Spesso quando ero bambino alcuni adulti mi recitavano il proverbio: "chi vive sperando, muore deluso"; però altre volte sentivo un secondo adagio che diceva: "la speranza è l'ultima a morire".
Sono due visioni tra loro contrastanti, e forse esprimono il continuo altalenare che abbiamo dentro un po' tutti: qualche volta siamo delusi, scoraggiati e depressi, e la speranza ci sembra una grandissima illusione. In quei momenti sperare ci appare un atto puerile ed inutile.
Però è chiaro che un sentimento del genere può portarci alla disperazione; ecco allora che pian piano ritorniamo a sperare e ad attenderci qualcosa dal futuro.
La speranza è infatti necessaria alla sopravvivenza stessa, alla progettualità ed all'impegno: senza speranza si cade nel disimpegno, nell'apatia, fino a giungere alla depressione e forse anche al suicidio.
Senza speranza non c'è miglioramento e non c'è progresso; da un punto di vista cristiano, possiamo dire che senza speranza non ci può essere conversione, ascesi o anelito alla santità.
Ricordo un episodio tratto dai "Detti dei Padri del Deserto" in cui un allievo chiede al maestro spirituale quale sia il seme del diavolo nel mondo. Il saggio uomo di Dio risponde: lo scoraggiamento. La risposta disorienta il giovane aspirante che osa chiedere spiegazioni più dettagliate. Allora il monaco continua: "se il demonio riesce a seminare in te il seme dello scoraggiamento, allora non ci sarà in te nessuno stimolo al miglioramento spirituale ed alla conversione. Quando sarai così scoraggiato da non sperare più che Dio possa perdonare il tuo peccato, che tu ritieni troppo grande, allora il diavolo ha vinto".
E' una storiella semplice ed edificante che però contiene una saggezza profonda: se sono scoraggiato e non spero nella misericordia di Dio, non ho più alcuno stimolo per voler cambiare.
La speranza non è comunque necessariamente una virtù solo cristiana; è una caratteristica necessaria al vivere umano, e come tale trova spazio in moltissimi sistemi filosofici. Per esempio la critica marxiana la considera elemento necessario al progresso. Per Marx si tratta della speranza nella capacità della ragione di evolvere e di portare inesorabilmente al progresso, all'utopia di una società giusta. Ma anche il pensiero marxista sostiene che senza speranza nella forza della ragione l'utopia non si potrà realizzare.
Da cristiani, noi pensiamo alla speranza come ad una delle tre virtù teologali:fede, speranza e carità. Dal catechismo sappiamo che la virtù più importante è la carità, mentre fede e speranza spesso ci vengono presentate come sorelle gemelle. Riflettendo da un punto di vista cristiano ora, io penso che questo sia profondamente vero: fede e speranza vanno insieme, sono gemelle, si sostengono e si presuppongono a vicenda.
Io ritengo che la fede aiuti la speranza, anche se si può avere speranza pure in assenza di fede.
Pensiamo al Cottolengo che apriva nuovi servizi e prendeva sempre più malati proprio quando non aveva denaro. Lui sperava che i fondi sarebbero comunque arrivati, perchè aveva una grande fede nella Divina Provvidenza. Quando non ci sono fondi bisogna spendere di più. Se la Provvidenza tarda è perchè non siamo stati abbastanza coraggiosi nell'accettare malati. La Provvidenza non ha mai fatto bancarotta... magari tarda, ma non manca mai. Sono questi solo pochi esempi tratti dal pensiero di San Giuseppe Cottolengo, ma chiaramente ci indicano che lui sempre aveva una grossa speranza per il futuro.
In conclusione penso che fede e speranza siano, almeno nella mia personale esperienza, profondamente unite tra di loro.
Aver speranza, mantenere alti gli ideali e spendersi completamente è il segreto di una vita che non conosce depressione e scoraggiamento. Avere un sogno, un'utopia da realizzare ti tiene vivo, ti stimola all'impegno e ti aiuta anche a non confidare solo sulle tue forze ma sull'aiuto di Dio. Pensiamo anche a Martin Luther King Jr: è stato ucciso prima che il suo sogno si avverasse. E' morto nella speranza, ma oggi la sua lotta ha avuto successo e pian piano il suo sogno sta diventando realtà.
Chiediamo a Dio di essere anche noi dei sognatori, dei visionari, degli idealisti che sanno spendersi per i loro sogni e che attraverso di essi mantengono viva la loro speranza.
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