Nel primo pomeriggio mi è stato chiesto di fare un’ecografia ad un giovane che da alcuni giorni era ricoverato per una grave forma di gastrite.
Aveva una gastroscopia di poco tempo prima e quindi era stato messo in terapia senza fare altri esami diagnostici.
Il dolore però non era migliorato con le medicine, ed in più, da tre giorni, il malato non andava di corpo.
La palpazione addominale era abbastanza tipica di occlusione: la pancia era distesa e molto dolente. L’ecografia dimostrava anse intestinali distese e piene di liquido; c’era anche dell’ascite in peritoneo.
All’emocromo i globuli bianchi erano molto aumentati.
Tutto deponeva quindi per un addome acuto, ma, vista la storia clinica, onestamente ci aspettavamo una perforazione di ulcera gastrica o duodenale.
Invece in sede operatoria abbiamo trovato un volvolo ileale causato da aderenze molto resistenti su un pacchetto di linfonodi della parete addominale posteriore.
Le aderenze erano così difficili da liberare che si è verificata una perforazione del viscere ed abbiamo dovuto procedere a resezione intestinale.
Abbiamo anche eseguito una biopsia di quei linfonodi, che onestamente non ci sembrano tumorali, ma piuttosto tubercolari.
Vedremo se l’istologico ci darà ragione!
La peritonite tubercolare da noi è frequente e si presenta in modi molto differenziati: certamente le aderenze ed i grossi linfonodi del mesentere sono uno dei quadri che incontriamo più sovente...ecco perchè siamo abbastanza certi della nostra ipotesi diagnostica.
Fr Beppe
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