Vengono in ospedale con un bambino piccolo affetto da malaria cerebrale o da polmonite.
A volte il figlio ha un problema chirurgico e deve essere operato: in questi casi di solito la mamma non viene in ospedale con il figlio ammalato perchè è a casa con un bambino più piccolo da allattare, o magari perchè è malata lei stessa; raramente capita di incontrare un marito abbandonato dalla moglie e non ancora risposato: un vero "single father".
In questi casi non possiamo ricoverare i bambini ed il genitore in pediatria, perchè questo è un ambiente rigorosamente femminile.
Ricoveriamo papà e bimbo nel reparto uomini: i bimbi accompagnati in ospedale dal papà dormono quindi nelle camere degli adulti.
Questi papà sono in genere molto buoni ed affettuosi, e direi che fanno concorrenza alle tante mamme che abbiamo in pediatria.
Mi sorprendo a volte ad osservarli mentre contemplano con occhi pieni d'amore il loro figlioletto ammalato, mentre vigilano con attenzione sul flusso delle gocce di chinino che fluisce nelle vene dei loro piccoli, mentre coccolano il figlio in preda a qualche dolore dopo un intervento chirurgico.
Trovarsi di fronte ad un papà atterrito per la gravità delle condizioni di salute del figlio, oppure alle prese con il cambio del ciripà, o ancora intento ad imboccare la sua creatura con piccole cucchiaiate di porridge, è un'esperienza molto commovente che fa pure giustizia al sesso maschile: non tutti i padri sono infatti degli assenti, degli irresponsabili o dei menefreghisti. Sovente l'ospedale ce ne fa conoscere molti che nel silenzio testimoniano il puro amore paterno.
PS. Oggi in Kenya si celebra la festa del papà, e dedico questo post a tutti i padri
Fr Beppe Gaido
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