E’ inutile farsi illusioni! Nella vita di un medico missionario impegnato 24 ore sul campo le complicazioni sono inevitabili: può essere una frattura della tibia in cui la placca ha fatto decubito ed ha causato l’esposizione dell’osso; oppure può essere un paziente operato di perforazione intestinale che sviluppa una deiscenza.
Queste complicazioni ti entrano nella testa e ti fanno sentire uno straccio; hanno il potere di toglierti tutta la soddisfazione che umanamente potresti provare per i molti malati guariti, e ti sprofondano nella depressione e nell’angoscia su cosa poter fare per fronteggiarle e sconfiggerle.
E questa una delle croci del medico: non ricordare i successi, le persone guarite; ma essere perseguitato emotivamente dai fallimenti e cose andate male.
E’ vero poi anche che più si fa e più c’è la possibilità di sbagliare; più ci si impegna in situazioni complesse e difficili, e più anche le complicazioni possono essere drammatiche e non facilmente gestibili.
Solo chi non fa nulla non ha complicanze!
Diceva un famoso chirurgo di cui non ricordo il nome: “nella mia vita professionale le complicanze le ho sperimentate tutte, e, modesti a parte, ne ho pure inventate di nuove”.
E’ una cosa che sappiamo, ma non possiamo fare a meno di sentire profondo scoramento quando le cose non vanno bene: nascono allora tante domande: avrò fatto tutto quello che dovevo? Dove ho sbagliato?
Ma perchè ho deciso di operare, invece di astenermi?
Indubbiamente la chirurgia è l’area in cui più sovente mi confronto con situazioni emotive del genere, forse perchè persino i parenti dei malati non si ricordano che ogni pratica chirurgica può anche andar male in una certa percentuali di casi.
Onestamente però ho avuto problemi con persone che mi hanno accusato di negligenza pure con pazienti ricoverati per patologie mediche, ed in un caso sono stato di denuncia perchè avevo deciso di non operare una persona che ritenevo troppo grave per sopportare l’anestesia.
Le complicazioni sono una croce che mi accompagna ed influenza pesantemente il mio stato d’animo molte volte durante l’anno, ed anche oggi il mio cuore è pesante per due interventi il cui decorso non è dei migliori.
Questa settimana abbiamo operato una una trentina di persone, e quasi tutte sono già a casa o si stanno preparando alla dimissione... ma io sono tormentato dai due che non vanno bene.
Fr Beppe Gaido
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