domenica 16 febbraio 2020

Domenica a Matiri

Fortunatamente non ci sono state chiamate notturne ieri notte.

Dormire stanotte è stata una manna dal cielo, in un periodo particolarmente difficile.
La Messa domenicale con gli ammalati è stata commovente come sempre: mi piace davvero tanto che la mia Eucaristia sia con quei malati per cui mi spendo tutti i giorni, con cui soffro e per cui anche gioisco.
A Messa con loro, li ricordo tutti e prego soprattutto per quelli che non stanno andando tanto bene: oggi ho a cuore particolarmente un bambino che sta facendo molta fatica a tirarsi su nel post-operatorio.
Più volte nella preghiera ho chiesto al Signore di restituire alla salute completa quella povera creatura. 
Ho pensato anche alla sua mamma che dorme con lui in pediatria e che mi guarda con occhi speranzosi e spaventati nello stesso tempo.
Prego anche per tutti quei casi di fratture esposte che sono in questo periodo la mia vera croce, il mio assillo e la principale causa di notti insonni anche quando non vengo chiamato.
Dopo la preghiera abbiamo iniziato la nostra attività domenicale in reparto. 


E’ l’unico giorno in cui non ho una lista operatoria, e quindi mi dedico alle medicazioni ed alla visita degli operandi e degli operati.
E’ un momento importante per riprendere contatto con i malati, visto che dal lunedì al sabato continuo ad operare ed ho solo pochi minuti dopo cena per passare in corsia.
I pazienti sono molto contenti di vedermi e tutti vogliono essere visitati da me.
E’ faticoso essere in ospedale anche la domenica, ma lo ritengo davvero importante, sia per i pazienti che per lo staff di reparto.
Oggi la maternità sembra tranquilla, anche se ci sono mamme in travaglio, ma pare che procedano bene; l'ambulatorio è abbastanza pieno ma il clinical officer se la cava.
Spero di poter avere qualche ora di riposo in pomeriggio, lasciando le eventuali emergenze al Dr Prosper.
Oggi salutiamo anche Enrica, che ritorna in Italia.
La ringraziamo per il fedele e diligente impegno nel settore fisioterapico, che contina a diventare sempre più impegnativo a motivo del crescente peso dell’ortopedia.
La ringraziamo anche per il prezioso servizio a molti bimbi disabili del circondario, che Enrica ha seguito sia in ospedale che a domicilio.
Le auguriamo ogni bene per la sua vita e speriamo di rivederla presto a Matiri.

Fr Beppe



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