che Angela è stata sempre serena, anche se era costantemente a letto, in posizione obbligata per controllare le tremende piaghe da decubito.


Sapeva dare affetto anche alla sua mamma, che è sempre stata ricoverata con lei.
Nelle ultime settimane i decubiti sono peggiorati in modo esponenziale. anche girandola sovente, non riuscivamo a prevenire nuove ulcere.
Aveva tanto pus e febbri altissime.
Ieri gli infermieri mi hanno chiesto di fare una medicazione in sedazione perchè la paziente aveva troppo male: mi sono impressionato pure io, vedendo le ossa del sacro scoperte e sacche purulente dalla profondità indefinibile.
Angela si è svegliata bene dopo la sedazione, ma per lei era arrivato il momento di terminare il suo calvario terreno.
Alle 21 di ieri è spirata; è volata in cielo, direi.
Dirlo alla mamma non è stato facile. L'ho lasciata piangere, anche se sono convinto che pure la madre sia contenta che la sua figlioletta solo ora non soffra più. Quella donna forte era sempre presente quando medicavamo, e penso che quelle ulcere tremende devono averla devastata.
Ora Angela è diventata un angelo, e sono certo che la sua mamma se ne farà una ragione.
Rimango muto davanti al mistero della sofferenza degli innocenti, chiedo nella preghiera "Perchè, Signore!"
Ma poi non capisco, accetto e sto in silenzio.
L'importante è che Angela è morta coccolata dalle nostre cure quotidiane.

fr Beppe


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